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Non appena la motoslitta si ferma, sgancio la borsa e la valigia dall'elastico nel retro e le trascino dentro la baita.
Non ammiro nemmeno il delizioso e spazioso salotto tutto in legno da quanto sono incazzata.
Butto la valigia nel primo angolo libero che trovo ed estraggo il telefono dalla tasca della borsa.

Quattro. Ho girato quattro stanze diverse prima di trovare un po' di linea.
«...Si, ne ero al corrente»
«E da quanto lo sapevi?»
«Da ieri mattina.
Mi ha chiamato Febo, chiedendomi se era un problema invitare un amico al posto mio per dividere le spese, e ho detto di no.
Quando però mi ha detto il nome di Chase me ne sono subito pentito.
Mi ha detto che se era un problema per me, potevo tranquillamente dirglielo, e avrebbe evitato, ma non volevo sembrare il solito geloso rompiscatole» «Ma perché non me lo hai detto?» «Avrei voluto, ma sembravi così contenta di andare in montagna che temevo ti saresti ritirata se ti avessi detto che ci sarebbe stato anche lui-» «E l'avrei fatto!» «Appunto, è per questo che ho richiamato Febo, dicendogli che anche tu eri d'accordo»
«Dio! Non posso crederci! Sei... Sei...» «Uno stronzo, lo so. Mi spiace. Ma non volevo che ti rovinassi le vacanze» «Sono già rovinate. Io con quello non ci sto!» «Per favore Brianna. Goditele e, per quanto mi scoccia dirlo, potreste anche riappacificarvi e stare sereni»
«Non credo proprio!» lamento capricciosa.
«Beh, ora vado a mangiare e a isolarmi in camera. Stasera me ne vado, così da non vedere la sua faccia di m-» «Brianna, ti prego non fare così» «Sono incazzata, soprattutto con te per non avermene parlato Eugene! Ci sentiamo».
Lo sento dire qualcosa, ma riattacco prima che possa finire una sola parola.
Torno in salotto (visto che l'unica stanza in cui prende è il bagno al piano di sopra) a prendere la valigia per rannicchiarmi in un angolino tetro in camera fino a stasera, ma rimango ammaliata alla vista di tutto.
È esattamente la perfetta casa di montagna che ci si aspetta.
Legno e pietra grezza combaciano a perfezione in ogni parete della casa, come anche il delizioso parquet in legno scuro.
Un enorme caminetto contornato da finta muratura, riscalda l'intera stanza.
Tre divani si fanno spazio davanti alla fonte di calore, mentre un tavolo a sei posti risiede sotto l'enorme lampadario decorato con corna di alci (dio, spero solo siano finte).
Oltre alla scala, anch'essa in legno lucido, due porte si fanno spazio nel locale.
Una per quella che scopro essere la sauna e l'altra per la cucina.
La prima completamente ricoperta da tavole di legname chiaro, e due gradinate, adibite ad essere i posti su cui poi si andrà a sedersi.
Mentre la seconda, sembra quasi uscita da un film.
Una cucina in perfetto stile tirolese.
Dal mobilio, alle pareti. È semplicemente magnifica!
Non vedo l'ora di scoprire come sono le camere, ma posso già farmi un'idea.
Salgo le scale con fatica, trascinando la valigia pensante e cercando di non inciampare, poi eccomi al lungo corridoio in cui si affiancano tre porte.
Una del bagno, che ho occupato fino a qualche minuto fa.
Anch'esso spazioso e pulito, ma soprattutto con l'immancabile stile che ricopre tutta la casa.
Sebbene i mobili siano di legno quasi grezzo e le pareti in pietra, i sanitari sono molto moderni e bene tenuti.
La doccia è enorme, e pure il soffione dentro non scherza a dimensioni.
Anche lo specchio è gigante, e ingombra buona parte della parete.
Esco solo per entrare in una delle porte successive: la camera di Cherry e Febo, a giudicare dal fatto che ci sono le cose di lui sparpagliate ovunque e le due valigie di lei nei piedi del letto.
Decido di non vagare oltre con lo sguardo e mi dirigo all'ultima stanza.
«Woh!» mi lascio sfuggire, mentre la ammiro.
È molto semplice: un letto a due piazze al centro e un divano subito ai piedi, rivolto ad una piccola TV al plasma.
Un armadio e due comodini.
Null'altro.
Eppure è magnifico come siano riusciti a fondere lo stile tirolese a quello contemporaneo, con queste sfumature di marrone per i legni, grigiastre per le pareti in pietra e arancioni per il mobilio.
Assolutamente magnifico!
«E quindi noi passeremo qui la notte, eh? ».
Sussulto all'istante, rischiando quasi di urlare.
«Cazzo Chase, emetti qualche rumore, no? Mi ucciderai per un infarto prima o poi così!».
Ansimo ancora per lo spavento, poi mi ricompongo vedendo il suo sogghigno e la sua faccia da schiaffi.
«Non contarci. Io stasera me ne torno a casa!» «Come vuoi. Questo allora lo prendo io» sorride beffardo, superandomi e poggiando il trolley affianco all'armadio.
Alzo le spalle e rispondo allo stesso modo «come vuoi», poi me ne esco, in cerca di un altro rifugio.

Bene! Per oggi ho dato con questi quattro capitoli.
Spero di avervi accontentato.
Domani ne uscirà sicuramente un altro, ma non escludo possano essercene anche di più.
Grazie come sempre per supportarmi con la storia.
Aspetto commenti, e se vi è piaciuta, anche delle stelline ★
A domani!

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