Tu non pensare a niente, a te ci penso io

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Venerdì 5 settembre 2014

<<Ma sei proprio sicura che non puoi venire?>>

<<Te l'ho già detto.. Alla fine del mese ho due esami, gli ultimi due per di più. Devo studiare, non posso permettermi di perdere neanche un giorno di studio.>>

Dopo la giornata a Roseto, erano tornati tutti e quattro a Roma, ma dopo un paio di giorni Piero e Ignazio erano ripartiti per la Sicilia. Un giorno di fine agosto Ignazio la chiamò tutto eccitato dicendole che avrebbero tenuto altri tre concerti: uno a Pescara, uno a Napoli, e uno a Marostica. Lei era ovviamente contentissima, ma allo stesso tempo le dispiaceva non poter andare.

<<Che pizza però! Io ho bisogno che tu mi stia accanto, che mi sostenga! Non sarà la stessa cosa senza di te..>>

<<Ma che dici? Andrà tutto bene, ne sono certa>> rispose Sofia dall'altra parte del telefono cercando di nascondere un velo di commozione. <<Io sono sempre qui. Puoi chiamarmi quando vuoi, io ci sarò.>>

<<Ti amo, lo sai?>> disse con la sua voce da cucciolone.

<<Si, lo so>> rispose ridendo. <<Ora fammi finire sto capitolo che ci sto sopra da una settimana, non ne posso più.>>

<<Che esami devi fare?>>

<<Uno di letteratura e uno di filologia.. Sto impazzendo, te lo giuro!>> disse Sofia sbuffando.

<<Filo.. che?>> chiese lui confuso.

Sofia rise. <<Filologia. Lo studio della nascita delle lingue moderne e dei primi testi che ne sono la testimonianza. Toh, sembra che lo sto facendo adesso l'esame!>> Ignazio scoppiò in una sonora risata. <<Che te ridi?>> gli disse prendendolo in giro.

<<Niente niente, stai tranquilla. E' che per un attimo ti ho immaginata seduta davanti a me che ti facevo da professore e ti interrogavo!>>

<<Spero che almeno, "professore", lei mi abbia messo un bel voto..>> gli rispose maliziosamente.

<<30 le va bene?>>

<<Senza la lode?>>

<<La lode se la deve meritare signorina! Dai, ora torna a studiare, ci risentiamo stasera. Ti amo cucciola.>>

<<Prima mi stuzzichi e poi mi lasci così, non si fa!>> rispose lei ridendo. <<Va bene, ci risentiamo stasera. Ti amo anch'io.>> Dopo aver chiuso la chiamata e poggiato di nuovo il telefono sulla scrivania, rimase a fissare il muro davanti a se'; quanto le mancava! Avrebbe voluto mollare tutto e raggiungerlo seduta stante solo per stringerlo fra le sue braccia e guardarlo negli occhi. Ma era giusto che fosse così, non avrebbe potuto seguirlo ovunque. Era una persona famosa, e il suo lavoro veniva prima di tutto.

Stava ripetendo per l'ennesima volta quel maledetto capitolo sulle origini delle lingue romanze, quando il suo telefono squillò di nuovo. Guardò il display, era di nuovo lui. <<Avevi detto che ci sentivamo stasera! Che è successo?>>

<<Niente, tranquilla. Anzi scusami, ma mi è venuta in mente una cosa.. Quando ce l'hai il secondo esame?>>

<<Il 26..>> disse lasciando la frase a metà.

<<Bene. Appena torni dall'esame, inizia a preparare la valigia..>>

<<Che.. Perché?>>

<<Perché il 28 dovrai recarti all'aeroporto di Fiumicino, dove ci sarò io ad aspettarti..>> Sentì che Sofia non rispondeva, quindi continuò. <<Andiamo a Bologna!>>

Un silenzio breve e poi ||Ignazio Boschetto||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora