•40•

1.9K 141 8
                                    

Sono passati un po' di giorni dall'appuntamento a quattro, e quella incredibile scenata di gelosia di Eugene.
Le cose vanno bene tra noi.
Ai corsi ci sediamo vicino, ma non spiaccichiamo parola, entrambi troppo intenti a non perdere un solo punto della spiegazione, visti gli imminenti esami.
A lavoro poi, appena siamo soli, ne approfittiamo per qualche piccola effusione. Ancora nulla di troppo spinto, nemmeno l'uso della lingua è ancora arrivato, e ammetto che però sento spesso la necessità di avere di più.
Come sono finita ad essere così.... Così... Così pervertita?
Comunque, tornando a prima, come dicevo le cose vanno bene, alla grande direi!
O per lo meno, fino a qualche attimo fa, quando Chase ha deciso di dare di matto sotto casa mia.
«Insomma, ti vuoi decidere a salire o no?» domanda di nuovo spazientito.
«Sei palesemente fatto Chase, e io non mi fido di certo a salire in auto con uno strafatto. Sono mica scema!».
Mi scruta ancora e ancora da dentro la macchina, con quei suoi occhi viscidi e rossi.
Sbuffa rumorosamente, poi scende e si dirige veloce (anche se barcollante) verso di me.
«Ora la smetti di fare la preziosa e sali!» «Ti ho detto di no, Chase! Se non la smetti mi metto ad urlare sotto la palazzina, e sono sicura che qualcuno uscirà a darmi una mano» «Voglio proprio vedere come fai».
Lo guardo con aria interrogativa.
Ovviamente con l'aiuto della mia giugolare e della mia dote lirica, no?
Dovrebbe sapere meglio di chiunque altro quanto io riesca a raggiungere le note alte, viste le mie sessioni canore durante la doccia "pre-sesso".
Ma non pensavo sicuramente a questo suo modo di farmi tacere: con la sua mano di fronte alla mia bocca.
Davvero, devo avere qualche problema. A volte non arrivo alle cose più ovvie.
Cerco di mordergli il palmo della mano, e con mio enorme stupore ci riesco.
Inspiro, pronta ad urlare (no, non era una semplice minaccia infondata la mia) ma ecco che me lo impedisce di nuovo.
Mi tappa nuovamente la cavità orale, per poi prendermi, come fossi fatta di gomma piuma, sulla sua spalla.
Una specie di sacco di patate ma con le sembianze di una me confusa e frastornata.
Mi butta a forza sul sedile del passeggero, toglie la mano dalla mia bocca solo per infilarci i grandi dadi in pelo che ha nel cruscotto.
Mi allaccia la cintura cercando di bloccarmi per intero le braccia.
Sale sulla vettura e mette in moto.
Se penso che volevo soltanto andare al campus a studiare.
Che ho fatto di male?!
Mi dimeno, e finalmente riesco a levare un braccio dalla cintura.
Rimuovo subito i dadoni dalle labbra, come anche i pelucchi che ho ora sulla lingua.
«Bleah! Sei un idiota!» «Lo so, ma se non facevo altrimenti non mi avresti seguito» «Chissá come mai. Ultimamente ti comporti come uno psicopatico!» «Mi chiedo di chi sia la colpa» «Ah no! Non pensarci nemmeno a dare a me la colpa. Io non ho fatto proprio nulla».
Sterza di colpo, bloccando la macchina sul primo spiazzo libero che trova a bordo carreggiata.
I suoi occhi furiosi mentre cercano i miei.
«È colpa tua invece! Che cazzo stai facendo, eh!? Prima ti prendi una cotta per quello smidollato e poi... Ti ci metti pure insieme. Ma che hai per la testa?»
«Che diritto hai tu di dirmi quel che devo o non devo fare. Faccio quello che voglio, Chase!».
Sospira sgonfiando leggermente i polmoni.
«Bri, perché non riesci a capire che ancora mi importa di te? Di noi».
«Pensavo avessimo già risolto la questione-» «No, non abbiamo risolto nulla, hai fatto tutto di testa tua!».
Si avvicina d'un tratto verso di me, e il mio cuore sussulta per il timore di quello che potrebbe farmi. Forse vuole picchiarmi, e non mi stupirei nel caso. A breve menava anche il suo migliore amico.
«Mio dio, Brianna!» grida in preda ad un'evidente esasperazione.
Stringe i pugni, poi i denti, ed infine alza pericolosamente la mano verso di me.

Ed un Nerd mi sconvolge la VitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora