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Entro in aula studio con le ali sotto ai piedi.
Sono così felice che nulla al mondo potrebbe rovinare questa magia.
O almeno, è quel che spero, ma le facce di Febo e Cherry non promettono nulla di buono.
Mi avvicino a loro, ma sono così impegnati a parlare che nemmeno fanno caso a me ed Eugene.
«...No, non credo dovremmo dirlelo, non ora» sussura Febo, con tremenda sofferenza, «Ma dobbiamo, prima o poi lo verrà a sapere comunque!» insiste Cherry.
«Ehila ragazzi, chi non deve sapere cosa?» intervengo sorridente, ma ho come la sensazione che il mio sorriso non tarderà a smorzarsi.
Si guardano con occhi interrogativi come per chiedersi "e ora che facciamo?", poi capisco.
«La persona in questione sono io, vero?».
Il mio volto si irrigidisce, non appena gli sguardi colpevoli di entrambi mi danno conferma.
«Avanti, parlate!» sbotto nervosa.
«Uhm... Eugene, ti va di venire un attimo con me?» «Non provarci Febo, resto anche io ad ascoltare» «Cazzo, come siete bravi a complicarci le cose» ridacchia forzatamente, ma torna serio nello stesso attimo  in cui incontra il mio viso severo.
«Allora?!».
Mi sto spazientendo!
«Uhm, ecco... Riguarda...» «È Chase, è di nuovo lui» interviene Cherry.
Dio, che ha combinato ora?
«Che ha fatto stavolta?» domando per nulla stupita. Non è una novità che Chase combini qualcosa, non capisco perché fossero tanto allarmati.
«È in ospedale... E presto verrà messo in una clinica per disintossicarsi»
«Che cosa!? Che è successo?» domanda Eugene più sconvolto di me.
Sì, anche io lo sono.
Davvero.
Ma per qualche strano motivo sospettavo sarebbe accaduto.
Chase non ha più il controllo di sé stesso da tempo ormai, e non mi sorprende che si sia incastrato in tutto questo.
La popolarità ha portato solo ad un susseguirsi di conseguenze disastrose, un'effetto a catena di sventure.
Ma c'è anche da dire che lui lo ha voluto.
Prima tutte le attenzioni su di lui, poi la droga, l'alcol, anche entrambe insieme, e questo lo rende spesso un pazzo isterico e violento.
Mi chiedo come finirà se non si darà una regolata.
«Pensavamo di andare a trovarlo. E magari parlare con qualche medico, della sua... situazione.
Fargli capire che chiuderlo dentro una clinica non è la soluzione-» «Io credo che invece sia lo cosa più sensata».
Lo affermo con totale spontaneità, ma apppena interrompo Febo, gli sguardi di tutti sono su di me.
Sono sbigottiti.
Come se quella matta qui, fossi io.
«Pensateci... Ha davvero bisogno che qualcuno lo segua. Conoscete Chase, da solo non si deciderebbe mai a dare una svolta a questa vita».
Cerco appoggio da Eugene, ma anche il suo sguardo è interdetto.
Insomma, ho detto una così grande cazzata forse!?

Ed un Nerd mi sconvolge la VitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora