Thirty

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Pulii il mio ultimo tavolo e andai a cambiarmi.
"Ciao Kole! Ciao Megan!" Li salutai ed uscii dal bar.

Senti diversi gemiti e rumori ambigui uscire dal retro.

Mi recai nel vicolo e vidi due ragazzi che si stavano picchiando.

"Toccata di nuovo, e giuro su Dio che ti stacco le palle e te infilo dritte dritte in quella gola del cazzo che hai! Hai ricevuto il messaggio coglione?!" Riconobbi la voce di Finn.

"Ma insomma! Che cazzo sta succedendo!" Urlai avvicinandomi ai due, il secondo ragazzo era il fratello di Chanel.

Riuscii a riconoscere i tratti grazie alla fioca luce dell'unico lampione che illuminava il vicolo.

Corsi a sperarli. Lasciai cadere il coglione a terra e mi preoccupai per Finn.

"Stai bene?" Presi il suo viso tra le mani e lo esaminai.

"Magnificamente." Disse. Non era messo male, se non fosse per il taglio che aveva sulla guancia.

"Vieni dentro, ti metto qualcosa." Lo trascinai nel bar.

"Siamo chiu.. oh." Disse Megan guardandoci.

"Sono io." Dissi. "Megan, abbiamo del ghiaccio?" Chiesi facendo sedere Finn sulla sedia.

"Vedi che non sto mica morendo!" Sbuffò lui.

"Taci." Lo ammonii. "Credo di averne un po' dietro..." Disse. "Faccio io!" Esclamò Kole che uscì dal retro porgendomi il ghiaccio secco.

Feci scoppiare la bolla d'aria ed il ghiaccio si solidificò.

Mi sedetti di fonte a Finn e appoggiai il ghiaccio sulla ferita.

Intanto Megan e Kole erano nel retro a mettere a posto i vari scatoloni.

"Come vai?" Chiesi. "Sto bene Bon." Disse lui. Io scossi la testa.

"Perché lo hai fatto?" Chiesi tamponando la ferita con il ghiaccio.

"Ha osato toccarti. Solo io posso farlo." Disse. Io Sorrisi.

Premetti un po' di più e lui fece una smorfia. "Scusa, ti ho fatto male?" Chiesi.

"Si." Disse lui. "Si? E precisamente dove?" Chiesi avvicinandomi a lui.

"Propio qui." Disse toccandosi le labbra con un dito ossuto.

Io mi morsi il labbro e appoggiai delicatamente le mie labbra sulle sue dando vita ad un bacio lungo, lento e dolce.

Ci staccammo. "Maglio?" Chiesi sorridendo. "Decisamente." Sorrise lui.

Tolsi il ghiaccio dal suo volto. "Il tuo bel visino..." Gli accarezzai una guancia.

"Io lo uccido quello!" Sbottai. "Forse l'ho già ucciso io." Si gratto la nuca. "Poco importa. Lo cremo io!" Dissi baciandolo.

*****

Finn insistette tanto per accompagnarmi a casa ed aiutarmi a fare la valigia.

M fermai davanti la porta. "Allora, mia madre ti farà mille domande perché è psicopatica. Tu non rimanere scandalizzato. È normale." Dissi.

Lui Rise. "Va bene." Sospirai ed entrai in casa.

"Mamma sono tornata!" Dissi. Lei sbucò tutta sorridente dalla cucina.

Guardò Finn ed il suo sorriso si allargò. Porca miseria.

"E questo bel ragazzo chi è?" Chiese sorridendo.

"Finn Wolfhard signora, nonché fidanzato di sua figlia, molto lieto di conoscerla." Le strinse la mano.

Io lo guardai stranita. Che ruffiano!

"Ma che gentile!" Disse mia madre arrossendo. MAMMA LUI È MIO.

"Finn Wolfhard eh? Ma io questo nome l'ho già sentito." Disse pensierosa mia madre.

No mamma, stai zitta ti prego. "Ti starai sbagliando mamma!" Risi nervosamente.

"Ah si! Lo dicevi quando volevi vedere a tutti i costi It. Dicevi <<MAMMA C'È FINN WOLFHARD CHE INTERPRETA RICHIE TOZIER! NON POSSO NON VEDERLO!>>" Imitò la mia voce.

Ma porca di quella. Sarei voluta sprofondare. Mia madre dopo aver realizzato quello che aveva detto si fece subito seria.

"Questo vuol dire che sei un'attore!" Disse mia madre. Mamma. TACI!

"Beh... ecco... si signora." Disse Finn. "Oh dammi del tu!" Disse mia madre.

Poi guardò me. "Che bel partito tesoro!" Disse mia madre.

"Si mamma. Lo so ora se permetti vado a fare la valigia!" Trascinai Finn di sopra e chiusi la porta.

"Però, molto... ordinata la tua camera." Disse. "Zitto. Dovevo cercare una cosa." Risi.

Vidi delle mutande uscire dal cassetto e mi affrettai a nasconderle.

Finn si sedette sul letto. Io iniziai a fare la valigia.

"Mh... carine!" Disse Finn. Io mi girai e lo trovai con in mano un paio delle mie mutandine. Erano quelle rosse di pizzo che mi aveva regalato Charlotte per 'le occasioni speciali' Così diceva lei.

Io diventai del colore delle mutande e corsi a togliergliele di mano.

Lui alzò il braccio in modo da non farmici arrivare. "Vorrei propio vedertele addosso." Disse malizioso.

"Dai non fare lo scemo Finn! Posa!" Saltai cercando di togliere il mio intimo dalle sue mani.

"Non se ne parla!" Disse lui. Io rinunciai. "Ti odio." Dissi dirigendomi verso la valigia.

"Ti amo anche io." Rise. Buttai le ultime cose nella valigia e scesi di sotto dove ci aspetta a già. Il pick-up grigio di Nick.

Spazio autrice
Good night! Credo di stare riacquistando creatività!

Spazio autrice Good night! Credo di stare riacquistando creatività!

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Cute baby Finn! A presto Lupacchiotte.😍

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