E' notte alta e sono sveglio

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Quella notte, nella stanza 213 di un albergo di Roma, Ignazio non riuscì a dormire. Pensò e ripensò a tutto quello che era successo quella sera e a quello che gli aveva raccontato Giorgia. Non riusciva a togliersi quell'immagine dalla mente, al solo pensiero la gelosia prendeva di nuovo il sopravvento. Se fosse potuto tornare indietro nel tempo, gli avrebbe spaccato la faccia a quello stronzo!

Ma allo stesso tempo sapeva di essere stato troppo precipitoso, soprattutto nei confronti di Sofia.. Avrebbe dovuto ascoltarla, ma non l'aveva fatto. E ora se ne stava pentendo.

Sofia invece era talmente tanto stanca che alla fine, dopo essere tornata a casa e aver parlato con la sorella dell'accaduto, si era addormentata. In cuor suo sapeva di non aver fatto niente di male, era solo colpa di Andrea se adesso Ignazio non voleva né parlarle né vederla..

E aveva ragione, anche lei avrebbe reagito allo stesso modo. Ma sapeva anche che il loro amore era troppo grande, troppo vero per poter svanire così da un giorno all'altro per una cosa senza valore come quella. Si fidava di lui, e ora doveva dimostrarle di essere maturo come pensava e lasciarla parlare.. O almeno era quello che sperava.

La mattina seguente, Sofia si svegliò presto; aveva fatto un brutto sogno e si era svegliata di soprassalto. Non riuscì a riaddormentarsi, quindi decise di alzarsi. E la gatta, come al solito, la seguì. Prese il cellulare, andò in cucina e accese il fornello sotto la caffettiera.

Mentre aspettava che il caffè uscisse, il telefonino squillò.

"Stanotte non sono riuscito a chiudere occhio, ho pensato e ripensato a quello che è successo ieri sera.. Io ci credo al fatto che per te non ha significato nulla, ma non riesco a non pensarci"

Sofia lesse il messaggio un paio di volte pensando al modo più appropriato per rispondergli.

"Io invece non riesco a non pensare allo sguardo triste e malinconico con cui mi hai guardata appena sei sceso dal taxi. Ti prego, dammi la possibilità di dimostrarti che per me l'unico che conta e che voglio vicino a me sei tu.. Io amo solo te."

Appena inviò il messaggio, la sorella entrò in cucina. La guardò ancora insonnolita e le chiese: <<Come stai?>>

<<Meglio.. E Ignazio mi ha scritto. Avevo davvero paura che non mi volesse più sentire>> disse abbassando lo sguardo. <<Ma io so di non aver fatto nulla di male, è solo colpa di Andrea! Ora deve dimostrarmi di essere un ragazzo maturo e ascoltarmi. Non può finire tutto così per una stronzata del genere..>> Giorgia la guardava senza dire niente. <<Che hai?>> le chiese Sofia. <<Perché non parli?>>

<<Senti, non posso tenermi ancora questo segreto.. Mentre tu eri giù con Piero, io sono andata da lui e gli ho parlato.>> Sofia le lanciò uno sguardo ammonitore. <<Non mi guardare così! Tu stavi male, e lui doveva sapere la verità>> concluse Giorgia.

<<Gli hai raccontato tutto?>>

<<Sì, e ha capito la situazione. Ha capito che di certo non sei stata felice per quel bacio, visto e considerato quello che ti ha fatto e come ti ha trattata quello stronzo.>> Lei abbassò di nuovo lo sguardo, rattristandosi. <<E comunque ti ama da morire, me ne sono accorta parlandoci. Ogni volta che ti nominavo i suoi occhi brillavano!>>

Non riuscì a finire la frase che le arrivò la risposta di Ignazio.

"Io lo so che mi ami, e non devi dimostrarmelo in nessun modo. Ti aspetto qui, voglio vederti e parlarti."

Giorgia la guardò. <<Allora?>> La sorella le fece leggere il messaggio e le disse sorridendo: <<Forza, vai a prepararti! E ricordati la giacca!>> le urlò mentre entrava in bagno.

Un silenzio breve e poi ||Ignazio Boschetto||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora