La vita può allontanarci, l'amore continuerà

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Venerdì 24 aprile 2015, aeroporto di Fiumicino

L'aereo da New York atterrò in orario; Giorgia e Federica stavano aspettando in trepidante attesa l'arrivo di Sofia al terminal numero 1 dell'aeroporto.

<<Secondo te cosa è successo?>> chiese Federica. <<Tu Ignazio lo conosci meglio di me.. Cosa può averlo spinto a lasciare Sofia da sola?>>

Giorgia abbassò lo sguardo. <<Non lo so, ne ho la più pallida idea. So solo che se mai dovesse provare a riavvicinarsi di nuovo a mia sorella sono pronta a strozzarlo con le mie stesse mani!>> rispose piena di rabbia.

<<Giò dobbiamo stare calme, tutte e due. Adesso Sofia ha bisogno di noi. Già che è riuscita a trovare la forza per tornare a Roma da sola è un passo avanti.>>

<<Ne ha passate tante! Prima nostra madre, poi Andrea.. Ora anche Ignazio!>> Fece una pausa. <<Non se lo meritava!>>

<<Lo so, hai ragione. Ma così ha solo dimostrato di essere una vera donna. E forte soprattutto!>> Le prese la mano e continuò. <<Dobbiamo essere fiere di lei. Vedrai che si riprenderà in men che non si dica.>>

Giorgia le sorrise. In quel momento le porte automatiche che conducevano alla zona degli arrivi si aprirono; a gruppi iniziarono ad uscire i passeggeri del volo proveniente da New York. Le due si avvicinarono alle transenne e, quando videro Sofia da lontano, non badarono alla guardia che le intimava di non oltrepassarle e le corsero incontro.

<<Sofi!>> urlò Giorgia gettandosi fra le sue braccia.

<<Sofia!>> le fece eco Federica.

Lei si fermò. L'unica cosa che riuscì a fare fu guardarle e scoppiare a piangere. <<Portatemi a casa, per favore!>> le implorò abbracciandole.

<<Dammi la valigia>> disse Federica. <<Ho parcheggiato qui vicino, andiamo!>>

<<Aspetta, aspetta..>> intervenne Giorgia. <<Sofi sei pallida.. Stai bene? Vuoi mangiare qualcosa prima di andare?>>

Lei abbassò lo sguardo. <<No Giò, non sto bene per niente. E non ho fame, voglio solo andare a casa e mettermi a dormire.>>

Giorgia guardò Federica, che le fece capire con lo sguardo che non era il caso di forzarla. La prese quindi sottobraccio e si diressero verso la macchina.

Per tutto il viaggio Sofia rimase con la testa poggiata al finestrino e lo sguardo perso nel vuoto. Ogni tanto Federica si girava a guardarla, prendendole la mano.

Ad un certo punto, a metà del viaggio, la sorella sbottò. <<Ma come cazzo gli è venuto in mente?>> urlò.

<<Giorgia!>> la ammonì Federica.

<<No Fè, io devo capire!>> le rispose. <<Sofi, è successo qualcosa che non ci hai detto? Lui ti ha detto qualcosa?>> Ma lei non rispose; si limitò ad abbassare lo sguardo.

<<Per favore..>> le disse dolcemente la sua amica. <<Sospettavi qualcosa? Ti ha detto qualcosa che ti facesse capire che..>>

<<No..>> rispose Sofia con un filo di voce. <<No, non mi ha detto niente.>> Fece una pausa. <<Stavamo guardando un film, ma poi io mi sono addormentata.. E la mattina dopo lui non c'era più.>>

<<Ma così, da un momento all'altro? Deve essere successo per forza qualcosa! Ignazio non è tipo da..>>

<<Non lo nominare nemmeno, almeno non in mia presenza!>> urlò Sofia alla sorella. Sia lei che la sua amica si spaventarono. <<Scusate, io..>> Non riuscì a finire la frase che iniziò a piangere.

Un silenzio breve e poi ||Ignazio Boschetto||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora