Ero distesa in un campo di piccoli fiorellini bianchi.
La giornata era limpida. E i timidi raggi del sole mi riscaldavano al punto giusto, mentre guardavo il cielo...
Le nuvole erano dipinte di bellissime striature arancioni, gialle.
Non avevo mai visto niente di così bello, la natura era meravigliosa.
Una strana e rilassante sensazione di calore mi pervase ogni nervo che avevo in corpo.
Si stava benissimo e non riuscivo a pensare a nient'altro se non ad ammirare il paesaggio intorno a me.
Ogni problema o preoccupazione sembrò perdere la sua importanza, se non addirittura scomparire.Mi alzai per ammirare la distesa bianca illuminata dal tramonto.
Quando qualcosa destò la mia attenzione. Imiei occhi furono catturati da una farfalla in lontananza. Svolazzava sui piccoli fiorellini e piano piano stava iniziando ad avvicinarsi.Quando fu abbastanza vicina alzai un braccio e lei mi si posò sul dorso della mano.
Mi adagiai ancora al suolo e girata su un fianco continuai a guardarla.
Forse il movimento brusco l'aveva infastidita. Perché voló via poco dopo, per appoggiarsi sul mio collo lasciato scoperto.
Mi vennero i brividi era così leggera, mi stava facendo il solletico.
Allungai delicatamente una mano per scacciarla. Ma quella che toccai non era minimamente simile ad una farfalla.Aprii riluttante gli occhi.
Era... Era solo un sogno.
La mano era appoggiata sul viso di Daniel.
Lo sentii lasciare un piccolo bacio sul mio collo e poi, un altro ancora.
Ero talmente cullata da quella stretta. Troppo stanca per parlare, che non chiesi nulla.I raggi del sole di un pomeriggio ormai inoltrato, mi illuminavano il viso.
Mi svegliai, inevitabilmente, facendo fatica ad abituarmi a quella luce improvvisa.
Il mio corpo si era fuso con il suo, nel calore di quell'abbraccio che non mi aveva mai abbandonata durante tutta la notte.
Mi sentivo al sicuro, nella stretta delle sue braccia forti.
Ed il rumore regolare del battito del suo cuore era la suoneria più bella che avessi mai potuto sentire. Mi trasmetteva un senso di assoluta calma.
Sarei potuta rimanere lì, in quella posizione anche tutto il giorno.
Avvinghiata a quel corpo tonico.
Con le braccia intorno al suo collo.Senza accorgermene iniziai ad accarezzargli la testa.
Mentre le dita dell'altra mano presero a vagargli per le spalle.Notai che una ciocca dei miei capelli gli si era posata sulla pelle della schiena. Era tutta arruffata ed annodata.
Ad un tratto mi venne in mente lo stato pietoso in cui mi trovavo.
I miei capelli dovevano essere un disastro."Buongiorno." mi disse con voce impastata. Proprio mentre stavo escogitando un modo per staccarmi. Seppur a malincuore, da quella morsa. Per andarmi a sistemare.
"Buongiorno." riuscii a masticare.
Il mio piano si era miseramente sgretolato.Aveva il viso sprofondato nell'incavo del mio collo. Probabilmente nel pieno dei miei capelli annodati.
Ma almeno non poteva vedermi in faccia.Tirò di scatto la testa indietro.
Un lampo di disperazione si impadronii di me e senza pensarci feci la prima cosa che mi venne in mente.
Le mie mani abbandonarono con una rapidità incredibile ciò che stavano facendo, posandosi sui suoi occhi."Cosa stai facendo?" chiese sorridendo.
E adesso...?
Mi morsi un labbro e vuotai il sacco."Non mi guardare!"
"Perché?" chiese tornando serio. La mascella gli si contrasse impercettibilmente.
"Sono... Sono un disastro!" affermai.
"Questo lascialo decidere a me." disse riprendendo a sorridere leggermente.
"Mmm... Okay. Se prometti di non prendermi in giro ti restituirò gli occhi. Altrimenti li terrò in ostaggio fin quando non farà buio."
"Anche se l'idea di restare a letto con te, tutto il giorno mi tenta. Prometto che non ti prenderò in giro."
Lentamente Daniel appoggiò le mani sulle mie staccandole dal suo viso.
Mi guardò e il suo sorriso si allargó ancora di più.
Dagli occhi, il suo sguardo, si spostò sui miei capelli. Tornando lentamente ad incatenarsi nelle mie iridi.Il sorriso gli svanii dalle labbra. Ora mi fissava serio, aveva ancora le mie mani strette nelle sue.
Con fare flemmatico, senza interrompere quello scambio di sguardi. Schiuse le labbra, aspettò qualche secondo e mi baciò il dorso della mano."Sei la creatura più bella che abbia mai visto."
Trattenni il respiro.
Il mio cuore aveva preso a battere all'impazzata.
Lo fissavo incapace di pronunciare una sola parola.
Dopo un paio di minuti, senza staccarsi da me, mi trascinò più vicino. Per quanto fu possibile, dato che eravamo già vicini quanto bastava per baciarci.Poi il PARADISO.
La vista mi si appannò.
Vidi soltanto del bianco e sentii solo un profumo di pino mischiato a qualcosa di indecifrabile. Insomma il profumo di Daniel.
Mi mancò il respiro.Daniel mi stava baciando. Al di là delle labbra, varcando il confine del piacere, cibandosi dei miei sogni.
Quando il bacio terminò.
Andai di corsa in bagno, e guardandomi allo specchio, rimasi paralizzata.
Le mie ipotesi erano ben fondate, ero un mostro.Mi infilai nella vasca da bagno.
Iniziando ad insaponare tutto il corpo. Poi misi un po' di shampoo nelle mani, iniziando a passarlo nel cespuglio dei miei capelli.Dopo mezz'ora. Ero uscita dalla vasca. Mi ero asciugata. Avevo indossato un accappatoio. Avevo stirato i capelli seppur svogliatamente. Mi ero spalmata la crema su tutto il corpo, viziandomi un po'.
Ed ero poi uscita dal bagno per cercare Daniel.
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IT'S OKAY, I'M DIFFERENT (IN REVISIONE)
ParanormalNeve una ragazzina timida, insicura, fragile. Non aveva avuto un passato facile e nemmeno il suo presente era da meno. Sedicenne, non sapeva esattamente cos'era l'amore, perché non gli era mai stato ricambiato. Un segreto di cui anche lei ne era all...