DANIEL'S POV'
La donna si svegliò di soprassalto. E per tranquillizzarsi iniziò a scrivere.
Le sue sorelle dormivano tutte, la sua stanza sembrava vuota. Ma lei si era svegliata all'improvviso e aveva sentito la necessità di scrivere.
Sognavo che non eri un sogno.
Non eravamo troppo giovani e non ancora vecchi.
Tu eri venuto da una terra straniera. Ti sedevi sull'orlo del mare e cantavi. Io ti ascoltavo cantare, nascondendomi. Ti guardavo da lontano, illudendomi di esserti accanto.Poi, una notte, mi mostrai a te e cominciai ad unire il mio canto al tuo. E capii che da quel momento la mia voce non avrebbe più potuto cantare da sola.
La donna si fermò. Non riusciva ad andare avanti. Il colore dei suoi ricordi era così vivido che descrivendolo a parole avrebbe perso tutta la sua bellezza.
Non le era possibile parlare del suo amore perduto tanto, tanto tempo fa.
Riusciva solo a scriverne. O almeno fino a quel giorno aveva funzionato. Se era sopravvissuta era solo grazie alla scrittura.Le lacrime le bagnarono gli occhi e provò a riccaciarle indietro. Inutilmente.
Mentre ancora cadevano, la donna aggiunse la conclusione della sua storia. Ma non la scrisse, faceva troppo male: si limitò a mormorarla tra sé.Infine gli uomini ci separarono.
Perché in un mondo troppo brutto non si riesce a credere alle cose belle.La donna spense il lume, per non svegliare le sue sorelle.
Proprio in quelle ore di tenebra in cui le sarebbe stato più utile vedere una luce, lei non poteva.Nel buio, la donna sentì un rumore.
Si accorse che nella sua stanza era entrato qualcuno. La tenda della porta-finestra era scostata. E un freddo glaciale l'investì."Chi sei?" chiese a quel punto la donna. Con voce allarmata.
Le nuvole fuori dalla finestra liberarono la luna. E quest'ultima riflettè i suoi raggi chiari nella stanza. Mentre la donna vide che l'intruso era un uomo.
Un uomo dai capelli d'oro. Che piangeva."Aiutami -singhiozzò l'uomo- non so come sono capitato qui. Era buio e nell'ombra mi sembrava che i miei ricordi mi inseguissero. Ho visto la luce in questa stanza e sono entrato. Aiutami, ti prego."
La donna si chinò verso l'intruso. Il quale arretrò, spaventato.
"Non voglio farti del male -disse la donna. Mentre guardava quei suoi capelli d'oro e quegli occhi come la luna- ma tu non sei umano!"
"Sì, sì che lo sono." rispose l'angelo terrorizzato. Con la paura di essere stato scoperto.
"No, non lo sei -mormorò la donna- so riconoscere ciò che non è umano, e tu non lo sei. Cosa porta un angelo nella città?"
L'angelo impallidì.
Silenzio.
L'intruso dai capelli d'oro si rannicchiò, ancora spaventato.
Infine, grazie alla luce della luna che entrava dalla finestra, vide gli occhi della donna. E vide che in quegli occhi c'era bontà e un dolore molto simile al suo."L'amore -rispose allora l'angelo, anche se titubante- l'amore mi ha portato qui."
La donna tremò.
"Innamorato di un'umana?"
"Di una demone -dichiarò l'angelo- sono un angelo innamorato di una demone."
La donna restò in silenzio per un attimo, poi si avvicinò di più all'angelo.
Sfiorandogli la schiena."Un angelo in un corpo di uomo -commentò incuriosita- hai rinunciato alle tue ali candide."
L'angelo la fissò a lungo poi prese un lungo respiro.
"Le ho strappate a colpi di spada! -gridò l'intruso, così forte che la donna gli fece cenno di abbassare la voce, perché in quella casa tutto doveva essere silenzio- le ho strappate per lei. La mia demone è caduta sulla Terra e si è innamorata di me, e io di lei. Ma era troppo, troppo diversa da me. Allora lei è partita per diventare donna. Mentre io sono partito per cercare l'uomo. Per potermi ricongiungere a lei."
La donna lasciò che l'angelo pianse. L'abbracciò. Sentì il dolore di lui e provò pena.
Infine parlò:"Tu non stai cercando l'uomo che sei. Tu stai cercando la tua demone. E ho paura che questo ti porterà a perdere te stesso."
"Io non..." l'angelo non poteva obiettare, perché in quel momento la donna di alzò.
Illuminata dalla luce della luna, appariva in tutta la sua bellezza. Ciò che l'angelo vide fu una giovane, con lunghi capelli color corallo. E una lunga coda di sirena.
Ma fu un attimo.
L'attimo dopo l'immagine si frantumò sotto la luce lunare. E la donna tornò a essere una donna."Una sirena..." mormorò l'angelo con le lacrime incastrate negli angoli degli occhi.
"Lo ero -disse la donna- fui amata da un uomo. Ma gli uomini, suoi compagni lo chiamarono pazzo e lo convinsero che io non esistevo. Lui se ne andò. Io lo cercai, e per cercarlo lasciai il mare e perdetti me stessa. Lo cercai ovunque. Non lo trovai. E dopo tanti anni. Dopo aver tanto cercato. Sentendo che non avrei amato più nessun altro, trovai rifugio qui. Rifugio, ma non conforto."
"Perché? Perché no?" chiese l'angelo demoralizzato.
"Perché ovunque andiamo non possiamo dimenticare chi siamo -mormorò la donna- continua la tua ricerca, se vuoi. Ma non affrettarla. Non perdere te stesso per trovare una demone." e sull'ultima frase la sua voce si spezzò.
L'angelo andò via. E la donna rimase sola nella sua stanza. Guardando fuori dalla finestra.
Ho sbagliato a rinunciare a te? Ho sbagliato a interrompere la mia ricerca?
Questo pensiero le attraversò la mente, e vi rimase. Non voleva andare via.
A quel punto la donna chiuse gli occhi.
Li riaprì.
La luce della luna era chiara, splendente di solitudine in mezzo a tutte quelle stelle.Forse non era troppo tardi.
SPAZIO AUTRICE:
Buongiorno My Little Readers!
Nel caso qualcuno se lo fosse chiesto... Sì, sono viva.
Avete già finito i compiti delle vacanze?
Io li avevo finiti a metà luglio e mi ero lasciata solo le materie più importanti da ripassare.
Il punto è che due giorni fa sono rientrata dalle "ferie" in Toscana e mi sono accorta che... Settembre mi stava guardando.Tre settimane e rinizia la scuola. Quindi mi sono messa sotto, e devo dire che ho praticamente finito anche il ripasso generale.
Quindi preparatevi a sclerare. Perché da adesso sono solo per voi.
COMMENTATE, FATEMI SAPERE LA VOSTRA OPINIONE.
VI ADORO❤
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IT'S OKAY, I'M DIFFERENT (IN REVISIONE)
ParanormalNeve una ragazzina timida, insicura, fragile. Non aveva avuto un passato facile e nemmeno il suo presente era da meno. Sedicenne, non sapeva esattamente cos'era l'amore, perché non gli era mai stato ricambiato. Un segreto di cui anche lei ne era all...