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«Eugene! Per favore aspetta!» dico mentre cerco di raggiungerlo.
Lui si volta di scatto, e appena realizza chi sono accellera il passo.
Corro ancora di più, fino a pararmi di fronte a lui, bloccandogli la strada.
«Non ti hanno mai detto che non si corre sui corridoi?» «Non ti hanno mai detto che non si deve ignorare una persona che ti chiama?» ribatto ansimante.
Cerco di riprendere fiato, ma ho urgente bisogno di sedermi. Così mi avvicino alle prime scale che trovo.
«Vieni, per favore». Lui mi segue senza proferire parola, ma lo vedo leggermente intimorito.
Non appena anche lui è seduto inizio a parlare.
«Senti, mi dispiace davvero per averti fatto la foto. Non è come pensi, non ho nemmeno un social in realtà. Detesto facebook e simili, sono posti dove è fin troppo lecito pregiudicare la gente...» mi fermo per in un attimo inalando altro ossigeno.
Tiro fuori dallo zaino il cellulare e mi affretto a darglielo.
«Tieni! Puoi eliminarla se vuoi!» dico a malincuore, mentre sfrego per l'ennesima volta il naso. Ma che cos'ha Chase al posto del petto?
Prende il telefono, lo guarda per un po', e poi scoppia a ridere, mostrando l'apparecchio lucente. Quant'è carino anche mentre sorride.
«Lo sai che hai fatto la foto ai peli delle tue braccia?» «Ehi! Non è una cosa carina da dire!», poi controllo le mie braccia in cerca di peluria, ma ricordo di essere andata dall'estetista solo pochi giorni prima.
«Mi prendi in giro anche?! Non sei per niente gentile come credevo» dico fingendomi offesa.
Ma ammetto che anche questo suo lato mi piace, non me lo sarei mai aspettata.
Arrossisce leggermente e il mio cuore perde un colpo.
«E-e perché ti saresti interessata a come potrei essere?».
Perché sono interessata a te! «Ti sei risposto da solo, sai?» rispondo senza pensarci due volte.
Ehi, calma Brianna. O lo farai scappare di nuovo.
«C-cioè, nel senso che voglio conoscerti. Sembri un tipo simpatico».
«Ma mi hai visto?! Di solito la gente mi evita, non cerca di avvicinarmi. Beh si, lo fanno. Ma solo per divertirsi» «Ti capisco-» «Oh no, non mi puoi capire. Tu sei... Praticamente perfetta!».
Che qualcuno mi salvi. Ha davvero detto che sono perfetta? Io!?
«Fidati, posso capirti. Non ero così prima».
Lui si zittisce di colpo, fissando oltre le mie spalle.
«No, non puoi» sussura prima di ridarmi il cellulare e andarsene.
Ma che-!? «Bri? Che ci facevi qui con quello? Ti ha infastidita? Sembrano tipi tranquilli, ma sanno essere ossessivi». Mai quanto lo sia io con lui. E di nuovo con "Bri"?
«No, Chase. È tutto okay. Sono io che... Gli ho chiesto l'ora» mento.
So che sarebbe il primo a giudicare se gli dicessi la verità.
«Piuttosto tu che ci fai qui?» «Ero preoccupato. Ti ho vista correre via, e sembravi allarmata». Per una volta posso vedere la sincerità nelle sue parole.
Sarà anche un donnaiolo porco, ma sa essere un buon amico quando vuole.
«Si scusami. Dovevo...uhm-» «Dovevi chiedere l'ora al quattrocchi. Non sono stupido. Non so bene cosa sia successo, ma non mi bevo la storia dell'ora». Sono così poco convincente?
«Se ti ha fatto qualcosa, ti ricatta o altro, fammelo sapere. Ci penso io a lui» continua facendo scricchiolare le ossa delle dita.
Ma per chi lo ha preso? Un mafioso?
Scoppio a ridere appena nella mia testa appare l'immagine di Eugene in una poltrona dorata mentre accarezza un gatto dal pelo lungo e bianco.
«Pfft. No no, tranquillo. Nulla del genere. Andiamo a lezione?» «D'accordo. Oggi sei proprio strana, lo sai?».
Sorrido al ricordo delle parole di Eugene.
«Si, lo so».

Ed un Nerd mi sconvolge la VitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora