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«Bleah, ma che ha da guardare quello sfigato? Secondo me ce l'ha con te!» dice Cherry fin troppo disgustata, e ammetto, che se non fosse mia amica, le avrei già sputato in un occhio.
Indica con l'unghia laccata di rosso, dell'indice, un ragazzo sulle sue.
Se ne sta seduto in una panchina, sotto il fievole sole di inizio novembre, con gli occhiali illuminati e il gel a seguito.
Sorride in questa direzione ed io faccio lo stesso.
«Ma non è quello che ti si siede accanto nei corsi di letteratura inglese? Oddio, ti prego! Non dirmi che ti sta stalkerando!».
Merda, Cherry. Finiscila!
Primo. Non è uno sfigato.
Secondo. Sono io che mi siedo accanto a lui.
Terzo. Non è uno stalker, ma il mio ragazzo!
Perché stamattina non posso dire apertamente quel che penso?!
Vorrei, ma poi... Poi che succederebbe?
Mi abbandonerebbero?
«Dai, andiamo» prosegue, voltandosi in direzione dell'entrata. Ed è in quel frangente di tempo che ne approfitto per sventolare una mano in segno di saluto a Eugene.
Sorrido con tutta me stessa, ma in risposta ricevo solo un sorrido triste, colmo di delusione.
Perdonami Eugene, ma lo faccio per il tuo bene.

Durante il corso, riesco a malapena a rivolgergli la parola, con Chase che non la finisce di parlare al mio fianco.
Cerco il suo sguardo ma quando lo trovo lo volge subito altrove sorridendo forzatamente, o peggio ancora si volta spaventato a causa di colui che mi sta appresso.
«Ce l'ha ancora con te quello, Bri? Non smette di puntarti gli occhi addosso. Dev'essere un maniaco. Giuro che lo faccio fuori!» «Smettila Chase! Non sono affari tuoi! E ti ricordo che lavora con me. È più che lecito se vogliamo parlarci o guardarci!».
Mi sento così stupida.
Perché, perché non posso semplicemente dire "è il mio ragazzo"?
Cosa non va in me?

«Finalmente siamo un po' soli» ansimo  con il fiatone dopo aver corso per i corridoi cercando di seminare Chase che non la finiva di seguirmi.
«Giá» sospira.
«Scusami per tutto oggi. È che-» «Che i tuoi amici ancora non sanno di noi? Si, lo avevo capito. Ma non sarebbe più semplice e logico dirglielo e basta?»
«No!» grido, pensando a quando Cherry e gli altri lo guarderanno dall'alto al basso. I suoi occhi si incupiscono. «Perchè? Perché sono un nerd? Uno sfigato?» «No! Assolutamente no! Tu sei fantastico, sono loro che-» «Che cosa? Sei tu che ti vergogni a mostrarti con me. Con permesso».
Si alza velocemente allontanandosi.
Solo qualche istante dopo realizzo le mie gesta.
Sto facendo esattamente quello che ha fatto Chase con me. Sto costringendo Eugene a vivere nell'ombra.
Chi sto prendendo in giro!? Non è per il suo bene che lo faccio, ma per non essere abbandonata dai miei amici.
Sono una persona davvero orribile ed egoista. Merito il peggio.

Ed un Nerd mi sconvolge la VitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora