Aiutami a capire cosa sento

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Sabato 4 ottobre 2014, Bologna

Sabato mattina, il giorno del suo compleanno, Ignazio si svegliò prestissimo. Nonostante la sera prima fossero andati al cinema e rientrati abbastanza tardi, alle 8 era già sveglio. Si girò a guardare Sofia che dormiva tranquilla, le diede un leggero bacio sulla guancia, e decise di lasciarla dormire. Prese il telefono e silenziosamente scese in cucina.

Non fece in tempo ad accenderlo che iniziarono ad arrivargli i messaggi di auguri: i primi furono quelli di sua sorella, poi arrivarono in successione quelli di sua madre, di Fabio, di Piero e infine di Gianluca. Aprì poi Instagram e iniziò a scorrere tutti post in cui era stato taggato dalle fan; la cosa bella del suo lavoro era proprio questa, il fatto di ricevere gli auguri in tutte le lingue del mondo. Li lesse tutti, uno per uno. All'improvviso lo raggiunse Franz, gli corse incontro e iniziò a fargli le feste; anche lui sentiva che era un giorno molto importante per il suo padrone.

Nell'attesa che Sofia si svegliasse, iniziò a preparare la colazione. Dopo aver messo la caffettiera sul fuoco e il latte a scaldare, prese il cellulare e lesse tutti i messaggi che gli erano arrivati in quel lasso di tempo. Ma uno in particolare lo colpì. Bastarono le prime parole per capire di chi fosse quel messaggio.. Solo lei lo chiamava così.

"Auguri piccolo mio, buon compleanno. Nonostante tutto io non ho mai smesso di pensare a te, anche se so di averti fatto soffrire. Mi piacerebbe vederti, devo parlarti di una cosa importante. Io sono a Bologna fino a giovedì. Aspetto tue notizie. Baci, Aurora."

Non si aspettava un suo messaggio, e non sapeva neanche se gli avesse fatto piacere oppure no. Nella sua mente iniziarono ad accumularsi ricordi, positivi e negativi.. Iniziò a pensare a tutto quello che era successo, e il cuore gli si riempì di tristezza. No, non oggi.

All'improvviso il caffè iniziò ad uscire fuori dalla caffettiera.. Era talmente tanto preso dai pensieri che non si era accorto di nulla. Si alzò velocemente, spense il fornello e con un tovagliolo iniziò a raccogliere il caffè che era caduto sul piano cottura, non senza qualche piccola imprecazione. Sofia entrò in cucina proprio in quel momento; si fermò vicino al tavolo e disse: <<Buongiorno guerriero.>>

La sua voce gli arrivò come una folata di vento fresca nella mente, in un attimo tutti i pensieri svanirono e si dimenticò di quello che era appena successo. Si voltò, le andò incontro e l'abbracciò fortissimo. <<Igna! Che è successo? Va bene che sei più vecchio di un anno, però insomma non è la fine del mondo>> disse ridendo. <<A proposito, tanti auguri amore mio>> gli sussurrò all'orecchio.

Lui la guardò, le prese il viso fra le mani e le diede un bacio pieno di passione e di desiderio. Desiderio di dimenticare la tristezza che quel messaggio aveva suscitato. <<Grazie cucciola! Non sai che gioia averti qui con me..>>

<<Lo so, lo so. Me lo dici sempre!>> rispose Sofia alzando gli occhi al cielo e sorridendo. <<Allora, pronta la colazione? Dai che ci aspetta una bellissima giornata.>> Ignazio rimase a guardarla mentre metteva la caffettiera sul tavolo, sgranocchiando un biscotto: non voleva rovinarsi la giornata, e quindi decise di non dirle nulla.. Almeno finché non fosse tutto finito.

Ma durante la colazione, ogni tanto alzava la testa e la guardava.. Voleva un suo consiglio su come avrebbe dovuto comportarsi, ma allo stesso tempo aveva paura, paura della sua reazione visto e considerato quello che era successo appena erano arrivati a Bologna. <<Igna che è successo?>> gli chiese ad un certo punto. <<Vedo che c'è qualcosa che ti tormenta.. A cosa stai pensando?>> continuò mettendogli una mano sul braccio.

Lui guardò i suoi bellissimi occhi marroni e sorrise. <<Niente. Sto pensando che devo chiamare Gianluca per dirgli una cosa..>> rispose mentendole. Prese il cellulare e si diresse fuori sul balcone; chiuse la finestra e si poggiò alla ringhiera, respirando a pieni polmoni l'aria fredda di quel giorno. Rimase fisso a guardare le colline davanti a se', e di nuovo gli venne in mente tutto quello che era successo con Aurora: la telefonata, la litigata, il senso di leggerezza e libertà dopo aver bevuto, ma soprattutto le lacrime che lo avevano accompagnato durante tutto il tragitto del ritorno a casa. A quel pensiero gli occhi gli si riempirono di nuovo di lacrime.. Aveva sofferto talmente tanto che una persona sensibile come lui non poteva fare finta che non fosse successo niente. Sperò che in qualche modo piangendo potesse sfogarsi e far si che quei pensieri non lo tormentassero più, almeno per quella giornata. Si asciugò gli occhi, prese di nuovo un bel respiro profondo e rientrò.

Un silenzio breve e poi ||Ignazio Boschetto||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora