Okay, mi sono innamorata ✔

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Le sue lentiggini erano più scure del solito e rimasi lì a fissarle, come se fossero state le mie.

Il respiro era leggero.

I suoi capelli riccioluti, erano scompigliati e io "perfettina" come ero, glieli misi subito a posto. Ci passai le mani più volte, finché non furono assolutamente in ordine, dietro le orecchie.

I suoi occhi verdi, erano chiusi.

Passai un dito sul suo piccolo naso, fino ad arrivare alla bocca, dove poco sopra alla destra, c'era un neo marroncino che adoravo.

Le spalle robuste, sorreggevano due braccia palestrate al punto giusto, che si poggiavano a loro volta su un corpo perfetto.

Sarei rimasta a guardarlo per ore, senza mai stancarmi.

Mi girai un attimo verso la finestra, dove un uccellino aveva sbattuto la sua piccola ala sul vetro.

Brividi.
Sul collo.

Daniel si era svegliato e mi stava dando tanti, piccoli, baci sul collo.

Tutti con la stessa delicatezza, e intensità.
Tutti belli uguali, perché i baci sul collo... Erano la soluzione a tutto.

Ci guardammo negli occhi, quello che provai non riuscii a descriverlo. C'era qualcosa nei suoi occhi che ancora non capivo, era qualcosa di strano, un misto tra mistero - dolcezza - paura - imbarazzo.

Inspiegabilmente, misteriosamente, improvvisamente, le mie mani cominciarono a pulsare.
Sentii il battito del mio cuore sperduto in ogni singolo millimetro del mio corpo.
Le mie mani iniziarono a sudare, ero agitata e tremavo.
Mi sentivo il cuore a mille e la testa girare, non capivo più nulla.

Era come se il letto sotto di me non esistesse più, era come se nulla intorno a me esistesse. C'era solo il suo sorriso e la sua anima accanto alla mia.

Poi iniziarono a tremarmi le ginocchia, inspiegabilmente, non riuscivo a farle smettere. Dei brividi gelidi mi percorsero tutto il corpo, dalla cime dei capelli fino ai piedi. Sentivo freddo, poi avevo caldo, sudavo e tremavo.
La testa continuava imperterrita a girare, mentre quel sorriso davanti a me illuminava l'atmosfera che mi circondava.

I miei pensieri prima si fermarono di colpo e poi ripresero a girare vorticosamente nella mia testa.
Non avevano logica, ne senso compiuto.

Immaginai il mio riflesso nello specchio, la piccola Neve che stringeva tra le braccia il suo peluche preferito.
No, no, era la Neve di adesso, sedicenne e innamorata.

Era quello l'amore?
Non lo sapevo. Non avevo mai provato eccitazione, terrore, felicità, sgomento e paura tutte insieme.

Ormai non riuscivo a controllare nessuna parte di me stessa.
Era come se la mia mente e il mio corpo si fossero bruscamente staccate l'una dall'altra.

Quando il suo sorriso si spense e lentamente le sue labbra sfiorarono le mie, mi sentii come non ero mai stata prima.
Pensavo e mi chiedevo se lo volevo veramente, ero assalita dai dubbi.
Ma poi sentii in lontananza il suo cuore battere velocemente, era un suono così magico, un suono dolce, un suono cullato dal vento che entrava dalla finestra socchiusa, era la mia suoneria preferita.

Sentivo anche il mio cuore a mille, li sentivo battere insieme mentre le nostre labbra giocavano armoniosamente l'una con l'altra.
La mia testa si ripeteva in continuazione:

《È questo l'amore?》

Ma nè il mio cuore nè quel bacio sembravano volermi dare una risposta.

Quando sentii la sua mano sfiorare la mia guancia rossa e bollente, i dubbi svanirono.
Era come se quel tocco vellutato, quel contatto tra il mio corpo e il suo, avesse trasformato in me qualcosa.

D'un tratto un soffio di vento, più forte di prima ci scostò i capelli, arruffandoli.
Guardammo entrambi sorridendo verso la finestrella, il vento stava muovendo le foglie dell'albero sopra la casa, facendogli suonare una dolce melodia naturale.

Lui mi sorrise e poi avvicinò le mie labbra alle sue, accompagnandole con una carezza.
Le nostre bocche si unirono nuovamente e io questa volta mi sentii più sicura di me stessa.

Risentii di nuovo quel brivido prima freddo poi caldo attraversare ogni cellula del mio corpo.
Mossi la mia mano, anche se la mia mente non aveva mai ordinato di farlo, accadeva tutto senza un perché.
Gli accarezzai la schiena e sentii il calore del suo corpo a contatto con il mio.

Era come se tutto in quegli istanti fosse dannatamente perfetto.
E no, non sentivo le farfalle nello stomaco, sentivo qualcosa di più pesante.
Erano elefanti, sì ne ero sicura. Uno zoo si stava muovendo nel mio intestino, e io non sapevo come fermarlo.

Mi strinse a sé come fossi una bambina.
Perché sapeva di avere il potere di ferirmi, lui mi conosceva più di tutti, ma stava scegliendo di amarmi.

E io ero follemente innamorata del MIO Daniel.

IT'S OKAY, I'M DIFFERENT (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora