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«Profumi di ciliege» sussura ad un soffio dal mio collo, ed i brividi mi pervadono.
Siamo distesi a letto, e ricordo appena come ci siamo finiti.
Dopo esserci ingozzati con la pizza ci siamo stravaccati sul divano a guardare un po' di TV.
Una pubblicità tira l'altra, un bacio sfugge. Due, tre e poi mi ritrovo tra le sue braccia mentre mi conduce sulle coperte fredde del letto.
Mi appoggia con estrema attenzione, quasi fossi un vaso prezioso e inestimabile, poi mi raggiunge.
Ed eccoci qui, un volto sull'altro, a sperare in qualcosa di più.
Dopo quella volta non è successo altro, anzi, il solo pensarci mi imbarazza ancora.
«Mi piace la ciliegia» ribadisce, mentre bacia ogni centimetro del mio orecchio ormai in fiamme.
Mai stata più contenta di aver dato retta a mia madre. Diceva che quel bagno schiuma era fantastico per la pelle, e ora le credo, anche se siamo su due aspetti differenti della cosa.
Scende lievemente, mordendo il lobo, poi il collo, fermandosi, e succhiandovi la pelle sottile fino a farmi sussultare.
Mi ha appena fatto un succhiotto!?
Oddio, dovrei farglielo pure io?!
Lo so, è strano ma, non ne ho mai fatto uno in vita mia.
E se non ne fossi capace? E se venisse male?
Stacca le sue labbra dal mio corpo, e detesto l'attimo in cui lo fa.
«Tutto bene? Ti sento tesa. Se non vuoi... I-io mi fermo» dice, ma vedo chiaramente che non vorrebbe fermarsi. Ogni parte del suo corpo lo da a vedere, una in particolar modo, e pure io non riesco ad aspettare altro.
«No, n-non fermarti» sbiascico piena di imbarazzo per le mie stesse parole mentre copro di fretta con le mani il mio viso ardente.
Chissà perché nell'istinto dell'uomo c'è questa cosa del coprirsi il volto? Me lo sono sempre chiesta.
«Sei bellissima, Brianna».
Sposta le mie difese e imprime un lieve bacio, prima sulla fronte, poi su entrambe le guance, ed infine sulle mie labbra.
È dolce, lento, soave e leggero per i primi attimi. Mi ricordano quasi una caramella e ne vorrei assaporare meglio il gusto.
Intraccio le mie dita ai suoi capelli e lo avvicino ancora di più a me.
Pochi istanti dopo lui fa lo stesso, e il bacio diventa qualcosa di indomabile, selvaggio, appassionato.
Senza mai staccarsi dalle mie labbra, infila la mano sotto la maglia del pigiama, percorrendo la pelle dall'addome al petto.
«Mi hai fregato. Stavolta lo hai messo» borbotta riferito al reggiseno.
Si allontana, solo per sedersi sopra di me, e sfilare abilmente prima il suo maglione e poi la mia maglia.
Si avvinghia di nuovo al mio corpo. Per un attimo penso voglia abbracciarmi, poi realizzo il clic del reggiseno.
Sfila anche quello con estrema velocità, e rimane a cavalcioni su di me, fissandomi intensamente.
Lo so cosa sta guardando.
Il mio senso, il mio addome, il mio volto rosso come un peperone.
Seguo i suoi occhi, poi decido di ammirare anche io la sua figura.
Le grandi braccia che mi stringeranno, quel petto massiccio che aderirà al mio, il suo ventre leggermente scolpito, e l'erezione che si accentua sempre di più tra i suoi pantaloni.
«Giá, sei proprio stupenda» sussura, costringendomi a guardarlo di nuovo in viso.
Si alza in fretta, levando i miei pantaloni ed i i suoi, creando un cumulo di vestiti ai piedi del letto.
Un solo pezzo di stoffa copre l'intimità di entrambi.
Ma solo per pochi attimi.
Afferra un lembo dei miei slip e li leva senza esitazione. Prende l'elastico dei suoi boxer e fa lo stesso.
Rimango a fissarlo ancora una volta, ammirando il suo membro desideroso, tanto quanto il mio, vista l'enorme sensazione di umidità che avverto li sotto.
Afferra in fretta un preservativo dalla tasca dei pantaloni a terra, lo infila, poi torna sopra di me. Allarga le mie gambe.
Poggia un dito sulla mia intimità, senza mai staccarmi gli occhi di dosso, e questo mi imbarazza da morire, tanto da dover distogliere lo sguardo per poggiarlo altrove. Più precisamente sul mobiletto nuovo dove sbatto quasi ogni mattina il mignolino del piede destro.
«Guardami» ordina dolcemente, prendendo il mio mento con la mano libera.
Ruota il mio viso verso il suo e si accuccia per baciarmi ancora un volta.
«Ti amo» mormora nell'attimo in cui separa le sue labbra dalle mie.
«Anch-! Merda!» nello stesso istante le sue dita lasciano spazio al suo membro, e mi lascia letteralmente di stucco.
Senza contare che ho appena imprecato mentre lo stiamo facendo!
Una ragazza più femminile non poteva proprio averla.
«S-scusa» «No, scusami tu. Avrei dovuto avvisarti».
Sorrido, e lui fa lo stesso, sciogliendo l'atmosfera tesa che si stava creando.
Inizia a muoversi, lentamente, forse troppo.
Così tanto da farmi morire ancora di più dal desiderio.
Appoggio le mani dietro la sua schiena, e vi faccio una leggera pressione, sperando percepisca il mio messaggio.
Mi guarda un po' stranito, poi si fa deciso, e le movenze prendono un ritmo più veloce.
Sento ogni centimetro del suo essere battere e scivolare sul mio.
E il solo pensiero di essere tra le sue braccia, mi eccita ancora di più.
Inizio a gemere mentre lui ansima sonoramente.
Chiudo gli occhi, non riesco a sostenere oltre il suo sguardo intenso. Il color cioccolato delle sue iridi e l'imbarazzo che mi pervade tutta.
«Io... Vengo» sussura quasi impercettibilmente al mio orecchio e le sue parole istigano anche il mio corpo a lasciarsi andare.
Sento la sua intimità pulsare dentro me e il mio corpo viene sommerso da brividi e scosse, creandomi quasi la pelle d'oca.
«Ti amo» ripete prendendo posto al mio fianco, ancora affannato.
«Anche io, tanto» rispondo, e mi lascio coccolare dalle sue carezze, prima di addormentarmi.

Ed un Nerd mi sconvolge la VitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora