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Tutto sommato non è andata male.
Se non fosse stato per la mia solita curiosità paranoica, sarebbe potuta andare anche meglio.
«Il mangiare è davvero ottimo» ripeto per l'ennesima volta da quando siamo usciti, ovvero pochi attimi fa.
«Sono contento ti sia piaciuto tanto da non smettere di parlarne» ridacchia, riportando finalmente quella nota di allegria nell'atmosfera.
«Prego, salga pure in carrozza».
Indica con estrema formalità la vespa e  ci accomodiamo sopra come se fosse il più lussuoso e bel veicolo del mondo.
Cingo le mie mani sulla sua vita, e assaporo l'attimo, in cui lo spazio da fermo, inizia a muoversi dietro di noi.
Anche la brezza è fantastica!
La scodella me lo impedisce, ma posso immaginare il vento sui capelli, ridacchio a quando penso che ancora una volta, appena leverò il casco, avrò un cespuglio al posto della testa.
«Mer...sta in... vere!».
Capisco solo la metà delle parole che dice perché si disperdono ancora prima di raggiungere le mie orecchie, ma non tardo a capire a che si riferisce.
In men che non si dica inizia a piovere, prima con un certo contegno, poi con più furore.
Fu così che iniziò il diluvio universale 2.0 .
Appena arrivati al parcheggio del centro commerciale, lasciamo la moto su l'unico spiazzo coperto non ancora bagnato e saliamo velocemente in negozio, per iniziare il turno pomeridiano del sabato.
In spogliatoio scoppiano in una risata appena ci guardiamo.
Il mio riflesso allo specchio mostra quel che gli occhi di Eugene vedono: una pazza con il mascara colato, la faccia arrossata, i capelli ribelli in una palla e completamente lavata da capo a piedi.
Quello che invece vedono i miei occhi, è meraviglioso. Smetto di ridere solo per contemplare il suo corpo visibile sotto il tessuto bagnato, e lui sembra fare lo stesso.
Cala il silenzio più totale, e nella frazione di secondo in cui chiudo e riapro gli occhi, lo trovo ad un passo da me.
I suoi occhi sono fermi, non riesco a capire quel che sta pensando, e in realtà non capisco nemmeno me stessa in questo momento.
Senza preavviso mi getto tra il suo petto bagnato e le sue braccia, mentre cerco quasi disperatamente di arrivare alle sue labbra.
Mi aiuta, alzando leggermente il mento con le dita fredde e mi divora con il suo sguardo magnetico.
Com'è possibile?! È davvero Eugene questo?
Decido di non badare la mia coscienza, e mi lascio trasportare da quel bacio passionale.
Di più... Voglio di più.
Quasi leggendomi nel pensiero schiude le labbra, e lascia entrare la mia lingua, fino a quando entrambe non danzano insieme.
Lo sento titubante, e appena riapro gli occhi per scorgere qualcosa, trovo il suo volto in fiamme.
Sì stacca di colpo, ricordando in tutto e per tutto il solito Eugene.
«N-non sono ancora capace, mi spiace! E-e non tenere gli occhi aperti! Mi imbarazza!» «Era bellissimo invece. E anche tu li stavi tenendo aperti, non vale!» «È solo perché sei davvero bella mentre mi sei vicina. M-ma prometto che la prossima volta li chiudo» «Sei uno scemo!» borbotto imbarazzata per le sue parole mentre gli mollo uno schiaffetto sul petto.
Sorride, con i suoi denti perfetti, «Tu invece, sei stupenda» sussura.
Oddio, aiutatemi o morirò per la gioia!
«M-meglio se ci cambiamo» «Prego, prima tu. Io intanto vado ad accendere le tv».
Lo fisso varcare la soglia per poi sparire dietro il muro.
Tocco con dita tremanti il mio cuore.
Un cuore che sta letteralmente fremendo per lui.
Devi contenerti Brianna!

Ed un Nerd mi sconvolge la VitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora