Apro gli occhi mentre attorno a me tutto tace...in lontananza sento il rumore delle macchine che passano ma per il resto c'è solo silenzio. Mi giro nel letto, cercando il contatto con il corpo di Stephan ma artiglio il vuoto. Apro gli occhi di scatto e mi metto a sedere con una sensazione di panico crescente..solo quando guardo l'orologio e vedo che sono le dieci capisco che lui è già andato a Trigoria. Da una parte mi tranquillizzo ma dall'altra mi sale quella sensazione di inquietudine che sento sempre quando mi sveglio senza lui vicino...agguanto il telefono sul comodino ma mi blocco quando vedo cosa mi ha preparato. Accanto al cellulare ci sono la bottiglietta d'acqua e le medicine più un biglietto "Per affrontare questa giornata ti serviranno molte ma molte energie...vai in cucina e fai colazione...poi...sorpresa...se non sono ancora le 11 quando ti svegli naturalmente puoi chiamarmi, anzi chiamami, almeno l'allenamento mi sembrerà meno pesante...ti amo tuo Stephan" sorrido a leggere le sue parole e poi faccio il suo numero "Hey amore mio" la sua voce allegra e spensierata è un toccasana enorme per me "Hey...visto che ti ho chiamato? Non mi dai un piccolissimo indizio su quello che mi devo aspettare da questa giornata? Per favore" mentre parlo prendo le pastiglie con l'acqua poi mi alzo e apro la finestra. Il cielo è grigio e piove piano...contrasto netto con il mio umore...decido che neanche quel tempo schifoso guasterà il mio buonumore "No..." sbuffo alle sue parole e poi vado in bagno "Come no? Dimmi almeno a che ora ci vediamo" spero che mi raggiunga da qualche parte dopo l'allenamento "Stasera"
"Come stasera? Devo aspettare così tanto per vederti?"
"Sarai così impegnata che non mi penserai quasi" meno male che ha detto 'quasi' perché dubito fortemente che non penserò a lui "Ora vai in cucina a far colazione...ci vediamo dopo"
"Mi chiami quando finisci lì?"
"Forse...diciamo che non sentirai la mia mancanza...ci sono tantissime sorprese che ti aspettano...e alla fine ci sarò io..ti amo" faccio appena in tempo a dirgli "Anche io" che lui mette giù. Adesso sono ufficialmente in ansia per quella giornata. Stranamente non ci sono cose sue in giro che devo mettere a posto, anzi. Stephan ha anche fatto la lavatrice e ha già piegato le cose dopo aver fatto un giro anche in asciugatrice...mi stupisco del fatto che non ci sia alcuna traccia del suo proverbiale disordine. Sono assolutamente sovrappensiero quando sbuco in cucina...a parte la penisola completamente apparecchiata per colazione, con una cura maniacale, ci sono due palloncini a forma di cuore rosso, legati a due pensili della cucina. Su uno c'è la scritta 'Ti amo' mentre sull'altro c'è la dicitura 'Buon San Valentino amore mio'..ma la cosa che mi piace di più è il mega orso di peluche che mi aspetta sulla sedia. Tiene un cuore rosso in mano con la scritta "Chiara&Stephan"...anche l'orso su misura ha fatto fare..un altro foglietto mi aspetta appoggiato alla tazza del cappuccino "Non sono un grande cuoco ma per fortuna una colazione decente so metterla insieme...per non fare disastri però sono andato a comprarti le brioches che ti piacciono tanto alla pasticceria quella che adori. Il cappuccio lo fai tu, perché sarà una delle pochissime cose che dovrai fare oggi. Per il resto non alzerai un dito praticamente...attenta che quando meno te lo aspetti qualcuno potrebbe suonare al campanello quindi metti i leggins e la felpa che ti ho messo sul divano, perché mica vorrai andare ad aprire la porta solo con quella maglietta addosso che ti copre a malapena il fondoschiena..ti amo" sbuffo ma vado a recuperare i pantaloni e la felpa e li indosso. Faccio il cappuccio e intanto scaldo nel microonde le due brioches che Stephan ha comprato...vado verso lo stereo per accendere la radio ma alla fine decido di sentire una delle decine di compilation che lui mi ha preparato. Peccato che lui abbia scelto per me perché c'è una chiavetta USB nuova di zecca sopra ad un foglietto 'San Valentino 2018'...ok, quella giornata è decisamente qualcosa di nuovo per me. La prima canzone è una di Annalisa "Diamante lei e luce lui", scelta molto azzeccata soprattutto per il suo paragone con la luce..sul mio con il diamante avrei più da ridire alla fine. Faccio colazione canticchiando piano, fino a quando il campanello suona. Saltellando vado ad aprire e mi ritrovo davanti un mazzo di rose enorme...saranno almeno 50, rosso sangue, profumatissime. Il fattorino fa a malapena capolino "Signora Chiara El Shaarawy...buon San Valentino" lo ringrazio e lui si allontana sorridendo. Non ho mai amato particolarmente le rose...o il 14 febbraio in generale...ho trovato sempre eccessivo celebrare l'amore un giorno all'anno, se poi per i successivi 364 ci si ricorda a malapena di salutare il proprio marito o la propria moglie. Devo dire però che avere accanto qualcuno che ti riserva tutte quelle attenzioni è qualcosa che riempie il cuore di un sentimento che non so ancora definire. È qualcosa a metà fra la riconoscenza e la pura gioia...so che Stephan esagererà quel giorno, so che spenderà un sacco di soldi per me, so che io mi sentirò in difetto perché alla fine non gli ho preso nulla di materiale, ma contavo di dimostrargli con i fatti che l'ho perdonato e che voglio ripartire assieme a lui. Metto le rose in un vaso e poi pesco il biglietto che sta nel mezzo 'E anche le rose sono arrivate...so che sono tante ma penso che neanche se te ne regalassi 100 basterebbero a dimostrarti quanto ti ami...ora devi solo vestirti e scendere in garage...l'indizio per la prossima sorpresa ti aspetta lì...non pensare a quello che ho speso per far si che questa giornata sia perfetta...se apri il cassetto del mobile all'ingresso vedrai che da oggi tutto quello che è mio è anche ma soprattutto tuo..ti amo" corro nell'ingresso e apro il cassetto. All'inizio non capisco cosa significhi quel plico di fogli che mi guarda....solo quando scorro le pagine arrivo alla conclusione che sono le stampe per il conto cointestato di cui Stephan mi aveva parlato due settimane prima. Un altro foglio mi aspetta "Ora i nostri conti sono stati ufficialmente fusi...le tue nuove carte sono pronte...e non avere paura di comprare qualcosa che ti piace...d'ora in poi non ti devi più preoccupare di nulla...ti amo...ora fila a vestirti che altrimenti non riuscirai a fare tutto quello che ti ho preparato...ricorda..io ti aspetto alla fine del tuo percorso...ho già scritto che ti amo? Te lo riscrivo...ti amo da morire" prendo le due carte di colore nero ed oro che mi danno accesso a quel conto che ora ha il suo nome ed il mio vicino. Non riesco a trattenere un singhiozzo...mai nessuno ha fatto quelle cose per me e non parlo solo del lato puramente materiale della cosa ma soprattutto del lato affettivo. Mai nessuno si è preso cura di me come fa lui, nessuno ha cercato ed è riuscito a scacciare i miei demoni personali, nessuno ha legato indissolubilmente la sua vita alla mia come ha fatto lui. Mai avrei pensato di trovare una persona che decidesse di legarsi così a doppio filo a me. La cosa che mi emoziona di più è immaginarmi Stephan che organizza tutte quelle sorprese...quella mattina è uscito apposta presto per andarmi a comprare le brioches, i palloncini ed il peluches...credo che avesse organizzato buona parte della sorpresa prima del nostro litigio..ora tutto assume una connotazione diversa. È anche il suo modo per farsi perdonare, anche se io l'ho già perdonato da almeno 48 ore. Vado nella cabina armadio per scegliere i vestiti da mettermi per poi scoprire che lui ha già scelto per me. Un paio di leggins di pelle nera ed una maglia lunga grigia...Stephan ha scelto anche il completino intimo anche se un suo biglietto 'Tanto prima o poi ti dovrai cambiare' mi fa capire che alla fine della giornata non sarò vestita nello stesso modo. Anche se lui mi ha detto di non fare nulla ovviamente metto a posto le cose che ho usato per fare colazione poi porto i palloncini in salotto insieme al pupazzo. Esco di casa, acchiappando le chiavi della Smart. Stephan sarà andato a Trigoria con l'Audi ed io alla fine preferisco usare la macchina più piccola. Quando arrivo in garage però rimango interdetta. La Smart non c'è...accanto alla Lamborghini che non ho ancora usato c'è una Audi Q3 nera, con i finestrini fumè. Mi guardo attorno pensando che sia di qualcun'altro e che la Smart sia in un altro posto ma vedo che sotto il tergicristallo del SUV lucidissimo c'è una busta. Ne esce un mazzo di chiavi ed un biglietto 'La Smart non va assolutamente bene per quando dovrai andare in giro con il bambino quindi eccoti la macchina perfetta. È tua...so che entrerai in panico quando ci salirai e penserai solo alle mie parole dell'altra sera. Quello che posso dirti è che amo vederti guidare e sei una delle poche persone a cui ho permesso di guidare la mia Audi da quando ce l'ho...sei assolutamente scopabile al massimo quando sei alla guida e spero vivamente che dopo tutto quello che vivrai in questa giornata, la prossima nottata sarà solo nostra. Mi manca in modo assurdo stare completamente appiccicato a te, senza che fra il mio corpo ed il suo ci sia spazio anche solo per far passare uno spillo. Mi manca far passare le mie mani sul tuo corpo, sentire che tremi fra le mie braccia, sentire che sei mia, in tutti i modi in cui una donna può appartenere al suo uomo...ma alla fine, se tu deciderai che hai ancora bisogno di tempo e spazio, io te lo darò...mi basterà abbracciarti...se accendi il navigatore trovi già impostato l'indirizzo della tua prossima meta...ti amo..." non mi aspettavo assolutamente quel regalo anche se in realtà Stephan ogni tanto mi aveva lanciato qualche battuta sul comprarmi una macchina. Quella però supera ogni sogno più sfrenato. Quando schiaccio il pulsante e le portiere scattano mi sale il cuore in gola. L'auto profuma di nuovo...e Stephan ha pensato ad ogni cosa dato che sulla memoria interna ci sono le mie canzoni preferite e che appoggiati sul sedile del passeggero ci sono tre paia di occhiali da sole. L'immancabile biglietto recita 'Me ne hai rubati tipo 30 paia in neanche due mesi...spero che questi durino fino a questa estate...oggi credo che non ti serviranno ma tienili nel cruscotto..ti amo" io e gli occhiali da sole abbiamo un rapporto che definire negativo è poco e ne perdo una quantità assurda ma quelli che mi ha regalato lui sono di marca ovviamente quindi cercherò di averne cura. Giro la chiave nel quadro d'accensione ed il motore romba...batto leggermente le mani sul volante e poi accendo il navigatore. Non riconosco l'indirizzo impostato ma decido di non andare a cercarlo su Google Maps per non togliermi la sorpresa. Stephan mi ha anche insegnato a prendere la vita come viene, o almeno a tentare di farlo. Mi affido a lui. Quando esco dalla rampa del garage le prime gocce di pioggia colpiscono il parabrezza ma ben presto mi accorgo che non è solo pioggia ma bensì acqua mista a neve. Freno e poi scendo dall'auto...effettivamente alzando lo sguardo vedo dei piccoli fiocchi vorticare nel cielo e poi arrivarmi dritto in faccia. Mi metto a ridere felice...se nevica a San Valentino quello vuol dire che sarà proprio un giorno super speciale. Risalgo e guido lentamente fino alla mia meta...quando sono davanti all'indirizzo vedo che è quello di una Spa super esclusiva. Mai andata in una roba del genere io...spingo la porta nera e mi ritrovo in un ambiente tutto in penombra, con una musica rilassante in sottofondo e con un leggero odore di incenso. Nulla di eccessivo ma qualcosa che mi fa pensare a quei posti sensuali e super chic dove entri nervosa ed esci super rilassata e assolutamente appagata. Una ragazza con una divisa bianca mi raggiunge sorridendo "Chiara giusto? Suo marito l'ha descritta così alla perfezione che mi pare di conoscerla...mi segua" si ferma davanti ad una porta marrone "Si può cambiare qui...indossi il costume e l'accappatoio..quando è pronta iniziamo" annuisco incapace anche di chiederle che cosa sono lì a fare. Quando esco lei mi sta aspettando e mi porta in una stanza per massaggi. Sembra che io sia tipo da sola, oppure è una prerogativa di quel posto fighissimo far sentire i loro ospiti come se siano le uniche persone presenti. Preferirei avere Stephan accanto in quel momento, perché quella è una di quelle esperienze che vorrei dividere con lui ma so che lo vedrò fra qualche ora è questo mi basta. Quella giornata è solo mia e cerco di godermela al massimo. Il massaggio dura almeno 50 minuti, poi mi viene offerta una tisana rilassante. Quando penso che il mio momento da vip in quel posto sia finito la ragazza che mi ha accolto all'ingresso mi scorta in un'altra stanza dove due estetiste si occupano di farmi manicure e pedicure. Ne esco con un bellissimo smalto rosso scuro..non penso di essere mai stata così curata in vita mia "Ora potrà mangiare qualcosa al nostro buffet" mi mette davanti un menù dal quale posso scegliere tutto quello che voglio. Decido di stare leggera, anche perché credo che la giornata organizzata da Stephan sarà disseminata di vari momenti in cui sarò ferma a mangiare. Ha questa paura folle che io non mangi abbastanza e devo dire che io non lo aiuto molto saltando spesso e volentieri i pasti. La sua preoccupazione è soprattutto per la gravidanza e quindi cerco di mandare giù tutto quello che mi viene messo davanti anche se ho lo stomaco attorcigliato dall'ansia. Con il pasto mi viene recapitata anche una nuova lettera "Se stai leggendo queste parole stai mangiando e questa è già una buonissima notizia...spero che ti sia goduta il massaggio e tutto il resto..manca sempre meno alla sorpresa finale, non per metterti ansia naturalmente. Dato che questa sera voglio vederti bellissima ma soprattutto voglio che tu ti senta bellissima manca qualcosa...credo che tu volessi dare un bel taglio ai tuoi capelli, e questo è il momento giusto per farlo. Non esagerare però perché intendo ancora passare le dita fra le tue onde e quindi pensa anche a me...naturalmente puoi fare qualunque cosa tu voglia ai capelli, anche farli verdi, tanto le tinte che useranno andranno bene anche se sei incinta...a me piacerai in qualunque modo ricordatelo...a più tardi...ti amo" dal nulla appare il mio angelo custode come ho ribattezzato la ragazza che mi ha seguito nelle ultime due ore "Nella stanza accanto ci sono in suoi vestiti...poi al piano superiore troverà la nostra Hair Spa" non sapevo neanche esistesse la Hair Spa ma annuisco mentre lei mi mette davanti una scatola marrone prima di congedarsi. Il logo stampigliato sopra è quello della cioccolateria che preferisco a Roma ma che ho provato solo una volta naturalmente in compagnia di Stephan perché entrare lì è peggio che andare in una gioielleria. Quando apro la scatola ci trovo dentro sei pasticcini e un piccolo biglietto "Mangia...e non pensare che ingrasserai perché questi sei piccoli pasticcini ci metto veramente poco a farteli smaltire...ti amo" scoppio a ridere e poi mangio il primo. Li altri li lascio per la mia salita fino al piano superiore dove vengo accolta da un ambiente tutto specchi e marmi "Chiara...benvenuta" ci sono solo altre due clienti che sono intente a farsi belle. Mi sento un pesce fuor d'acqua mentre finisco di mangiare i pasticcini e poi per non farmi mancare nulla mi lecco le dita "Buongiorno..." il ragazzo che mi prende dalle mani la scatoletta ormai vuota ha circa 30 anni ed un ciuffo di capelli viola argento che sembrerebbero ridicoli su tutti tranne che su di lui "Sono Alex...dammi pure il piumino e la borsa...e poi vai al lavatesta" acchiappo il cellulare prima di consegnargli tutto. Il lavatesta si rivela essere una comodissima poltrona nera...Alex non la smette un attimo di decantare i miei capelli ma mi propone di tagliarli anche se di poco e di scurirli leggermente. Acconsento anche perché non ho mai fatto nulla di particolare ai capelli ed ho proprio voglia di un cambiamento. Senza che gli dica nulla mi fa un impacco e poi si mette all'opera. Ogni tanto lo guardo con orrore quando usa le forbici ma alla fine sfila e scala i miei capelli con maestria. Mentre aspetto che la tinta di un tono più scuro faccia il suo effetto Alex mi porta un caffè accompagnato da un biglietto "Siamo a circa metà strada...se non sei troppo in ritardo dovrebbero essere circa le quattro e mezza.." effettivamente sono le quattro e ventisette spaccate...ha calcolato tutto al millesimo "..quando hai finito dal parrucchiere sali in macchina e imposta il secondo indirizzo del navigatore. Ci metterai pochissimo a raggiungere la tua prossima meta...da lì poi raggiungerai a piedi la tua destinazione finale...io ti aspetterò esattamente dove ci siamo scambiati il nostro primo bacio...ti amo" sorrido perché capisco che ci vedremo alla Fontana di Trevi. Alex torna da me mentre sto sorridendo da sola come una cretina "Pochi ragazzi farebbero per la propria moglie quello che lui ha preparato per te...sei molto fortunata"
"Lo so...sai quanto tempo fa ha organizzato tutta questa specie di caccia al tesoro?"
"Da noi è venuto circa venti giorni fa...ha creato ogni cosa al millesimo di secondo.." venti giorni che lui ha preparato tutto questo per me...ed io invece che non gli ho comprato nulla..mi sento in difetto nei suoi confronti, come accade sempre del resto..lui fa sempre mille cose, mi fa sentire coccolata ed amata nonostante faccia anche delle cazzate colossali ovviamente. Io invece non riesco mai a ricambiare...persa nei miei pensieri rimango allibita quando Alex mi fa un cenno e finalmente vedo il risultato finale. Assurdo come un nuovo colore e una messa in piega come si deve possano cambiare tutto "Vuoi che ti trucchi leggermente?" annuisco anche se gli chiedo di andarci leggero e di non mettermi soprattutto nulla sulle labbra. Alla fine i miei occhi sembrano enormi, sottolineati da una matita grigia e da una dose abbondante di mascara. Quasi non sembro io...abbraccio Alex che mi spinge verso l'ascensore e la mia prossima meta. Naturalmente ho le mani che tremano quando schiaccio il pulsante del navigatore e seguo le indicazioni della vocina registrata. Mi ritrovo in una vietta laterale di Via del Corso. Posteggio la macchina davanti ad un negozio di abbigliamento..non appartiene ad uno dei marchi più famosi ma è un piccolo laboratorio che fa abiti su misura. Quando spingo il battente una piccola campanella tintinna annunciando il mio arrivo. Subito una ragazza con lunghissimi capelli rossi ed uno spettacolare abito color oro mi accoglie "Chiara...in perfetto orario...un the con qualche pasticcino?" sto per declinare l'invito quando mi ricordo dell'ammonimento di Stephan e quindi accetto volentieri "Presumo che dovrò cercare un abito giusto?"
"Si, esatto...fatti dire che sei bellissima...e che ho capito perché Stephan ha preparato tutto questo per te..sei adorabile..io comunque sono Jennifer che ovviamente non è il mio vero nome ma è più un nome d'arte...ora dato che non so cosa lui abbia architettato per te questa sera ma mi ha detto di scegliere qualcosa di elegante ma non troppo opterei per un abito..." alzo le spalle perché non sono una ragazza che ama molto lo shopping e quindi non so assolutamente cosa rispondere a Jennifer "Non lo so sinceramente..non sono una che ama moltissimo stare ore ed ore a fissare le cose da mettersi...per me anche una tuta va benissimo...però effettivamente ci vorrebbe qualcosa di più particolare...magari un abito non troppo corto..." lei annuisce e poi mi piazza davanti un tablet. Scordiamo abiti su abiti ma nessuno pare soddisfare me o lei. Solo dopo una buona mezz'ora tutte e due ci fermiamo sullo stesso modello "Mi piace"
"Anche a me....te lo vado a prendere...che ne dici di un bel colore verde scuro? Taglia 40 va bene?" mi alzo in piedi e mi metto davanti allo specchio a figura intera. L'immagine è quella di una bella ragazza, ma nulla di particolare. Nonostante il trucco ed i capelli diversi io mi sento sempre la solita Chiara "Si taglia 40...e per il colore vedi tu...anche nero magari"
"Devi andare ad un funerale o cercare di rendere indimenticabile una serata ed una nottata con tuo marito? Ovviamente il nero lo scartiamo..perché per quanto sia indubbiamente il colore più elegante a te serve qualcosa di speciale..." si allontana ed io sorrido. Si, serve qualcosa di decisamente speciale. Jennifer mi chiama ed io seguo la sua voce fino ad un camerino che sembra più un mini appartamento. Appesi a due appendini ci sono le versioni in verde bottiglia e rosso cupo dell'abito che ho visto sul tablet poco prima. Dal vivo è ancora più bello..la parte sopra, con le maniche a tre quarti è in pizzo, mentre la gonna, lunga fino a poco sopra il ginocchio è leggermente a ruota "Io ti consiglio di provarlo rosso...secondo me faresti un figurone. E per completare il tutto ti consiglierei di abbinarci un paio di calze autoreggenti nere, e degli stivali borchiati...un bel contrasto secondo me...sopra una giacchina di pelle...che ne dici?" inclino la testa e mi figuro nella mente l'insieme che mi ha appena descritto Jennifer "Non lo so..insomma..non ho delle gambe che sono proprio favolose quindi forse la gonna è troppo corta" lei sgrana gli occhi e poi prende l'abito rosso "Sorvolo sulla cazzata che hai detto sulle tue gambe...ora fila a metterti il vestito..le calze le trovi sulla seggiola..e ovviamente c'è anche un nuovo completino intimo nella borsetta che trovi appesa al gancetto. Quello ovviamente lo ha scelto lui..io ti aspetto di la" Jennifer mi lascia sola ed io mi accascio sulla poltroncina. Quasi quasi vorrei uscire da quel negozio come ci sono entrata. Quei vestiti sono comodi, confortevoli e non mettono in evidenza nessun dettaglio del mio fisico. Poi penso a tutto quello che lui ha fatto per me quel giorno. Si è sforzato di ingegnarsi per rendere quella giornata assolutamente favolosa e da ricordare per sempre ed io non posso certo presentarmi da lui dicendo che non ho scelto nessun abito perché mi vedevo brutta. Mi alzo e prendo il sacchetto con il logo di una lussuosa catena di intimo. Quello che trovo dentro è un completino che definire succinto è poco. Non è assolutamente volgare o eccessivo ma sicuramente è mini. Il tanga copre lo stretto indispensabile e il reggiseno mi spinge in alto i seni strizzandoli nel tessuto nero. Ovviamente c'è un bigliettino "So che starai pensando di non scegliere nessun vestito...so che ti sentirai inadeguata con tutto..so che starai pensando mille cose che comprendono sicuramente 'sono grassa' oppure 'ho le gambe che fanno schifo'..bhe ti assicuro che questa sera e questa notte il mio intento è proprio quello di dimostrarti ancora una volta se ce ne fosse bisogno che a me piaci tantissimo...ora vestiti amore mio che manca poco..." sono ormai le cinque e mezza e non vedo l'ora di vederlo. Prendendo il coraggio necessario mi cambio...il completino intimo è semplicemente perfetto ed il vestito è un misto fra qualcosa di elegante, sexy, sfrontato e romantico. Quando sono pronta apro la porta...Jennifer mi guarda sorridendo e poi mi allunga un paio di stivali bassi con le borchie e un giubbotto di pelle corto ma leggermente imbottito. Alla fine mi sento se non bella, perché probabilmente non mi ci sentirò mai, almeno carina. La mia borsa in cui metto tremila cose, la maggior parte delle quali pressoché inutili, viene sostituita da una borsina minuscola a tracolla che riesce a contenere solo portafoglio, chiavi di casa e della macchina ed il cellulare "Ora sei pronta...questo è l'ultimo regalo di Stephan per te" Jennifer mi porge un Ipod piatto con le cuffie e una scatoletta bianca "Le istruzioni sono di mettere le cuffie e di non aprire la scatola fino a quando non te lo dirà lui" maniaco del controllo fino al midollo mio marito. Saluto la ragazza che mi guarda con occhi sognanti e poi aziono il pulsante "Ciao amore mio dovrebbero essere tipo le sei di sera.." sono le sei e quattro minuti quindi sono in perfetto orario "...e ora ti manca solo l'ultima tappa. Sai arrivare al luogo in cui ci siamo baciati la prima volta? Dato che so che il tuo senso dell'orientamento è ballerino, nella tasca del giubbottino di pelle c'è una specie di cartina" ha architettato tutto perché alla fine indossassi quel giubbotto. Prendo il foglietto ed inizio a seguire la freccia rossa che c'è disegnata mentre sento la sua voce parlare "Ci vogliono solo cinque minuti...mentre cammini ascolta la nostra canzone" le prime note di 'Perfect' di Ed Sheeran si diffondono attraverso le cuffie. Io e lui abbiamo scelto quella canzone perché è la prima che abbiamo ascoltato dividendoci le cuffie. Mentre la canticchio piano supero coppiette più o meno perse nel loro mondo mentre sulla capitale continua a scendere una specie di nevischio ghiacciato. Quando svolto nella via che porta alla Fontana sorrido alle ragazze che incrocio che tengono in mano una rosa. Alcune mi guardano con aria altezzosa...non potrebbero mai capire che giornata ho passato io. Le ultime note si spengono proprio quando arrivo davanti al monumento più bello della capitale, almeno per me. La Fontana di Trevi per me ha un sacco di significati nascosti. Mia madre mi ci portava da piccola, e immancabilmente ogni volta io volevo buttare la classica monetina nell'acqua. Lei mi accontentava e mi scattava foto a raffica. Per tanti anni è stato il posto dove sono venuta per commemorare i miei genitori..un luogo triste, un luogo dove passavo ore ed ore a fissare la superficie dell'acqua senza riuscire a vedere una via d'uscita. Da dicembre 2017 quel posto ha una connotazione completamente diversa per me...seduta su una di quelle panchinette ai lati della Fontana ho chiamato Stephan cercando il suo nome memorizzato fra i miei contatti. In quel momento era l'unica persona che volessi sentire, che volessi avere accanto...ed è ancora esattamente così "Ora dovresti sederti sulla stessa panchina dove io ti ho vista quel tardo pomeriggio, cerca un posticino e siediti perché devi ancora aprire la scatola" Vado verso la panchina e trovo un posto di lato. Mi siedo e la sua voce ricomincia a parlare "Qui tutto è cominciato...no, non è vero in realtà tutto è iniziato in ospedale il giorno prima ma quando ti ho vista nello stesso posto in cui sei seduta adesso ho capito che per te avrei fatto follie...e le ho fatte...ora apri la scatola" dentro vedo un album fotografico "...inizia a sfogliare l'album...la prima foto te l'ho scattata la sera in cui siamo stati a cena vicino al Colosseo, probabilmente non te ne sei neanche accorta, tutta presa a cercare di allontanarmi, pensando che fosse la cosa giusta da fare..invece io sapevo già che un giorno io e te saremmo stati legati per la vita..tutte le successive foto raccontano di un amore che mai avrei pensato di vivere, perché non solo tu avevi paura di legarti ad una persona ma anche io. Avevo paura di donare il mio cuore a qualcuno, perché in fondo non sai mai se questa persona te lo restituirà integro o meno. Con te non ho avuto scelta però...ti ho portato nella mia vita da subito, senza possibilità di sottrarmi a quello che provavo e che provo...perché ti amo nello stesso modo, anzi se possibile ancora di più..." arrivo ad una foto che lui mi ha scattato la prima notte che ho passato a casa sua, proprio dopo il nostro incontro alla Fontana. Avevo la febbre alta e lui mi aveva accudita...mai mi ero sentita protetta come fra le sue braccia "...ti ho portata a Savona, a casa mia, ti ho portata dalla mia famiglia e ti avrei messo una fede al dito già a Natale..quando mi hai detto ti amo la prima volta ho capito di aver fatto veramente la scelta giusta. Mai mi ero sentito così completo e felice...e anche quando abbiamo discusso ho sempre creduto a noi due...mai ho dubitato di me e te..mai" le foto che sono incollate su quelle pagine raccontano di noi, raccontano di un amore forte, anzi fortissimo ma alla stesso tempo per niente facile, perché non lo siamo noi due, facili. Siamo complicati, abbiamo bisogno di continue conferme, abbiamo bisogno di testare l'altra persona ed il suo amore, mettiamo sempre alla prova l'altro per vedere se ci seguirà quando noi gli volteremo le spalle "...quando ci siamo sposati forse l'abbiamo fatto anche per avere due piccoli oggetti che ci ricordassero sempre e comunque che siamo legati...abbiamo fatto tutti e due le nostre cazzate Chiara, io probabilmente più di te ma ti giuro che non è esistito mai un singolo momento dove io non abbia provato verso di te l'amore sconfinato e puro che ho provato a vederti su quella panchina a dicembre....mi sembravi così piccola e fragile che avevo quasi paura ad abbracciarti, avevo paura di farti del male...e tuttora ogni tanto quella paura la sento ancora....paura di non essere abbastanza per te, paura di farti male, con le parole ed i gesti, paura che tu un giorno ti accorga che meriti molto ma molto di più...ti amo immensamente, ti amo senza neanche poterlo spiegare a parole...allora ho deciso di provare a fartelo capire con i gesti. Questa giornata ci ho messo tipo una settimana ad organizzarla ed ovviamente non è finita..manca la parte più bella, non perché ci sia io ma perché la passeremo assieme...ora dovresti essere arrivata alla fine dell'album...le pagine vuote sono da riempire con gli altri momenti che vivremo assieme...la prima foto sarà quella che ti scatterò quando alzerai lo sguardo dalla scatola e guarderai dietro di te..." mi aspetto di vedere lui invece c'è un ragazzo che mi porge una rosa rossa ed un altro biglietto "Guardati attorno...cercami...trovami e vieni a prendermi" mi tolgo le cuffiette e deposito tutto nella scatola, compreso l'ultimo bigliettino. Gli altri sono tutti nella mia borsa che Jennifer ha detto mi farà recapitare a casa il giorno successivo insieme ai miei vestiti. La rosa la tengo in mano mentre con le lacrime agli occhi cerco la sua figura fra la folla. Ormai c'è parzialmente buio e nonostante non ci sia proprio un tempo spettacolare l'area attorno alla Fontana è strapiena di gente. Dondolo irrequieta perché non lo riesco ad individuare e già mi sta salendo l'ansia..proprio allora mi suona il cellulare..*****
"Stephan...ma dove sei?"
"Piccolo indizio...sono il più figo nei dintorni"
"Simpatico..." lei si mette a ridere anche se non posso vederla dato che al momento le vedo solo la schiena "Secondo te posso mai essere in un posto visibile a tutti? Voglio che il momento in cui ti abbraccerò e ti bacerò sia solo nostro..." la vedo voltarsi e poi sorridere nella mia direzione. Sono appoggiato ad un muro anonimo all'inizio di una vietta anonima a sinistra della Fontana "Ma ci sono altre sorprese dopo?"
"Un sacco..ora vieni ad abbracciarmi?" la vedo mordersi il labbro inferiore mentre annuisce. Chiude la telefonata e poi mi viene incontro...mi si butta letteralmente fra le braccia, ovviamente causa la gonna non può abbracciarmi tipo koala ma la stringo comunque forte fra le braccia prima di depositarla a terra e prenderle il viso fra le mani "Buon San Valentino amore mio" lei sorride mentre piange "Anche a te" poi la bacio, nel posto in cui l'ho baciata la prima volta, nel posto in cui tutto è partito, nel posto in cui ho capito di aver trovato l'altra metà esatta del mio cuore..NdA questa è il primo capitolo dedicato a San Valentino...nel prossimo ci sarà il proseguimento, credo di aggiornare venerdì...volutamente l'atmosfera è da favola perché dopo gli ultimi capitoli leggermente tristi e malinconici ci volevano gli occhi a cuoricino. Come tutta questa storia la dedica è per colei che ispira la Chiara della ff..
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VOLEVO SOLO SCOMPARIRE IN UN TUO ABBRACCIO
FanfictionLA PAURA DI AMARE...LA PAURA DI STAR MALE....FORSE BASTA UN ABBRACCIO NEL QUALE SCOMPARIRE