Un silenzio breve e poi ||Ignazio Boschetto||

I will love you unconditionally

La mattina seguente, un profumo di dolce lo svegliò; l'orologio segnava le 10. Allungò il braccio per stiracchiarsi, e si rese conto che Sofia non era nel letto accanto a lui. Mise la testa sul suo cuscino e ne respirò il profumo; si fermò poi a ricordare la notte appena trascorsa. Erano stati diverse settimane lontani, aveva visto tanta gente e visitato diversi luoghi, ma le sue braccia rimanevano l'unico rifugio in cui poteva essere se stesso, in cui non doveva fingere.. Lei lo coccolava e lo proteggeva come se fosse il suo principe, e lui non poteva chiedere di meglio. Si mise seduto sul letto, e l'unica cosa che vide fu Franz disteso vicino la finestra, che dormiva accoccolato in corrispondenza dell'unico sprazzo di sole che entrava in stanza.

Si alzò, gli si avvicinò e lo accarezzò. Lui si svegliò e lo seguì giù in cucina. Scese le scale e rimase nel salone a guardare Sofia che in cucina stava tirando fuori una teglia dal forno; il caffè brontolava dentro la caffettiera, e la tavola era apparecchiata, pronta per la colazione. Fotografò quel momento nella mente: è così che aveva sempre immaginato la sua vita, con una donna al suo fianco che lo amasse per quello che era, senza pregiudizi.. Che la mattina gli preparasse la colazione con un dolce fatto in casa, e che andasse con lui a fare la spesa; e dopo aver assistito a quella scena, era sempre più convinto di aver trovato la persona giusta.

Le si avvicinò piano piano, proprio mentre lei spegneva il fornello sotto la caffettiera; le mise le braccia intorno ai fianchi e lei si spaventò, ma riuscì a farsi perdonare dandole un dolce bacio sul collo. <<Buongiorno principessa.>>

<<Buongiorno a te, mio guerriero>> gli rispose. Si girò e gli diede un bacio sulle labbra. <<Ti ho svegliato io?>>

<<No, il profumo del dolce che hai preparato. Che cos'è?>> chiese avvicinandosi al plumcake che aveva appena sfornato e respirandone il profumo.

<<Un semplicissimo plumcake. Ho usato lo yogurt che abbiamo comprato ieri al limone, spero ti piaccia. Non è niente di particolare, ma io adoro preparare i dolci! Ancor di più la mattina per colazione.>>

<<Sai cosa mi piace tanto? E di cui modestamente ne sono il re incontrastato? Il tiramisù! Ne preparo uno al limone che è la fine del mondo>> disse leccandosi i baffi.

<<Buonissimo! Allora approfittiamo di questi giorni insieme così lo prepari e lo assaggio anche io.. Così potrò darti il mio giudizio>> disse mettendo la caffettiera sul tavolo.

<<Va bene! Affare fatto>> le rispose sedendosi al tavolo. <<Vai, versami questo caffè! Sentiamo se è buono come quello di mia madre..>> disse ridendo.

<<Ah, pure? Io l'ho preparato e tu come minimo lo versi nelle tazzine!>> disse incrociando le braccia.

<<Vuoi che te lo bevo pure?>>

<<No, a quello ci penso io, grazie!>> Scoppiarono entrambi a ridere; la complicità fra di loro era così forte che si divertivano con le piccole cose, anche con un semplice scambio di battute sul caffè.

Mentre facevano colazione, fra un biscotto e una fetta di plumcake, il cellulare di Ignazio iniziò a squillare. <<Scusa, è mamma>> disse alzandosi e dandole un bacio. <<Arrivo subito, non ti bere tutto il caffè!>>

Sofia sorrise e lo guardò uscire fuori sul balcone. Il suo sguardo iniziò a vagare per la sala, finché non si posò su una sua foto insieme ad una ragazza. Si alzò cercando di non farsi vedere, e la prese in mano: era una bellissima ragazza bionda con i capelli ricci. Non riusciva a vederle gli occhi perché indossava un paio di occhiali da sole, ma non ci mise molto a capire chi fosse. Era stata scattata sicuramente lì a Bologna però non sapeva dove. Erano abbracciati, e si stavano scambiando un bacio con il tramonto che gli faceva da sfondo. Era una foto bellissima, di quelle da incorniciare nel vero senso della parola. Vicino alla foto, una rosa ormai secca e un sasso a forma di cuore su cui era stato scritto "Ti amo. A"