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Se solo qualcuno, o qualcosa, prova a svergliarmi da questo sogno, io lo stritolo!
È un bacio casto, leggermente impacciato, ma tremendamente desiderato.
Sento l'adrenalina passare sulle nostre labbra e quasi d'istinto porto la lingua verso la sua bocca schiusa.
Non l'avessi mai fatto!
Si allontana bruscamente, porta di nuovo la mano alla bocca, e mi guarda con occhi sgranati, mentre la sua pelle diventa di fuoco.
«T-troppo in una volta s-sola! P-pian piano»
Eccolo il solito Eugene.
Però è così carino, da far venire voglia di stuzzicarlo.
«Ma come, prima sembravi così sicuro di te-... A-aspetta. Hai detto Pian piano!? I-intendi dire che...» «Beh ecco, s-solo se vuoi ovviamente».
Oh Dio! Non può essere vero!
«Si!» esclamo, anche se sembra più una domanda.
Ci fissiamo per un po', e l'imbarazzo si impossessa di noi.
Ci mettiamo composti nel divano, evitando ora il contatto diretto tra i nostri occhi.
«Quindi ora siete fidanzatini?» chiede una vocina tenerissima alle nostre spalle. Lo siamo?
Mi volto e trovo Matt con la faccia tra le mani, con le braccia appoggiate al dorso del divano, mentre scatena un sorrisone a... Quanti denti ha un bambino di quest'etá?
«Vuoi vedere i miei giochi?» continua nonchalante rivolto a me.
Vedo Eugene comprarsi il visto dietro gli enormi occhiali, poi si alza e torna serio, come se nulla fosse successo.
Forse l'ho davvero soltanto immaginato?
«Va bene, sono proprio curiosa» rispondo in sorriso. Prende la mia mano (e per un attimo mi sciolgo) e mi conduce verso le scale.
Tiro un'ultima occhiata al mio... Come lo definisco ora? Mi sta facendo venire un'emicrania, perché è così tremendamente lunatico?
I suoi occhi non incrociano mai i miei, e se prima ero al settimo cielo, ora sono terribilmente triste.
Okay Brianna, come tuo solito ti sei fatta solo una marea di filmini mentali.
Eppure pensavo fossimo attivati alla svolta.
Forse dovrei solo arrendermi all'evidenza. Sono una sfigata perenne.
«... E questo è il mio preferito, mr. Crunch!».
Presa com'ero dalle mie pare mentali, non mi ero resa conto di essere già dentro la stanza di Matthew.
Sufficientemente grande per un bambino della sua età, con tonalità sul blu e l'arancione, ma soprattutto piena zeppa di giocattoli di ogni tipo: dalle macchinine, alle scatole con i giochi da tavola, fino ad arrivare all'enorme pupazzo a forma di elefante che prova a stringere. È alto tanto quanto lui.
«Piacere Mr. Crunch» dico mentre stringo la morbida proboscide dell'animale.
«Lui non parla, è molto timido. Per questo siamo amici, ma sicuramente gli piaci o sarebbe andato via» mi informa così teneramente serio da farmi rabbrividire.
Aiuto! Io me lo porto davvero a casa!
«Ti piace disegnare? A me molto». Un sorriso fiero gli si forma in viso mentre mi indica ad uno ad uno i suoi lavori, uno più bello e colorato dell'altro.
«Wow, sei bravissimo!» dico sincera.
Non sono i soliti disegni quasi astratto di un bambino, anzi, sono molto ricchi di particolari e attenzioni.
Qui abbiamo un piccolo pittore, se prosegue ad arricchire questo talento potrebbe fare delle vere e proprie opere d'arte. Chissà se anche Eugene è bravo a disegnare.
*Toc toc*
Parli del diavolo.
Dalla soglia della porta aperta, se ne esce il viso di lui, ancora serio.
«Matt, ricordi vero che dobbiamo andare dal dentista?» «Ma io non voglio che mi porti via i denti!» brontola al fratellone mentre copre con la mano minuta la bocca.
Che carino.
«Non ti farà nulla, te lo prometto. È solo un controllo».
Questo è il momento in cui realizzo di essere di troppo, per cui mi congedo.
«Vi lascio al vostro appuntamento, grazie di tutto. È stato un piacere conoscerti Matt, e anche a lei, mr. Crunch» «Anche per noi!» ridacchia felice.
Saluto prima Matthew e il pupazzo con una stretta di mano, quando però arrivo al ragazzo della porta, non so più come comportarmi. Il panico mi assale.
Dovrei baciarlo? Abbracciarlo?
O forse tirargli una semplice pacca sulla spalla?
Alla fine opto anche per lui la stretta.
Mi guarda perplesso, ma non ci bado troppo. Prima manda segnali di approvazione, e poi mi evita.
È molto equivoco questo ragazzo!
«Allora ci vediamo ai corsi, ciao» «Ciao»
*Booooom*
Come far esplodere una bomba atomica sul mio cuore.
Ciao? Solo ciao?
Okay, ora è troppo.
Esco di fretta dalla stanza e mi dirigo alla porta senza aspettare che sia lui ad accompagnarmi, non che ne avesse l'intenzione comunque.
Attraverso il giardino, passo il cancello, arrivo al parcheggio del centro commerciale e salgo in auto a dir poco incazzata.
Ciao!?
Ma vaffanculo!

Ed un Nerd mi sconvolge la VitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora