Sono qui davanti a te, mi prendo il tuo dolore

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Quel viaggio, che in realtà durò solamente 20 minuti, sembrò infinito. Sofia continuava a guardare fuori dal finestrino ancora amareggiata per come l'aveva trattata, mentre Ignazio guidava verso casa sfrecciando ad una velocità abbastanza elevata, perso nei suoi pensieri. Non fece in tempo a spegnere il motore che Sofia si diresse verso il portabagagli per prendere la valigia; non vedeva l'ora di scendere.

Dopo aver afferrato il trolley, abbastanza pesante, richiuse il portabagagli con troppa violenza; un po' lo aveva fatto apposta per scaricare la tensione che aveva accumulato, ma in realtà non era sua intenzione. <<Oh!>> la richiamò Ignazio. <<Piano!>> continuò leggermente alterato.

<<Scusa, non volevo>> rispose lei infastidita.

<<Ho capito.. Non volevi ma l'hai fatto. La macchina è la mia!>> continuò alzando un po' la voce.

<<Ti ho già chiesto scusa. Che devo fare, inchinarmi?>> Anche Sofia aveva alzato il tono.

<<No, cerca solo di stare più attenta la prossima volta!>>

<<Se continui così Ignà non ci sarà una prossima volta, stanne certo!>> Lui si fermò a guardarla.. Non si aspettava quella reazione da parte sua. Sofia si rese conto di aver esagerato, quindi cercò di tornare calma e gli disse: <<Sei sicuro che va tutto bene? E' da stamattina che mi rispondi in maniera strana. Ho fatto o detto qualcosa che..>>

Lui non la fece finire di parlare. <<Oh minchia! Ma che c'entri tu?>> rispose alzando ancora di più la voce. <<Il mondo non gira intorno a te, lo sai?>> disse alzando gli occhi al cielo.

A quella risposta, gli occhi di Sofia si riempirono di lacrime.. Lacrime amare, di rabbia. In quel momento non si rese conto di quello che stava per fare, fu un gesto involontario dettato dalla rabbia. La sua mano si scontrò contro il suo viso, facendone scaturire uno schiaffo in piena guancia. Lui istintivamente se la toccò, guardandola con occhi spalancati. <<Non ti azzardare mai più a parlarmi con quel tono, è chiaro?!>> disse Sofia urlando e tremando.

Dopo lo sbigottimento iniziale, Ignazio decise di reagire; la afferrò per il polso e glielo strinse. <<Perché? Sennò che mi fai?>> chiese con tono di sfida.

Le fece male, e neanche poco. <<Lasciami, mi fai male!>> disse urlando. <<Ignazio lasciami, mi stai facendo male!>> Con uno strattone, riuscì a liberarsi dalla sua presa e rimasero così a guardarsi, mentre le lacrime bagnavano il volto di Sofia. In quegli attimi Ignazio aveva cambiato espressione, i suoi occhi erano scuri e pieni di rabbia.. Non lo aveva mai visto così, e le faceva quasi paura.

Lui invece si rese conto solo dopo di quello che aveva appena fatto, e vederla piangere per un dolore che le aveva inflitto lui stesso ebbe lo stesso effetto di un pugno in pieno stomaco. In quel momento Caterina uscì in giardino, attirata dalle urla. <<Ignazio! Sofia! Che sta succedendo?>>

Vide i due ragazzi scambiarsi quegli "strani" sguardi, e quindi decise di intervenire. Si avvicinò a loro e notò che Sofia stava piangendo. <<Sofia!>> urlò. <<Vieni dentro dai!>> Le mise una mano sulle spalle e la accompagnò in casa. Una volta che lei fu dentro, tornò indietro da suo figlio. <<Ignà, che hai combinato?>>

Lui si voltò, e con gli occhi lucidi disse: <<Scusa mamma..>> La sua voce era diventata improvvisamente triste.

<<A quanto sembra non devi chiedere scusa a me! Non sfogare la tua rabbia su di lei Ignà, non c'entra niente!>>

<<Lo so, hai ragione>> le rispose abbassando lo sguardo. La madre lo abbracciò e lo portò dentro casa. Chiuse la porta e si fermò a guardare Sofia intenta ad accarezzare Franz. <<Ciao cucciolo! Ma come sei cresciuto! Eppure non è neanche un mese che ti ho lasciato e guarda che bel patatone che sei diventato!>> Il cane scodinzolava felice mentre lei continuava a fargli i grattini sulla pancia. Aveva ragione sua madre.. Sofia non c'entrava niente, e aveva fatto una cazzata. Lui e il suo carattere impulsivo!

Un silenzio breve e poi ||Ignazio Boschetto||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora