...ed io avrò cura di te

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<<Ignà, ma siamo su Via Indipendenza.. Qui ci sono solo negozi, dove stiamo andando?>> chiese Sofia riconoscendo la via principale di Bologna.

<<Ah, ma la finisci?! Avevo ragione, dovevo bendarti come ho fatto a Montepagano.>>

<<No no! Va bene così, giuro che sto zitta!>> disse Sofia alzando le mani in segno di resa. Lui si girò e le sorrise. Ignazio era di una bellezza incredibile quella sera, talmente tanto che rimase senza parole. In un modo o nell'altro era riuscito ad azzittirla. Quando accostò la macchina Sofia guardò alla sua destra, attirata da una fortissima luce, e vide delle scale che conducevano all'entrata di un hotel, che si confondeva perfettamente con i negozi che lo affiancavano.

Lui scese dalla macchina, fece il giro e le aprì lo sportello, allungando la mano per farla scendere. <<Questo è uno degli hotel più belli della città>> disse dando le chiavi della macchina al portiere. <<Ed è qui che staremo stasera. Io e te, insieme.>>

<<Sono senza parole, davvero. Forse neanche me lo merito tutto ciò..>> rispose lei guardandolo.

<<E invece cucciola mia te lo meriti e come! Andiamo..>> Salirono le scale, perfettamente ricoperte con un tappeto rosso; prima dell'entrata vera e propria c'era un arco ricoperto di rose, che dava quasi l'impressione di entrare in un mondo magico. Le pareti della hall erano bianche, al centro c'era un tavolino con un'enorme pianta sopra, al soffitto un lampadario immenso, e in fondo si trovava la reception.

<<Buonasera signor Boschetto. Bentornato nel nostro hotel>> disse il signore appena si avvicinarono al bancone. <<Stanza 420, una suite per due persone, giusto?>> chiese dopo aver controllato sul computer.

<<Esattamente>> rispose Ignazio annuendo.

<<Bene. Vi prendo subito la chiave.>>

Sofia approfittò di quel momento e gli disse a bassa voce: <<Una suite?! Ma sei matto?>>

<<Ah, eccola che ricomincia! La vuoi finire una volta per tutte?!>> rispose lui alzando gli occhi al cielo. Sofia sbuffò e gli fece una linguaccia. <<Ecco qui. Quarto piano, gli ascensori sono dietro di voi a sinistra. Qualunque cosa siamo a vostra completa disposizione. Buona serata.>>

<<Grazie mille.>> La prese per mano e si diressero verso gli ascensori. <<Ah, lo sai che ho un brutto rapporto con gli ascensori..>> disse Sofia fermandosi titubante davanti le porte.

<<Davvero vorresti fare quattro piani a piedi con i tacchi? Dai su, fai come hai fatto a Taormina, e in tre secondi saremo su.>> Di nuovo, riuscì a farsi convincere; gli strinse la mano e salirono. Arrivati davanti la porta della camera, prima di aprire le disse: <<Ora.. Per le prossime 12-13 ore non voglio sentirti dire nulla del tipo "Ma sei matto? Non dovevi!">> La guardò negli occhi. <<Voglio solo che festeggi insieme a me il mio compleanno, a prescindere da tutto quello che succederà.>>

<<Ma..>>

<<Promesso?>>

<<Promesso!>> concluse sorridendo. A quel punto aprì la porta della stanza e Sofia rimase a bocca aperta.. D'altronde non era abituata a tutto quel "lusso". La stanza era immensa: il pavimento era in parquet, c'era una zona soggiorno con un tavolino rotondo, due poltrone e un divano. Davanti un televisore e vicino una scrivania in legno lucido con uno specchio rotondo grandissimo. Le pareti erano arancioni, e il letto sembrava venisse direttamente da un museo tanto era grande e con la spalliera tutta decorata. <<Sofi, ci sei?>> Lei si voltò ancora con gli occhi spalancati e annuì, senza riuscire a dire nulla.

Lui si avvicinò al letto e si sedette. Guardò l'orologio e disse: <<Fra una decina di minuti ci portano la cena..>>

<<Cena in camera?>> chiese Sofia che nel frattempo continuava a gironzolare per la stanza.

<<Ovvio. Hai capito o no che voglio stare da solo con te il più possibile stasera? E se fossimo andati nel ristorante dell'hotel..>> Sofia gli si avvicinò e gli mise una mano sulle labbra, senza fargli finire la frase. <<Ho capito..>> disse dandogli poi un bacio.

Si avvicinò alla finestra; uscì fuori e l'aria fredda la investì. C'era una bellissima luna piena che illuminava tutto, e nonostante si trovassero su una delle vie più trafficate della città, non si sentiva un rumore.. Né una macchina né la gente parlare, nulla. Si guardò intorno, e si rese conto che si vedevano perfettamente sia le due torri che Piazza Maggiore. Rimase ad osservare il panorama, finché Ignazio non la raggiunse e le si avvicinò da dietro. Le mise le braccia intorno ai fianchi e lei intrecciò le mani nelle sue. <<Ti amo cucciola mia, non smetterò mai di dirtelo. E non dire mai più che non ti meriti tutto ciò! Sei davvero una persona speciale, ti meriti questo e altro.>> Sofia sorrideva. <<E stasera non potevo chiedere di meglio se non averti qui con me.>>

Lei si girò, gli accarezzò il viso, e con le lacrime agli occhi disse: <<Igna, devo chiederti scusa..>>

La guardò con aria interrogativa. <<Cosa stai dicendo?>>

<<Sto dicendo che oggi, parlando con Giorgia, per un attimo ho dubitato di te. Ricordando quello che è successo con Aurora e la litigata, ho avuto un momento di sconforto e ho dubitato del tuo amore nei miei confronti>> concluse abbassando gli occhi. <<Ti prego, perdonami.>>

<<Amore mio stai tranquilla.>> Cercò di consolarla visto e considerato che stava per piangere. <<Hai ragione tu, non mi sono comportato bene. E proprio per questo.. Proprio perché voglio che non succeda più una cosa del genere, ho preso una decisione importante>> concluse accarezzandole dolcemente i capelli.

<<Cioè?>>

<<Tempo al tempo.. Ora ceniamo. Scoprirai tutto, te lo prometto>> disse dandole un bacio sulle labbra.

<<Ma è il mio compleanno o il tuo?>> disse Sofia asciugandosi una lacrima e sorridendo. <<Sei tu che dovresti ricevere dei regali stasera, non io!>>

<<Io il mio regalo già l'ho ricevuto>> rispose sfiorando con le dita il mezzo cuore al collo di Sofia. <<A luglio, quando ti ho conosciuta>> Fece una pausa. <<Ed è stato il regalo più bello che potessi desiderare.>> Lei sorrise e lo abbracciò fortissimo. Lui contraccambiò, ma in quel momento qualcuno bussò alla porta. <<È la cena. Dai, rientriamo che inizia a far freddo.>>

Eccoci qua. Lo so, questo compleanno sta durando più di 24 ore, ma tutto ciò è necessario. Ora, chi sarà alla porta? Sarà davvero la cena come dice Ignazio..? Scusate ma mi piace troppo tenervi sulle spine! Siete pronti a tutto? Io vi consiglio di preparare i fazzoletti, poi fate voi! xD

Vi voglio bene, EliseGrey

Un silenzio breve e poi ||Ignazio Boschetto||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora