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Sabato.
Spengo la sveglia fin troppo rumorosa e insistente.
Mi sveglio pronta ad affrontare un'altra normalissima giornata di lavoro.
O comunque, lo sarebbe senza l'appuntamento a quattro che ci aspetta dopo il turno, e che prevede un mio incontro ravvicinato con quella che è "l'amica" di Eugene.
Merda! Sto davvero diventando paranoica.
Infilo la cose più carine che trovo nell'armadio, un vestitino lilla a mezza coscia e una giacchetta in jeans scuro.
Sistemo alla meglio i miei ricci ribelli e mi trucco più del solito, osando un po' di più con il mascara e disegnando delle fine linee nere con l'eyeliner nelle palpebre (era una vita che non lo mettevo, e devo dire che sono soddisfatta di come sia venuto al primo colpo).
Butto nella mia deliziosa brosetta, o sarebbe meglio dire il mio enorme borsone alla Mary Poppins, la divisa e la trousse.
Non avrò tempo di tornare a casa per prepararmi all'uscita, quindi è meglio che io sia già pronta.
Ultima piroetta davanti allo specchio... Et voilà! Pronta per essere giudicata da questa ragazza misteriosa.
Spero mi consideri all'altezza di Eugene.

Continuo a fissare l'orologio nel registratore di cassa, ma le ore non sembrano mai passare.
Sono fin troppo emozionata.
«Salve, vorrei acquistare un tablet. Non sono molto pratica, quindi mi affido a lei».
Di fronte a me, sta una ragazza a dir poco splendida, dagli occhi color smeraldo e dai capelli di fuoco.
Poco più alta di me, con un corpo slanciato e perfetto ad ogni curva.
«Ma certo! Le chiamo subito il collega. L'aiuterá secondo le sue necessità».
Fa strano darle del lei, quando ad occhio e croce direi che ha la mia stessa età.
Chiamo con il campanello sotto il bancone Eugene, e non appena arriva e nota la cliente, sorride come non gli avevo mai visto fare.
«Mary!» «Eugene! Sapevo che ti avrei trovato qui! Alla fine hai deciso di lavorare e studiare in contemporanea vedo» «Si, esatto. E poi non è così stancante come credevo. All'inizio dovevo solo abituarmici...».
Continuano a parlare ininterrottamente, come due amici di vecchia data, senza più badare alla mia presenza.
«Ah ehm... La signorina vorrebbe un tablet» dico portando le attenzioni su di me.
«Aaaah sono passati i tempi in cui potevano dirmi signorina, ormai sono ufficialmente una signora!» sorride orgogliosa e non capendo bene a cosa allude, guardo d'istinto la sua mano sinistra, dove all'anulare risiede un bellissimo anello.
«Giá, a proposito, come sta lui? E qui invece?» chiede indicando la pancia quasi piatta della ragazza. «A meraviglia! Siamo tornati da poco dalla luna di miele, quindi è bello riposato. E anche il piccolino, o la piccolina, lo è».
Si porta le mani al grembo e lo accarezza dolcemente.
Pronto? Brianna? Ma sei ritardata!?
Ora finalmente capisco!
È incinta!
«Congratulazioni!» esclamo senza preavviso, facendoli sussultare entrambi.
Lei sorride ancora, mostrando la gioia più pura e totale in quei suoi occhi verdi. «Grazie... Brianna» risponde leggendo il nome dal cartellino che ho nella divisa.
È solo in questo momento che Eugene si ricorda di dovermi delle spiegazioni.
«Mary, ti presento Brianna. La mia ... La mia... R-ragazza» «Oddio! Davvero!? Oh mamma! Sei davvero una ragazza fortunata, Brianna. Eugene è un bravo ragazzo, ma non farti intimidire dalla sua formalità, è sempre stato così». Sono sinceramente contenta della sua risposta, ma ora mi domando, da quanto esattamente è "sempre stato così"? Si conoscono da molto allora?
«E Brianna, ti presento Mary. Lei è una mia vecchia compagna di liceo» «Nonchè tua amica! Uffi, mi fai sempre sentire un'estranea» «È un piacere Mary. Spero potrai raccontarmi di più della vita da liceale di Eugene» ridacchio ormai a mio agio e rilassata.
È sposata (e non mi sorprende visto quant'è bella) ed aspetta un bambino.
Pericolo scampato.




Questo capitolo lo dedico a mia sorella, che porta in grembo una creaturina stupenda.

Ed un Nerd mi sconvolge la VitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora