Chi ha detto che l'amore sia un mondo di allegria?

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Mercoledì 6 maggio 2015, Roma

Erano già passate due settimane dal ritorno a Roma, ma nonostante tutto Sofia non riusciva a tornare alla vita di tutti i giorni. D'altronde, provate a mettervi nei suoi panni: siete giovani, andate all'università, aspettate un bambino (il vostro primo figlio per di più), e sapete che non potrete contare sul vostro fidanzato.. Voi come vi sentireste?

Ecco, Sofia si sentiva proprio così. Non voleva vedere nessuno, non usciva di casa e a stento mangiava. Ma soprattutto sentiva un vuoto dentro, più o meno all'altezza del cuore, che le sembrava incolmabile.

Quella mattina la svegliò la sorella. <<Sofi!>> disse scuotendola leggermente.

Lei sbarrò gli occhi e la guardò. <<Che.. Che c'è?>> chiese ancora stordita.

<<Stavi urlando, mi sono spaventata!>> le rispose.

<<Come urlando? Non me ne sono resa conto.. Che stavo urlando?>> continuò non capendo.

<<Ignazio..>> le rispose. <<Stavi chiamando Ignazio.>>

Sofia si coprì gli occhi con le mani e le tornò alla mente il sogno; aveva sognato di nuovo la notte che l'aveva lasciata sola, solo che stavolta aveva assistito alla scena da fuori, vedendolo mentre andava via.. Ed era in quel momento che aveva iniziato ad urlare il suo nome.

<<Scusami..>> le disse con le lacrime agli occhi.

<<Ma scusa di che? Non ti preoccupare>> rispose. <<Vieni a fare colazione? Ho preparato il plumcake che ti piace tanto..>>

Sofia sorrise. <<Sì, adesso arrivo.>>

<<Va bene, ti aspetto in cucina.>> Le diede un bacio sulla guancia e se ne andò.

Si mise una mano sulla pancia e rimase a fissare il soffitto; fu a quel punto che il suo telefono iniziò a vibrare. Lo prese in mano e rispose, senza guardare chi fosse. <<Pronto?>>

<<Tesoro..>> disse la voce dall'altra parte del telefono.

Sofia la riconobbe subito. <<Nina..>> disse in un sussurro.

<<Scusami, lo so che sono l'ultima persona che vorresti sentire ma ero troppo in pensiero per te..>>

<<Ma che dici? Mi fa piacere sentirti..>> rispose con la voce rotta dal pianto.

<<Non piangere però tesoro mio!>> Fece una pausa. <<So che è una domanda stupida ma.. Come stai?>>

Sofia si asciugò le lacrime. <<Come vuoi che stia? Male Nina, sto male. Mi sento sola e triste..>>

<<Mi dispiace davvero tanto per tutto quello che è successo!>>

<<Anche a me..>> rispose Sofia. <<Da lui non me lo aspettavo proprio. Perché lo ha fatto? Perché?>> le chiese fra le lacrime.

<<Purtroppo non ho una risposta..>> Fece una pausa. <<So solo che ha fatto una cazzata, e ci abbiamo litigato sia io che mia madre..>>

<<No, per favore!>> le disse tornando in sé. <<Non ci litigate, non lo lasciate solo..>>

Nina rimase senza parole. <<Che stai dicendo?>>

<<Sto dicendo che adesso tu e Caterina dovete stargli vicino.. Dentro di me sento che sta soffrendo anche lui. Voi tutti pensate che io sia l'unica vittima di questa storia, ma non è così. Anche lui in fondo ne è uscito ferito.>>

Un silenzio breve e poi ||Ignazio Boschetto||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora