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«... Quindi, mi chiedevo se potrebbe interessarti».
Cerco di sembrare più impassibile possibile, così da non sembrare turbata per l'estenuante attesa di una sua risposta.
Ma lui sembra giocare allo stesso gioco.
Non riesco a capire cosa sta pensando, ed è una cosa che mi logora.
«Uhm... Quando pensavi di andare?» domanda ancora più serio, mentre fissa un punto indefinito sopra le nostre teste.
Ehi aspetta.
«Quindi vieni?!». Non trattengo più alcuna gioia.
«Certo, perché non dovrei? Anzi, sono lieto di sapere che vuoi presentarmi i tuoi. E poi, i miei genitori tu già li conosci» «Effetivamente è vero.
Comunque, pensavo questo giovedì o venerdì, se ovviamente non ti pesa saltare i corsi».
Alza il sopracciglio contrariato dalla mia affermazione.
«Per chi mi hai preso? Non muoio mica se perdo due lezioni. Antipatica».
Il modo in cui lo dice è così dolce che non riesco ad evitare di stargli letteralmente in braccio e stringerlo.
«Ciao Eugeeene!» civettano due ragazze passandoci a fianco per uscire dal cancello principale del campus.
Luride schifose!
Sono palesemente avvinghiata al mio ragazzo e voi ancora ci flirtate?!
Pazze!
«C-ciao?» risponde lui, più interrogativo che altro, mentre sventola una mano verso di loro.
«Sai che non sei tenuto a rispondere?» o meglio, non dovresti proprio considerarle.
«Tu dici? È comunque cortesia salutare, no?» «Oh, Eugene, come sei ingenuo. Fidati a loro importa poco della tua cortesia» anzi, non vedono l'ora di divorarti vivo, sotto i loro artigli laccati di rosa.
«Fammi indovinare? Gelosa?» sogghigna, e il cuore perde un battito.
Merda! Quanto può essere sexy e tenero allo stesso tempo!?
«N-no ti sbagli. T-ti sto solo dando delle lezioni utili» «Oooh, giusto. Scordavo che lei è miss popolarità. Grazie per gli insegnamenti allora» continua beffardo, e vorrei tappargli quella boccaccia incredilmente allettante con un bacio.
«Rimaniamo per giovedì allora!» «Dai, non fare l'imbronciata. E la mia parte di decisione? Se avessi preferito il venerdì?» «Preferisci il venerdì?» «No, mi è del tutto indifferente» «E allora non rompere! Uff, mi fai impazzire!».
Giro gli occhi al cielo, ma la sua ombra mi sovrasta.
Sogghigna ancora, ma è dolce, è quasi più simile ad un sorriso.
«Mi piace farti impazzire» sussura ad un soffio dalle mie labbra.
«Ti amo, Brianna» conclude, prima di sigillate quelle parole in un bacio profondo ma casto.
Sto amando questo suo lato intraprendente. Non avrei mai potuto sperare di meglio.
Ci stacchiamo un attimo, ed è allora che rispondo a mia volta a quei sentimenti.
«Mi fate schifo! Andate almeno ad appartarvi!» commenta la voce sprezzante e inorridita di Chase.
Ultimamente non ho sentito altre tonalità sulla sua voce.
Però, per una volta, devo trovarmi d'accordo con lui.
Siamo davanti all'uscita del campus, dove passano, centinaia e centinaia di studenti, e noi stiamo dando spettacolo delle nostre effusioni.
Merda.
«M-mi dispiace. Hai ragione» «Tsk. Con me nemmeno le facevi queste cose in pubblico!».
Coooosa!?
Ha detto sul serio una cosa del genere?!
Lui!? Che mi ha sempre tenuta nascosta al mondo intero!?
Come può anche solo pensare di dire una cosa del genere!?
10...9...8... Stringo i pugni con tutta me stessa, cercando di non saltargli addosso e menarlo. Anche se so per certo che non gli ci vorrebbe troppo per placarmi.
7...6...5... Il sangue ribolle nelle vene, e la testa inizia a pulsare per il nervoso. I ricordi riaggiorano, ma soprattutto le emozioni contrastanti che provavo quando avrei tanto voluto lui mi stringesse di fronte a tutti, sussuradomi parole dolci, baciandomi di sfuggita, dicendomi ti amo.
Proprio com'è ora con Eugene.
Già, Eugene. C'è Eugene ora.
4... 3... 2... Eugene Eugene Eugene.
Brianna, pensa a quanto sei felice con lui, non dar credito ai ricordi.
Ti ha sempre e solo fatta soffrire.
È vero, è stato il tuo primo amore, e avrà sempre un impatto sui tuoi ricordi, ma... Tutti abbiamo un primo amore, e raramente è anche il solo e ultimo.
1...
Le lacrime scendono, e mi ritrovo a singhiozzare davanti alle due persone che meno dovrebbero vedermi in questo stato.
Sul viso di Eugene, leggo preoccupazione, e tristezza. I suoi occhi non parlano, eppure li sento. Li ascolto dire che queste lacrime sono versate per un altro ragazzo che non è lui, e questo lo uccide.
Sul volto di Chase invece appare un leggero sogghigno, quel suo solito sogghigno del cazzo.
Dio, vorrei menarlo.
«Andiamo?».
Eugene mi prende leggero per un fianco e mi conduce verso l'uscita, ma pianto i piedi a terra.
«No, vai tu. Scusa» «Davvero non  preoccuparti. Vuoi andare a  a mangiare un pasticcino?» sorride anche se tristemente, alludendo alla mia irrefrenabile voglia dei pasticcini di Cledis, e dell'incredibile quantità di carica e endorfine che mi danno ogni qual volta le mangio.
«No, scusa. Cherry... Vorrei solo la mia Cherry con cui parlare ora» «Capisco. Ci sentiamo dopo allora».
Bacia un lieve bacio sulla mia fronte.
Un bacio che sembra quasi del giacchio sulla pelle.
Maledetti ricordi!
Perché devo essere così tremendamente emotiva?

Ed un Nerd mi sconvolge la VitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora