Dicembre 2015, Roma
"Resto a Roma per un paio di giorni, vorrei vederti."
"Ok. Dove ci vediamo?"
"Siamo all'hotel Hilton, stanza 410. Se vuoi posso mandare una macchina a prenderti. A che ora sei libera?"
"Nessuna macchina, vengo con i mezzi. Per le 17 sono da te."
Quando Sofia bussò alla porta quel pomeriggio Ignazio era seduto sul letto; aveva ricevuto la chiamata da parte della reception e ora, con il cuore che batteva forte e le mani che tremavano, stava aspettando il suo arrivo. Aveva pensato tutta la mattina a cosa doveva dirle, aveva preparato un discorso degno del presidente della Repubblica.. Ma tanto già sapeva che appena l'avrebbe rivista, non avrebbe ricordato nulla.
Prese un respiro profondo e andò ad aprire; appena la vide gli si aprì un sorriso sul volto. <<Ciao>> sussurrò.
<<Ciao Ignazio>> rispose lei. Rimasero per un po' a guardarsi, finché non disse: <<Mi fai entrare?>>
<<Sì certo.. Vieni.>> Lei entrò e lui chiuse la porta. Si voltò piano piano e rimase a fissarla; dopo ben 8 mesi erano di nuovo insieme nella stessa stanza. E in quel momento stavano provando le stesse identiche emozioni.
Ignazio la guardò da capo a piedi: era bella, anzi bellissima. Indossava un paio di jeans con un maglione a collo alto, dal quale spuntava il ciondolo a forma di infinito; nonostante tutto lo aveva tenuto. Aveva tagliato i capelli, che ormai le arrivavano all'altezza delle spalle, ed erano più scuri.. Ma notò anche che era dimagrita parecchio.
Sofia invece aveva il cuore che batteva all'impazzata: il suo guerriero, il ragazzo che era convinta non avrebbe rivisto mai più, era lì insieme a lei. Non era cambiato molto, aveva il solito ciuffo ribelle e la barba leggermente incolta. Forse aveva perso qualche chilo, ma la maglietta che indossava metteva comunque in risalto il suo petto muscoloso. E fu a quel punto che fu scossa da un brivido.. Nonostante tutto non lo aveva dimenticato.
<<Come stai?>> chiese lui ad un certo punto.
<<Bene>> rispose sospirando. <<Perché mi hai fatto venire qui?>>
Ecco, quello era il momento in cui avrebbe dovuto esporre il discorso che si era preparato.. Ma come previsto aveva dimenticato tutto. <<Ti ho fatta venire qui perché voglio parlarti Sofi..>> disse avvicinandosi a lei, anche se quest'ultima fece istintivamente un passo indietro. <<Voglio spiegarti cosa è successo quella notte, perché ti ho lasciata sola.>>
Sofia abbassò lo sguardo; la ferita non si era ancora rimarginata. <<Quella notte mi sono ripromesso che sarei tornato da te, ed è quello che sto cercando di fare.>> Fece una pausa. <<Perché ti amo Sofi. Ti amo, e non ho mai smesso di pensarti.>>
Anche se erano passati diversi mesi, Sofia non aveva dimenticato come cambiava il suo sguardo quando diceva qualcosa con sincerità.. E stava succedendo anche quella volta: era sincero. <<Se mi ami veramente..>> fece una pausa per trattenere le lacrime, <<..perché mi hai lasciata da sola nel cuore della notte? Senza una spiegazione Ignà, solo una misera lettera sul comodino!>> disse con disappunto.
<<Perché sono stato costretto..>> rispose sedendosi sul letto.
<<Da chi? Da chi sei stato costretto?!>> chiese lei alzando il tono della voce. Lui abbassò lo sguardo e non rispose. <<Non hai neanche il coraggio di dirmelo?>> Fece una pausa. <<E allora che mi hai fatto venire a fare? Per farmi soffrire di nuovo?! Beh, se era questo il tuo intento, sappi che ci sei riuscito!>>
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Un silenzio breve e poi ||Ignazio Boschetto||
Fanfiction2/3 DELLA TRILOGIA DI IGNAZIO E SOFIA L'amore trionfa sempre, è vero. Ma è proprio nel momento in cui due persone iniziano ad amarsi davvero che nascono i primi problemi, le incomprensioni, le litigate... Ignazio e Sofia sono tornati, più innamorati...