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«Capiscono quel che dici» «Tu credi? Ho sempre pensato stessero solo con chi li ciba» «Si anche, ma... Provano anche loro simpatia. Vedono se hai buone o cattive intenzioni, e sentono il modo in cui li tratti».
La accarezza ancora una volta sulla chioma dorata, scendendo verso il pelo grigiastro a chiazze bianche.
«Beh, sei davvero bellissima Zazza. E ti dirò di più: mi piaci quasi più della tua padroncina. Almeno non contesti quel che dico» le sussura ad un orecchio ridacchiando e lei sembra esserne piuttosto lusingata, visto il continuo sbattere di ciglia.
«Guarda che ti ho sentito» sputo indignata, ma so che scherza.
«Oh, Zazza. Guarda, Brianna è arrabbiata e fa la cattiva con me!».
Si avvicina ancora di più al pony, avvinghiandola.
Lei mi sbuffa addosso, facendomi quasi la doccia con tutta la saliva che ha in bocca.
«Traditrice! È così che la metti?! Preferisci un forestiero affascinante alla tua amata padroncina?».
Mi accanisco giocosamente su di lei, e iniziamo a farci le feste.
Anche lei è al corrente del fatto che sia tutto uno scherzo, un gioco.
Quanto mi era mancato tutto questo!
Mamma, papà, la campagna e la mia piccola e puzzolente Zazza.
Erano queste le uniche cose che mi legavano a questo posto, e le uniche cose che mi facevano stare bene in quel periodo infernale.
Loro e la relazione che avevo inizialmente con...
Merda! Ma perché ci penso ancora?!
Sono davvero una sciocca.
Rimuginare sul passato non mi aiuterà sicuramente a rimanere in armonia con Eugene.
Ma che mi prende?
Scaccio dalla testa tutti i pensieri negativi, con un po' troppa foga.
«Cosa ti turba?» «N-niente!».
Mi scruta con occhi silenti.
«Stai pensando a lui?» «N-no!» mento.
Ma so di non essere per nulla convincente.
Sospira, mentre carezza la schiena di Zazza con dolcezza.
«Non fa nulla. Immagino sia inevitabile visto che sei tornata a casa, nella cittadina in cui vi siete conosciuti». Dio quanto mi fa star male.
«Mi spiace Eugene... Era solo un ricordo veloce» «Non preoccuparti, non hai motivo di scusarti. Son cose che capitano e un ricordo non è così grave. C'é di peggio, no?».
Sorride tristemente, e io vorrei soltanto che sotto i miei piedi si aprisse una voragine.
Terra! Divorami ora!
«Vorrei provare a spazzolarla!» se ne esce di punto in bianco con finto entusiasmo. Lo capisco, vuole solo cambiare argomento, e dedico di reggergli la scena.
Mi allontano un attimo, solo per prendere la spazzola viola di Zazza all'entrata della stalla, e quando mi volto la trovo con il muso ad un soffio dal volto quello di Eugene.
Lui ha gli occhi chiusi, mentre lei lo fissa con occhi tristi, cercando di consolarlo.
«Gli animali riescono a capire tutto» sospiro a me stessa.
Mi sento così sbagliata per lui.

Ed un Nerd mi sconvolge la VitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora