Le parole sono armi e sanno fare male

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Quando rientrarono in casa, Sofia vide Ignazio seduto sul divano con la madre. La prima cosa che fece appena la vide fu correrle incontro e abbracciarla forte. <<Cucciola!>> disse con la voce preoccupata. <<Che cosa hai fatto? Perché sei rimasta fuori tutto questo tempo?>>

<<Stai tranquillo..>> gli rispose. <<Non potevo fargliela passare liscia!>> Guardò poi Nina. <<E comunque credo che ora ti lascerà in pace per un bel po' di tempo.>>

La guardò negli occhi per poi abbracciarla di nuovo. <<Scusami..>> le sussurrò all'orecchio. <<Non so cosa mi è preso, non ci ho capito più niente..>> disse con aria triste. Sofia si rese conto che era ancora molto scosso e che non si era ripreso del tutto. Non lo fece finire di parlare e gli disse: <<Stai tranquillo adesso! E' tutto finito.>> Gli prese il viso fra le mani, facendo incrociare i loro sguardi. <<Vai a sederti sul divano con tua madre e riposati..>>

Lui scosse la testa. <<No, no. Io devo stare con te, ho bisogno di spiegarti..>>

<<Cosa? Cosa mi devi spiegare Ignà?>> Sofia fece quella domanda d'impulso; che l'avesse tradita davvero? Per fortuna quel pensiero attraversò la sua mente solo per un attimo.. Ma si era dimenticata che lui era in grado di leggerle l'anima, di capire anche da un semplice sguardo quello che stava pensando.

Ignazio la guardò, cambiando espressione; fece un passo indietro e le disse: <<Non dirmi che credi a quello che ha detto lei, che ti ho tradita!>> Aveva alzato il tono della voce. <<Lo sapevo, tu non ti fidi di me!>>

Sofia spalancò gli occhi. <<No Ignà per favore.. Non trarre conclusioni affrettate!>> rispose con voce rotta.

<<E invece è proprio così. Tu credi che io ti abbia tradita!>> continuò urlando, tanto che a Sofia (e non solo) fece quasi paura.

<<Ma non è vero! Perché stai dicendo questo?!>> chiese lei con gli occhi pieni di lacrime.

<<Perché ti conosco bene! Conosco quello sguardo!>> rispose puntandole un dito contro. La rabbia si era di nuovo impossessata di lui. <<Dio mio, ma come ho fatto a non pensarci prima? Come ho fatto a non capire che sei proprio come tutte le altre?!>>

In quel momento Sofia sentì il cuore nel petto rompersi in mille pezzi. Come poteva dire una cosa del genere dopo tutto quello che aveva fatto per lui? Sapeva che il suo amore era incondizionato, non dettato dal fatto che fosse una persona famosa, glielo aveva ripetuto milioni di volte! Si sentì delusa.. Era sicura di conoscerlo bene, ma evidentemente non era così. E' vero quello che si dice: non smetterai mai di conoscere una persona.

Anche Caterina e Nina, che avevano assistito alla scena sedute sul divano erano rimaste senza parole.. Sarebbero volute intervenire, ma non ci riuscirono.

Sofia stava per andarsene, non aveva voglia neanche di guardarlo. Ma non poteva fare finta di niente.. L'aveva ferita, tanto stavolta! E lui doveva saperlo.

A tutti i costi.

Cercando di rimanere calma, iniziò a parlare. <<Sai Ignazio non è la prima volta che non mi fai parlare e trai le tue conclusioni senza darmi il tempo di spiegare..>> Fece una pausa. Alzò lo sguardo e si avvicinò a lui, guardandolo dritto negli occhi. <<E mi sono scocciata! Mi sono stufata di questa tua impulsività, di questo tuo aggredirmi senza motivo.. Mi sono davvero rotta il cazzo di questa situazione!>> Fu a questo punto che iniziò ad urlare. <<Ti ho aiutato diverse volte, ti sono stata vicina in momenti in cui avrei potuto benissimo mandarti a fanculo e mollarti, non preoccupandomi delle conseguenze>> continuò. <<Quindi, o provi a cambiare questo tuo atteggiamento almeno nei miei confronti, o per me possiamo anche finirla qui.. E stavolta sul serio!>> concluse lapidaria.

Lui tornò ad essere improvvisamente triste, e iniziò a sentire il senso di colpa contorcergli lo stomaco. Forse aveva esagerato davvero. Cosa le aveva detto? Che "è come tutte le altre"? Perché aveva detto una cosa del genere, perché? Non lo pensava, non lo aveva mai pensato.. Le parole possono ferire più delle armi a volte! E lui ci era riuscito.

<<E stavolta, le scuse e gli abbracci non bastano>> gli disse. <<Mi hai davvero spezzato il cuore in mille pezzi, e come tutte le cose ce ne vorrà di tempo per sistemarlo..>> disse abbassando di nuovo la voce. Si era sfogata, non potevano andare avanti così.. Quando vide Ignazio avvicinarsi, come se volesse provare ad abbracciarla, si scansò. <<Non mi toccare. Non provare neanche a sfiorarmi con un dito!>> disse con tono autoritario.

Lui si allontanò, abbassando lo sguardo.

Sofia prese un respiro per cercare di non far uscire le lacrime.. Guardò Nina e sua madre, che erano ancora sedute immobili sul divano e disse: <<Scusate, io esco.>>

A quel punto intervenne Nina. <<Sofia dove vai?>> chiese preoccupata. <<Fa freddo, non ti allontanare ti prego!>>

<<Non ti preoccupare>> le rispose. <<Ho bisogno di prendere aria..>> Si voltò di nuovo verso Ignazio, che continuava a guardarla senza riuscire a muovere un muscolo. Gli lanciò uno sguardo fra l'arrabbiato e il deluso e se ne andò, sbattendo la porta.

Nina si alzò velocemente dal divano e si avvicinò a suo fratello. <<Ignà, ma sei impazzito? Ma che ti è saltato in mente?!>> Provò a scuoterlo, ma lui non reagì.. Aveva lo sguardo puntato verso la porta di casa. <<Mamma, portalo in camera.. Io vado a cercare Sofia, non mi fido a lasciarla fuori al freddo!>>

Appena aveva messo piede fuori casa, una folata di vento gelida l'aveva fatta rabbrividire. Non aveva neanche il cappotto, ma non ce la faceva più a stare lì dentro. Ancora non riusciva a crederci, non era possibile che stesse succedendo davvero! L'uomo che amava le aveva appena detto che "era come tutte le altre"! Si sentiva delusa, molto delusa dal suo comportamento. Tremando e con le lacrime che continuavano imperterrite a bagnarle il viso, iniziò a camminare per un vialetto sterrato, quando si ritrovò vicino la stalla di Walter che appena la vide iniziò a nitrire. Lei si poggiò sulla ringhiera e gli accarezzò il muso, continuando a piangere.

Fu proprio il nitrito di Walter che fece andare Nina in quella direzione. E quando la vide tirò un sospiro di sollievo. <<Sofia!>> la chiamò. Lei alzò la testa e si allontanò, ricominciando a camminare. <<Sofia! Fermati per favore!>> Riuscì a raggiungerla e, mettendogli una mano sulla spalla la fece voltare; quando si rese conto che stava tremando e piangendo, si tolse il cappotto e glielo fece mettere. <<Tieni, mettiti questo che fa freddo!>> le disse.

<<Nina mi dispiace, mi dispiace tanto! Non volevo urlare e dire quelle cose>> le disse. <<Ma io proprio non ce la faccio!>>

<<Non devi scusarti di nulla! Mio fratello ha un carattere di merda, non capisce quando supera il limite! Sai quante volte ci ho litigato quando era piccolo?>> disse avvolgendola fra le sue braccia per scaldarla.

<<Sì, ma capisci che io non ce la faccio più? Non ce la faccio ad essere trattata così.. Che ho fatto di male?>> rispose continuando a piangere.

<<Niente tesoro mio! Tu non hai fatto proprio niente di male!>> la rassicurò. Vedere Sofia soffrire così stava facendo star male anche lei.. Ma sapeva anche che suo fratello quelle cose non le pensava, era solo molto (forse anche troppo) impulsivo. <<Ma lo sai che quelle cose Ignazio non le pensa veramente, no?>> disse cercando di farla stare meglio.

<<Tu dici? E allora perché..>> Sofia non riuscì a finire la frase. Sentì le gambe cedere e la testa girare, per poi diventare tutto buio. L'ultima cosa che sentì fu Nina che urlava: <<Sofia! Sofia che hai?>>

Poi, appunto, il buio.

E ora che cosa succederà? Vi sto tenendo con il fiato sospeso ultimamente, lo so.

Ha fatto bene secondo voi Sofia a reagire così? Ma soprattutto.. Cosa le è successo?

Vi voglio bene, EliseGrey

Un silenzio breve e poi ||Ignazio Boschetto||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora