Historia de un amor

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"Ignazio devo parlarti. Ti aspetto giù nella hall. Michele."

Cavolo, se ne era completamente dimenticato. Erano ormai le undici passate, e il sonno iniziava a farsi sentire.. Ma quando il grande capo chiamava, tutto il resto diventava secondario.

Sofia era poggiata su di lui e dormiva pesantemente; si liberò dalla sua presa e lei, senza svegliarsi, si accoccolò sul suo cuscino. Le diede un leggero bacio sulla guancia; prese il cellulare, la chiave, e uscì dalla stanza.

Quando arrivò giù nella hall non c'era nessuno. Michele era seduto su un divanetto posizionato dalla parte opposta rispetto alla reception; stava leggendo qualcosa sul telefonino, era da solo, e sembrava abbastanza tranquillo.. Ma passo dopo passo la preoccupazione e il timore per quello che doveva dirgli crescevano sempre di più.

Ad un certo punto gli passò per la mente l'idea di voltarsi e tornare in camera, facendo finta di non aver letto il messaggio.. Ma proprio in quel momento lui lo vide. Gli fece segno di raggiungerlo, ed il suo piano di fuga svanì come una nuvola di fumo.

Prese un respiro e si sedette di fronte a lui. <<Eccomi.. Mi hai cercato?>>

<<Sì. Vorrei parlarti..>> rispose Michele serio.

<<Dimmi tutto>> disse Ignazio mettendo le braccia sulle gambe e incrociando le mani, iniziando a giocherellare con l'anello.

<<Intanto volevo congratularmi con te!>> esordì Michele. <<In questi giorni non ne ho mai avuto l'occasione>> continuò dandogli una pacca sulla spalla.

<<Grazie mille. E' una gioia immensa per me! Non credevo proprio che sarei stato felice di diventare papà e mettere su famiglia così presto>> rispose lui tranquillizzandosi leggermente.

<<Lo posso immaginare. I ragazzi della tua età oggi come oggi fanno sempre più fatica..>>

<<Lo so..>> rispose lui. <<Per di più accanto ho una donna fantastica, che io amo alla follia! E lei ama me per quello che sono.. Sai quanto ho sofferto con Aurora, e finalmente ora posso dire di essere felice!>> Dopo il timore iniziale stava aprendo il suo cuore a Michele, che lui considerava un secondo padre.

Michele sorrise. <<Credimi, mi fa piacere sentirti dire queste cose!>>

Ignazio sorrise di conseguenza. Sentì i muscoli rilassarsi, e quella brutta sensazione abbandonare il suo corpo e la sua mente. Ma..

<<Però..>> continuò Michele dopo qualche minuto, lasciando in sospeso la frase.

<<Però?>> ripeté lui alzando un sopracciglio.

<<Sai che non sarà per niente facile?>> rispose. <<Insomma, tu sei un cantante e giri il mondo. Un giorno qui, uno lì..>>

Ignazio cominciò ad innervosirsi. <<Non capisco dove vuoi andare a parare con questo discorso..>>

<<Sei sicuro di aver fatto la scelta giusta? Un figlio? A vent'anni?>> disse Michele scrutando il suo sguardo da dietro gli occhiali. <<Non ti sembra di..>>

<<Non ci credo! Anche tu?>> sbottò Ignazio non facendogli finire la frase. <<Credevo che almeno tu avessi a cuore la mia felicità!>> urlò alzandosi di scatto dal divano.

Michele si guardò intorno; il ragazzo della reception si stava avvicinando a loro, attirato dal suo scatto d'ira. Lui gli fece un cenno per fargli capire che era tutto sotto controllo.. Ma Ignazio era rimasto in piedi, con il fiato corto e la gola che bruciava.

Un silenzio breve e poi ||Ignazio Boschetto||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora