Questo immenso senso di felicità lo devo solo a te

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Arrivarono a casa in un batter d'occhio; non c'era nessuno per strada perchè la gente non era ancora rientrata dal mare.

Salirono le scale e si fermarono davanti la porta di casa; aveva dimenticato le chiavi, quindi suonarono. Mentre aspettavano che qualcuno gli andasse ad aprire, Ignazio le prese la mano e sussurrò: <<Ti prego, stammi vicino..>>

Lei gliela strinse forte e rispose: <<Non ti lascerò solo neanche un istante!>> Sentirono Piero ridere sotto i baffi, ma mentre Sofia gli sorrise di rimando, Ignazio lo fulminò con uno sguardo. Sì, era davvero molto teso e nervoso.

Giorgia gli aprì la porta. <<Finalmente, ce l'avete fatta! Ma che fine avete fatto?>> chiese abbracciando Piero e dandogli un bacio.

<<Ah non guardare me! È colpa loro>> rispose indicando Ignazio e Sofia. Entrambi si guardarono e risero imbarazzati.

All'improvviso, dalla sala, spuntò suo padre seguito a ruota dalla gatta; i quattro si guardarono senza sapere come iniziare le presentazioni. <<Papà>> intervenne Giorgia sciogliendo il ghiaccio. <<Lui è Piero. Ti ricordi che ti ho parlato di lui?>>

<<E come se non mi ricordo! Piacere, io sono Roberto. Tu sei il tenore del gruppo giusto? Mi piace molto la tua voce, sei davvero molto bravo!>> si presentò stringendogli la mano.

<<Ma grazie!>> rispose arrossendo leggermente. <<È davvero un piacere conoscerla>> aggiunse ricambiando la stretta di mano. Roberto era un uomo alto, sulla cinquantina; aveva i capelli bianchi ricci e i baffi. Solo guardandolo ispirava simpatia.

<<Dammi pure del tu, senza problemi.>>

<<E invece lui è Ignazio. Suo amico nonché collega di lavoro>> si intromise Sofia. <<E il mio fidanzato.>> Tutti si voltarono a guardarla sorpresi, suo padre per primo. <<Sì ok, non lo è ancora ufficialmente.. Ma per me è come se già lo fosse!>> Ignazio le sorrise e le strinse la mano.

<<Piacere, sempre Roberto. Tu invece sei quello che suona il pianoforte e che ama i cavalli, giusto?>> continuò stringendo la mano anche a lui.

<<Giustissimo! E sono anche io un tenore, anche se non canto esattamente come Piero..>> rispose ridendo leggermente.

<<Sì sì, so tutto! Mi hanno parlato molto di voi, sapete?>> confessò ai due facendole arrossire. <<Ma adesso andiamo a mangiare, dopo parliamo. Sofia ha preparato la crostata!>> continuò leccandosi i baffi. <<E non è perché è mia figlia, ma la sua è la più buona in assoluto!>>

<<Marmellata bianca o nera?>> chiese Ignazio a Sofia lanciandole uno sguardo complice.

<<Ma ovviamente con la Nutella! Non dimentico quello che mi dici>> gli rispose sorridendo.

Andarono in cucina e mangiarono tutti insieme; Roberto si rivelò un ottimo intrattenitore, e sia Piero che Ignazio presero subito molta confidenza. Non gli chiese niente di particolare durante la cena, se non dove vivessero e che progetti avevano per il futuro; Sofia e Giorgia un po' si stupirono di questo.. Essendo loro i ragazzi delle sue figlie, erano convinte che gli avrebbe fatto il terzo grado.

Ma in realtà stava solo aspettando il momento giusto; mentre loro due erano in cucina a sistemare e loro seduti sul divano in sala a parlare della cena e della crostata di Sofia, Roberto prese la parola, e chiese ad entrambi come avevano intenzione di comportarsi una volta che fossero stati lontani per lungo tempo. <<Voglio dire, fate parte di un gruppo e viaggiate molto.. Lo so che sicuramente ne avete già parlato fra di voi, ma capitemi. Anche se sono grandi, sono pur sempre le mie figlie. E voglio essere sicuro di lasciarle in buone mani>> disse.

Un silenzio breve e poi ||Ignazio Boschetto||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora