Ignazio

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Lascio in pausa il battito

Prima di raccontarvi cosa è successo quella notte, fatemi dire solo una cosa. Io amo Sofia, la amo con tutto il mio cuore. E quella sera non fu per niente facile prendere quella decisione.

Lo so che molti di voi penseranno che non è vero, che se l'avessi amata veramente non avrei permesso a nessuno di farmi condizionare fino a questo punto.. Ma cercate di capirmi! Avevo le mani legate come si dice.

Se fossi stato un solista non me ne sarebbe fregato nulla. Avrei mandato tutti a fanculo, mio padre e il mio manager in primis.. Sarei partito per Roma con Sofia il giorno dopo, l'avrei aiutata a prendere le sue cose e a traslocare da me, anche se avessi dovuto fare su e giù da Bologna un miliardo di volte.

Ma purtroppo non era a rischio solo la mia di carriera, ma anche quella dei miei amici. E non avrei mai potuto fargli questo torto.

"Sì ok, però il torto così lo hai fatto a Sofia, la donna che ti ha amato e protetto.. Ma che, soprattutto, portava in grembo tuo figlio! Sei uno stronzo!" direte voi.

E' vero, e avete ragione. Ho preso la decisione più stupida e sbagliata di tutta la mia vita. E credete che questo non abbia avuto ripercussioni? Provate ad immaginare: tornato a casa, ho dovuto raccontare a mia madre e a Nina quello che era successo.. Mia madre e mio padre hanno litigato pesantemente, come non li avevo mai visti fare prima! E a me non ha più rivolto la parola. D'altronde lei adorava Sofia, la considerava una terza figlia.

Mia sorella invece l'ha presa diversamente.. Prima me ne ha dette di tutti i colori, chiedendomi più e più volte perché lo avessi fatto. Ma ogni volta io scoppiavo a piangere e non riuscivo a risponderle, finché alla fine non mi ha abbracciato e coccolato proprio come faceva quando eravamo piccoli. Aveva capito che era stata una decisione a dir poco sofferta, ma soprattutto aveva capito che avevo bisogno di qualcuno che mi stesse vicino.

E quale può essere stata secondo voi la mia reazione a tutto questo? Ebbene sì, ho ricominciato a bere. Solo grazie all'aiuto di Piero e Gianluca, ma anche del mio amico Fabio che si è praticamente trasferito un mese a casa mia pur di non lasciarmi solo, sono riuscito ad uscirne.. Di nuovo, per l'ennesima volta.

Ma una cosa mi sono ripromesso quella sera, mentre tornavo in hotel: non avrei più aperto il mio cuore a nessuno, non mi sarei innamorato mai più. Perché quella sera il mio cuore lo lasciai lì in quella camera d'albergo, insieme all'unica persona che lo meritava e che lo avrebbe custodito finché tutto questo non si fosse calmato e avrei trovato il coraggio di tornare da lei: la mia principessa.

Quando rientrai in camera, Sofia stava dormendo con il viso rivolto verso la finestra, ancora poggiata sul mio cuscino. Mi fermai in mezzo alla stanza e la guardai: un raggio di luce le illuminava il volto, respirava leggermente e aveva la mano poggiata sulla pancia, come a voler proteggere quella piccola vita che stava crescendo dentro di lei.

Mi morsi il labbro cercando di non piangere, ma fu veramente molto difficile. Le avevo spezzato il cuore diverse volte, ma lei era sempre tornata da me.. Dal suo guerriero! E ogni volta che mi chiamava così mi venivano i brividi.

Per le altre donne con cui sono stato io non ero altri se non Ignazio Boschetto de "Il Volo", un cantante famoso in tutto il mondo con cui passare una notte di sesso (MAI amore) di cui potersi vantare con le amiche il giorno dopo.

Ma per lei no. Per lei ero semplicemente Ignazio, il ragazzo nato a Bologna e trasferitosi poi a Marsala; che di bolognese non aveva proprio niente, anzi! Che nonostante tutto manteneva quell'accento siciliano che la faceva impazzire.

Il ragazzo amante della musica, dei cavalli e dei motori. Con una grandissima passione, quella per il canto, grazie alla quale era diventato una persona famosa.. Ma che era rimasto con i piedi per terra, e che si divertiva ancora con le piccole cose.

Un silenzio breve e poi ||Ignazio Boschetto||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora