Perché con te la vita più forte l'ho sentita

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Ancora in accappatoio Ignazio prese il telefono in mano, vide le chiamate senza risposta da parte di Aurora, e gli venne un tuffo al cuore. Aveva deciso di non risponderle proprio perché voleva evitare tutto ciò, ma evidentemente il messaggio non era stato recepito. In quel momento Sofia entrò in stanza. <<Sei pronto? O hai deciso di venire in accappatoio?>> disse ridendo mentre apriva l'armadio. Lui rimase ad osservarla mentre indossava il vestito nero che aveva deciso di indossare per quell'occasione, senza risponderle. Lei si voltò e lo vide seduto sul letto con la testa bassa. <<Ignà!>> disse sedendosi vicino a lui. <<Igna mi dici per favore cosa sta succedendo? E' da stamattina che sei strano, e non è da te.>>

La guardò negli occhi: in quel momento aveva una voglia matta di dirgli tutto, di raccontarle quello che sentiva dentro.. Ma ancora una volta la paura prese il sopravvento. Non era giusto, se ne rendeva conto anche lui. Lei era la sua compagna, la donna che lo faceva stare bene e che lo aveva salvato, e aveva il diritto di sapere quello che stava succedendo.. Ma in fondo aveva paura di perderla, e adesso come adesso non se lo poteva permettere, perché sapeva che avrebbero sofferto in due. Come era solito fare ogni volta che qualcosa non andava, decise di nascondere la tristezza e tutto quello che provava dietro uno dei suoi sorrisi. <<Niente cucciola mia, stai tranquilla>> disse dandole un bacio.

Sofia lo guardò alzando un sopracciglio. <<Non sto completamente tranquilla perché lo sento che c'è qualcosa che non mi stai dicendo.. Lo sai che qualunque cosa me la puoi dire vero? Se vuoi parlare, io ci sono sempre>> gli rispose accarezzandogli la guancia.

Lui prese la sua mano e le diede un bacio. <<Lo so..>> Sofia gli sorrise. <<Allora, cosa vuoi che mi metto?>> disse alzandosi dal letto e avvicinandosi all'armadio.

<<Quello che ti pare! Che te lo devo dire io cosa devi metterti? E' un semplice pranzo!>> rispose lei ridendo. <<Ma stasera, se mi porti in un posto più elegante, mettiti in giacca e cravatta.. Cravatta, non papillon mi raccomando! Mi piaci di più con la cravatta.>>

<<Me lo fai tu il nodo però?>>

<<Come quella sera a Taormina? Ovvio!>> gli rispose facendogli l'occhiolino.

Dopo essersi finalmente preparati e aver messo da mangiare a Franz, montarono in macchina e in venti minuti arrivarono al ristorante. Lui le aprì lo sportello e la fece scendere; la prese sotto braccio e, mentre varcavano la soglia del locale, le disse: <<Ti amo, non te lo dimenticare mai!>> Sofia stava per rispondere ma il proprietario, appena lo vide, gli andò incontro. <<Ignazio! Tanti auguri!>> disse abbracciandolo. <<E bentornati nel nostro locale, è un enorme piacere avervi di nuovo qui>> concluse salutando anche Sofia. Lei gli strinse la mano sorridendo e Ignazio rispose: <<Grazie mille! E' già arrivato Piero?>>

<<Si si. E' già al tavolo.. E anche lui è in dolce compagnia>> rispose rivolgendogli uno sguardo complice. Sofia lo guardò e si mise a ridere.

<<Hai capito si? Pensa che ci siamo innamorati quasi nello stesso periodo io e lui.. Sempre le cose in coppia, neanche fossimo fratelli!>> continuò ridendo. Appena si avvicinarono al tavolo, Sofia corse incontro alla sorella, abbracciandola e dandole un sonoro bacio sulla guancia. Il proprietario le guardò con gli occhi spalancati, mentre Piero e Ignazio ridevano. <<Eh si, sono sorelle>> esordì Piero. Il proprietario non riusciva a parlare. <<Non te l'aspettavi questa eh?>> concluse sedendosi vicino al suo amico.

<<Vi conosco da tanti anni ormai, e non vi ho mai visto così felici. Sono davvero molto contento ragazzi!>> disse il proprietario con un sorriso stampato sul volto. Tutti e quattro sorrisero di conseguenza. <<Vi mando subito il cameriere. Vi auguro un buon pranzo e ancora tanti auguri.>>

Un silenzio breve e poi ||Ignazio Boschetto||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora