Sofia

311 22 45
                                    

Hai spezzato a metà ogni giorno di felicità

Giovedì 23 aprile 2015, New York

La mattina di quel maledetto giorno che cambiò per sempre la mia vita mi svegliai di soprassalto, come se avessi appena fatto un incubo. Aprii gli occhi e vidi che il sole era già sorto; mi girai nel letto e allungai la mano, cercando quella di Ignazio.. Ma la sua parte di letto era vuota e fredda.

Mi misi seduta e iniziai a guardarmi intorno; mi sentivo stranamente sola. Con gli occhi ancora praticamente chiusi presi il telefonino e lessi l'ora: erano le 8. Avevamo il volo alle 14, quindi non era tardi.

Mi alzai e iniziai a girare per la stanza; non si sentiva un rumore, tutto taceva. <<Ignà?>> iniziai a chiamarlo. Mi avvicinai alla porta del bagno pensando fosse in doccia. <<Ignà, sei qui?>>

Ma niente, nessuna risposta. Aprii la porta ed effettivamente non c'era nessuno. Ancora un po' stordita mi sedetti sul fondo del letto, cercando di ricordare quello che era successo la sera prima.

Stavamo vedendo "Ghost"; dopo neanche mezz'ora di film mi sono addormentata su di lui. Dopo non so quanto tempo sono stata svegliata da un rumore nella stanza, con Ignazio che mi rassicurava dicendomi che andava tutto bene.. Si è poi steso vicino a me e mi ha abbracciata; cullata dalla sua voce che diceva di amarmi mi sono riaddormentata.. Poi il vuoto.

Mi alzai di nuovo e notai che sul tavolino non c'erano più i suoi occhiali, e neanche il telefonino.. Che mi stesse facendo uno scherzo? Era da lui, non era nuovo a questo tipo di scherzi. O forse era solo sceso a prendere la colazione.. Pensai a mille cose tutte insieme, ma di certo non pensai neanche lontanamente alla possibilità che se ne fosse andato nel cuore della notte.

Ma sapete quelle strane sensazioni? Quelle che si impossessano di voi nel momento stesso in cui aprite gli occhi la mattina e sentite che qualcosa andrà storto? Ecco, nel profondo del mio cuore la mia vocina interiore mi stava dicendo che c'era qualcosa che mi sfuggiva, un dettaglio che ancora non avevo notato.. E l'istinto femminile non sbaglia mai.

Guardai sul comodino; vicino al biglietto aereo c'era un foglio. Mi avvicinai e lo presi in mano.

"Per la mia principessa. IB"

Mi aveva scritto una lettera? Perché mi aveva scritto una lettera se era solo sceso a prendere la colazione? Istintivamente lo aprii e iniziai a leggere.. E fu a quel punto che iniziai a stare male davvero.

"Perdonami.

Non avrei mai voluto lasciarti così.. Ma purtroppo sono stato costretto.

Non sono un guerriero, come tu mi hai sempre detto.. Non sono riuscito a vincere questa maledetta guerra.

Avevo promesso di proteggerti da tutto e tutti, ma non ci sono riuscito. E con la consapevolezza che sarà molto difficile, se non impossibile, ti chiedo fin da ora di perdonarmi.

Ti amo Sofi, non lo dimenticare mai.

Tuo per sempre, Ignazio."

Mentre leggevo le gambe avevano ceduto.. Mi ritrovai seduta sul letto con gli occhi carichi di lacrime. Se n'era andato? Mi aveva lasciata sola? Come era possibile? Fino a poche ore prima stavamo parlando di matrimonio, di andare a vivere insieme.. E ora?

Avevo i battiti accelerati, lo stomaco sottosopra, e mi mancava l'aria. Buttai la lettera sul letto e corsi in bagno; lì diedi fuori tutta la tristezza, la delusione e la rabbia per quello che era appena successo.

Un silenzio breve e poi ||Ignazio Boschetto||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora