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Divoro un pasticcino dietro l'altro, ignorando completamente le facce sconvolte dei miei compagni.
Okay, lo ammetto, quando si tratta di dolci non so trattenermi!
Sorseggio un altro po' di thè, stavolta un infuso alle more.
«Deliziosoooo!» esclamo estasiata, portando alla bocca, un'altra pastina. Un bignè a forma di cigno, ricco di crema pasticcera.
«Dovrebbero esserci più spesso inaugurazioni di questo tipo in questa cittadina. Sarebbe il mio paradiso!»
«Ed ecco a voi, Brianna Maiale!» «Ehi  Cherry, sei scortese» sbuffo cercando di non sputare nulla.
E va bene, forse non ha tutti i  torti.
«No no. Sono solo sincera. Spesso mi chiedo come possa non venirle il diabete, ma soprattutto come riesca a non ingrassare!? A volte la detesto» ridacchia la mia amica rivolta a Febo.
Anche quest'ultimo ride, e mi sorprendo che tutti loro, siano solo al secondo assaggio.
«Torno subito. Oh no, stai comodo, prendo anche per te» dico a Eugene che sta per venire con me. «Okay grazie, se c'è ancora, vorrei assaggiare anche io il bignè a cigno».
Sorride. Come solo lui sa fare.
In quel modo anomalo che mi scombussola felicemente.
Quant'è carino il mio ragazzo!
Mi alzo allegra dal tavolo, con il mio bellissimo e capiente piatto color giallo pastello, dirigendomi quasi saltellante al buffet.
Riempo il piatto con i dolci che ancora non ho provato, mentre cerco di localizzare il bignè per Eugene.
«Trovato!» esclamo a me stessa fin troppo euforica.
Mi sa che ho assunto decisamente troppi zuccheri.
Guardo meglio il vassoio dov'è sta il pasticcino, e noto solo ora che è l'ultimo rimasto.
Senza guardarmi indietro, e senza alcuno scrupolo, mi fiondo letteralmente con la mano sul bignè, ma la mano più rapida di qualcuno me lo impedisce.
Merda! Il pasticcino di Eugene!
Uno solo ne voleva, e giusto quello devo farmi mancare.
Delusa, ritraggo la mano, mentre alzo gli occhi in cerca di scrutare il volto del vile tiranno ciccione che sta dietro a quel furto legalizzato.
Un volto squadrato e virile.
Due occhi magnetici, blu notte.
E un sogghigno fin troppo familiare.
«Questa la prendo io, grazie» annuncia poco prima di portarla alla bocca e mangiarla in un sol boccone.
«Provo pena per quel piccolo cigno.
Chissà quanti diversi tipi di saliva dovrà navigare prima di arrivare allo sfocio».
Il ghigno beffardo sparisce, lasciando spazio ad una smorfia accompagnata da un piccola ruga.
«Tremenda stronza, come sempre» «Tremendo idiota, come sempre».
Sento l'elettricità scorrere tra i nostri sguardi, e a sentirlo sono anche gli altri ospiti dell'evento, che si allontanano da questa parte del tavolo adibito a buffet.
«Che ci fai qui, Chase?» «Avevo voglia di qualche pasticcino» «Si, certo. E ti aspetti che io ci creda?» «Bah, come ti pare» fa spallucce, poi punta gli occhi dietro di me, dove siedono Febo, Cherry ed Eugene.
«Ti sei portata l'allegra compagnia vedo» «Non sono fatti tuoi» «Hai ragione. Se vuoi girare con gli sfogati sono problemi tuoi. Io ho altro da fare...» si ferma per un istante, scrutando tutta il salone, in cerca di qualcosa o qualcuno.
«... Per esempio, fare compagnia a quella bella ragazza».
Curiosa fisso dove i suoi occhi puntano e noto, in mezzo ad un gruppo di signori sulla cinquantina, Sandra che gesticola serena.
«Oh già, hai ragione. Non voglio rubarti altro tempo. Divertirti» lo invoglio, pensando a quanto sarà rovinoso il suo tentativo di rimorchio.
Sandra. Ti sei andato a cercare quella perfetta mio caro Chase.
«Lo farò sicuramente. Divertiti anche tu con i tuoi amichetti e il tuo... Ragazzo». Dice quest'ultima parola con palese disgusto in viso, poi si dirige verso la corvina in fondo alla sala.
Spero che lei gli dia la lezione che merita.
Oh sí, questa me la devo godere appieno.

Ed un Nerd mi sconvolge la VitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora