Constantemente mìa

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Mercoledì 15 aprile 2015, Roma-New York

Finalmente, dopo quasi un mese di preparativi, era arrivato il giorno della partenza per New York. Avevano appuntamento all'aeroporto di Fiumicino alle 9:30; Piero e Ignazio sarebbero arrivati dalla Sicilia insieme, mentre Gianluca sarebbe venuto in macchina da Montepagano con sua madre e Martina.

Quella mattina Sofia uscì da casa prestissimo, accompagnata come sempre da suo padre e sua sorella. Mentre Roberto sistemava la valigia della figlia nel portabagagli, Sofia e Giorgia continuavano a girare per casa. <<Sei sicura di aver preso tutto?>>

<<Sì sì, tranquilla. Anzi no, ho dimenticato la spazzola.. Mettila in borsa. E andiamo, che è già tardi>> disse aprendo la porta di casa. Giorgia la guardò e iniziò a ridere. <<Perché ridi?>>

<<Sei sicura sicura di aver preso tutto?>> chiese di nuovo. Sofia la guardava senza capire. <<Dai Giò, non è il momento, è tardi! Che ho dimenticato?>> chiese spazientita.

<<Le scarpe Sofi!>> rispose lei ridendo ancora di più. Sofia guardò in basso, ed effettivamente aveva ancora le ciabatte. <<Santa pace, io non ne esco viva!>> disse andando in bagno e indossando le sue amate Converse. <<Ora sì! Dai, andiamo!>> Prese la borsa e salutò la gatta. <<Ciao Trilli, ci vediamo presto patatina!>>

Scesero giù; il padre era già pronto con il motore acceso. <<Dai ragazze! Lo sapete che a quest'ora c'è sempre traffico sulla Roma-Fiumicino!>> disse sbuffando. Il tempo di mettere la cinta e partirono. Durante il viaggio il cellulare di Sofia iniziò a squillare. <<Pronto?>>

<<Pronto?!>> disse con disappunto Ignazio dall'altra parte. <<E che si risponde così al tuo fidanzato?>>

Sofia rise. <<E sentiamo, come dovrei risponderti?>>

<<Beh, potresti provare con un "buongiorno amore mio">> rispose lui con voce dolce.

<<E va bene.. Buongiorno amore mio!>> Suo padre e sua sorella la guardarono sorridendo. <<Dove sei?>>

<<In aeroporto. Sto aspettando che chiamino il volo.>>

<<Ottimo. Io sono partita ora da casa.. Sembra presto, ma paradossalmente fate prima voi dalla Sicilia che io da Roma!>>

<<Non vedo l'ora di abbracciarti, lo sai?>>

<<A chi lo dici! Mi manchi tanto..>> rispose lasciando la frase a metà. <<Ci vediamo fra poco.>>

<<Va bene. Ti amo cucciola!>>

<<Ti amo anch'io, tantissimo!>> Chiuse la chiamata e sua sorella la guardò. <<Il miele lo hai lasciato a casa?>> le disse seria.

<<Che?!>> chiese. <<Che ci devo fare con il miele?>> Quando Giorgia scoppiò a ridere, capì che le aveva fatto una battuta. <<Che scema che sei! Non è colpa mia se tu non sei romantica!>> concluse facendole una linguaccia.

Arrivarono in aeroporto appena in tempo; si avvicinò ai check-in e vide dai tabelloni che l'aereo da Catania stava per atterrare. <<Lo sapevo che saremmo arrivati insieme>> commentò sbuffando. Prima di mettersi in fila per fare il check-in, salutò suo padre. <<Mi raccomando..>> le disse come sempre. <<Fai la brava, e se succede qualcosa chiamami immediatamente!>>

<<E che fai? Vieni fino a New York?>> chiese Sofia ridendo.

<<Se serve sì!>> rispose risoluto. <<Ma tanto sei in buone mani. E abbi cura di mio nipote!>> concluse mettendole una mano sulla guancia. Lei sorrise, lo abbracciò e gli diede un bacio.

Un silenzio breve e poi ||Ignazio Boschetto||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora