6. AL SICURO FRA LE TUE BRACCIA

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"Vuoi dormire?" la sua voce bassa e roca mi rimbomba dentro...il cuore mi batte a tremila, come quando sento arrivare un attacco di panico di quelli che mi lasciano senza fiato. Ma stavolta so che non sta affatto arrivando una cosa negativa, anzi...sono pronta a fare un passo avanti in quella che è ormai a tutti gli effetti la mia storia d'amore con Stephan...ho bisogno che lui mi dia un pochino della sua luce "No...non voglio dormire" prendo gli album di foto e li metto sul comodino poi mi sporgo per spegnere con un soffio la candela "Lasciamo accese le due dal tuo lato del letto...prima di tutto perché come sai ho paura del buio e poi perché ti voglio vedere" lui annuisce e poi si sdraia sotto le lenzuola. Si mette sul fianco e mi fa cenno di mettermi di fronte a lui. Intreccio le gambe alle sue mentre alzo una mano e gli sfioro la mascella con la punta delle dita "Sei bellissimo lo sai?" Stephan diventa rosso e nasconde parzialmente il viso nel cuscino "Non è vero..." maschera uno sbadiglio e a me fa una tenerezza assurda "Sei stanco...colpa mia che ti ho fatto fare questo viaggio allucinante"
"Te l'ho chiesto io...e poi sarei venuto probabilmente lo stesso a Savona anche se non ci fossimo conosciuti. Sarei sceso da Torino dopo la partita"
"Mi spiace che tu non abbia potuto giocare" lui alza le spalle "Fa niente...alla fine questa giornata è stata comunque positiva anche se in modo diverso da come l'avevo programmata...sono al mare con una bellissima ragazza..domani facciamo l'albero, poi andiamo a fare un giro in spiaggia, andiamo a fare un pochino di spesa...poi aspettiamo la mezzanotte e ci auguriamo buon natale"
"Che programma...forse avevi in mente di meglio" Stephan sbuffa e mi attira più vicino a lui mettendomi un braccio attorno alla vita "Finiscila...quello che faremo è un programma tranquillo ma è quello che serve a tutti e due...e poi non vorrei essere in nessun'altro posto, con nessun'altra ragazza...va bene?"
"Ti accontenti di poco" sono nervosa e quindi tendo a diventare acida e anche parecchio ironica..è uno dei miei numerosissimi difetti devo ammetterlo "Se sei poco tu non hai capito proprio nulla...non ti permetto di definirti 'poco'...non sai neanche quanto vali Chiara"
"Quanto valgo..." cerco di sfuggire al suo sguardo e al suo tocco perché credevo che avremmo esplorato un pochino l'attrazione che c'è fra di noi e non saremmo finiti certo a parlare di quanto valgo io. Mi sono sempre valutata poco, anzi pochissimo...non ho mai trovato nessuno che mi definisse preziosa e che tenesse così tanto a me da cercare di convincerne anche la sottoscritta. Lui non mi risponde ma mi spinge delicatamente sulla schiena prima di posarmi una mano sulla pancia sollevandomi di poco la maglietta "Che devo fare con te? Avevo in mente parecchie cose ma adesso sto cambiando idea...questa cosa che non ti reputi all'altezza, anzi pensi di non valere nulla non mi piace mica Chiara"
"Nessuno mi è stato molto d'aiuto negli anni...nessuno ha innalzato la mia autostima..."
"Vediamo se quello che ti dico invece ti fa innalzare l'autostima...il giorno in cui ti ho conosciuta non stavo in ospedale solo perché la volta precedente mi ero affezionato ai piccoli pazienti del reparto e quindi volevo tornare a trovarli a ridosso del Natale...la motivazione principale è che mi sentivo inutile Chiara"
"Cosa?" lo guardo senza capire...se lui pensa di essere inutile io cosa dovrei pensare? "Natale ti fa pensare a quello che vuoi, a quello che desideri ed io è già qualche anno che trascorro questo periodo da solo..si, c'è la mia famiglia, ci sono i miei amici...ma ho bisogno di altro"
"Una ragazza" la sua mano mi massaggia la pancia mentre le mie dita gli tracciano le linee dei muscoli..lo sento rabbrividire al mio tocco ma lo interpreto come un segnalo positivo e quindi proseguo..sono assolutamente affascinata dall'intrico delle vene lungo le sue braccia "Si una ragazza..ma non una che ti scalda il letto e basta...una che potrebbe pure essere quella giusta.." mi blocco a quella parola...quella giusta...non potrei mai essere io no? Io non sono giusta neanche per me stessa figuriamoci per un ragazzo come Stephan "E questo cosa c'entra con me e con il fatto di innalzare la mia autostima?"
"C'entra perché quella ragazza potresti essere tu...c'entra perché quel giorno in ospedale mi è successa una cosa strana..ho incontrato una ragazza bellissima ma che non pensa di esserlo, una ragazza che pensa di non meritare nulla, invece merita ogni cosa che la vita intende donarle...e questa ragazza mi ha fatto pensare che io e lei magari insieme potremmo curarci le ferite a vicenda...così magari né io né lei ci sentiremo più inutili" sorrido leggermente alle sue parole. Sono parole stupende ma ho una paura fottuta che rimangano solo parole..poi ripenso a tutti i gesti che lui ha fatto per me in quei giorni...Stephan non ha usato solo parole bellissime, ha anche fatto tantissimi gesti che mi dimostrano che lui ha visto in me qualcosa "Sai come usare le parole..ma sai cosa sai usare più di ogni altra cosa?"
"Cosa?"
"Quei due bellissimi occhioni che ti ritrovi..." il suo sorriso si allarga e arriva ad illuminare anche i suoi occhi. Penso che saranno la mia rovina sicuramente "Ho innalzato un pochino la tua autostima?" annuisco poi gli faccio cenno di abbasare il viso "Sai cosa mi servirebbe però?" lui ride ma è una risata diversa da tutte le altre. Sa dove voglio andare a parare con quel discorso "Cosa? Magari una dimostrazione di quanto ti trovi bella?"
"Sapevo che avevi molte doti ma la lettura del pensiero mi mancava sai?"
"Non ti ho letto nel pensiero..semplicemente vorrei che tu ricambiassi dato che mi hai detto prima che sono bellissimo...o hai cambiato idea?"
"Ma neanche per sogno" muovo il viso per baciarlo ma è un bacio totalmente diverso da qualunque ci siamo mai scambiati prima "Chiara...ferma...aspetta un secondo" mi stacco a malicuore e lo fisso "Ho fatto qualcosa di male?"
"Assolutamente no, però volevo dirti una cosa...non sto giocando e spero tu l'abbia capito...faccio sul serio con te.." ne sono consapevole e seppur faccia paura non intendo tirarmi indietro. Ci ho provato ma probabilmente lui è un capitolo a parte per me. Non ho potuto impedire al mio cuore di affezionarsi istintivamente a lui come non ho potuto in alcun modo frenare questo suo attaccamento nei miei confronti. Forse alla fine ci cureremo le ferite a vicenda "Anche io...non sarà semplice, insomma hai potuto notare che non sono la ragazza più equilibrata sulla faccia della terra ma....io sono con te" glielo dimostro mettendogli una mano dietro al collo per abbassargli il viso...cerco di nuovo le sue labbra ma ben presto voglio di più e lui è del mio stesso avviso. Mentre continuo a passargli le mani lungo le braccia la sua bocca scende a baciarmi il collo...la sua lingua e le sue labbra tracciano la linea della mia mascella e poi mi baciano la gola...mi manca l'aria ma è una sensazione paradisiaca. Mai ho associato la mancanza di aria a qualcosa di estremamente positivo, invece stavolta non solo è positivo ma è anche erotico ed eccitante da morire "Ho bisogno di toccarti Chiara"
"Hai il permesso di fare qualunque cosa" la sua mano che fino a quel momento è rimasta sulla mia pancia scende e mi sfiora il tessuto della mutandine. So di essere eccitata da morire come so che ho il tremendo bisogno che lui mi tocchi. Non sono una ragazza che ha particolari problemi nei rapporti con i ragazzi, anzi. Il problema è che li ho sempre usati per non pensare a quello che mi circondava, con nessuno di loro c'è mai stata l'attrazione ed il desiderio che provo quella volta con lui. Quando la sua mano mi tocca, anche se solo all'esterno delle mutandine penso di impazzire...è come se tremila volt di corrente elettrica mi attraversasero tutti insieme....non so se dare retta alle sensazioni che mi da la sua bocca che mi bacia il collo oppure la sua mano che mi sfiora e va avanti ed indietro "Sei sempre con me? Dimmi se in qualsiasi momento esagero ok? Basta che tu me lo dica"
"Sto benissimo...non frenarti Stephan...non sono assolutamente fatta di porcellana o di vetro. Adesso pensa a me solo come una ragazza che è fra le braccia del ragazzo che le piace...molto aggiugerei...so che questa notte non supereremo un certo limite perché tutti e due abbiamo bisogno di andare piano, per motivi diversi...ma adesso sto bene...sono felice ed è solo merito tuo" si, è vero, sono felice e probabilmente il tipo di felicità che sto sperimentando in quel preciso istante non l'avevo mai provata prima. Negli ultimi 12 anni non penso di essere mai stata realmente felice...ho alternato momenti di merda ad altri abbastanza passabili ma non sono mai stata felice..e se ripenso alla mia vita prima della morte dei miei genitori era comunque un tipo di felicità diversa. Ero bambina, mi bastava un giocattolo nuovo o mettermi sul divano a guardare i cartoni animati. Invece arrivata a 22 anni cerco qualcosa di diverso...qualcosa che non pensavo avrei mai trovato..ed invece colui che può donarmi la felicità è proprio davanti a me probabilmente. Le sue dita sembrano capaci di compiere miracoli...mi sento assolutamente scollegata da tutto, sento solamente il piacere che mi scorre nelle vene, che mi incendia il sangue e che mi fa formicolare la pelle. Il suo respiro caldo sbatte sulla mia pelle ed io non so se dare retta ai brividi che mi scendono lungo la schiena o a quella sensazione di anticipazione piacevolissima che sento al basso ventre. Le sue dita scostano il tessuto delle mutandine e mi sfiorano..sono delicate ma sanno anche toccare i punti giusti. Mi inarco mentre gli pianto le unghie nella schiena...non riesco a parlare, non riesco ad emettere neanche un suono, sono totalmente persa nel mondo che lui sta creando assieme a me. È la prima volta che un ragazzo riesce a trasportarmi in un luogo che è solo nostro. Non ho paura di nulla in quel momento..non sono la Chiara con gli attacchi di panico, non sono quella timorosa di tutto..sono solo una ragazza che si sta lasciando andare, insieme al ragazzo di cui è profondamente innamorata...e questo voglio dirglielo, merita di saperlo "Stephan..." prendo il suo viso e lo porto all'altezza del mio...abbiamo il respiro affannoso ed entrambi in quel momento non connettiamo molto ma voglio dirgli quello che lui mi ha regalato in quei 4 giorni. Mi ha dato speranza, speranza che la felicità ci sia anche per me "Dimmi piccola" il suo pollice descrive lenti cerchi dentro di me ed io sento arrivare la marea dell'orgasmo. Tremo da capo a piedi, la mia mano che scende lungo il suo petto fino all'elastico dei pantaloni trema da morire ma non mi importa. Anche lui sta tremando come me "Mi batte fortissimo il cuore quando sto con te" non sono ancora pronta a dirgli che lo amo, è qualcosa di troppo grande ed indefinito ma lui capirà comunque "Lo so..." si, lui capisce e per ora accetta quelle parole..sa che dietro a quella frase c'è molto ma molto altro. I suoi occhi sono enormi e si spalancano ancora un pochino di più quando scosto l'elastico dei pantaloni e gli sfioro i boxer "Fai quello che ti senti di fare..." annuisco rapita dalla sua espressione...so che cerca di trattenersi in qualche modo ma io voglio che lui si lasci andare...ho bisogno che lui non abbia barriere o filtri con me. Supero anche l'ostacolo dei boxer e finalmente tutte i muri che c'erano ancora fra di noi cadono...non ci sono barriere fisiche ma neanche a livello di emozioni...io mi dono a lui e lui si dona a me...se siamo così presi e legati a doppio filo adesso, posso solo immaginare quando arriveremo a fare l'amore...continuiamo a baciarci e a toccarci fino a quando sento che il filo molto sottile che mi sta tenendo assieme sta per spezzarsi. Allora lo guardo e lui guarda me...i nostri occhi si incatenano assieme e non si mollano più...sussurro il suo nome e lui sussurra il mio...ci lasciamo andare nello stesso istante. Io so di essere sua in quel momento, so che lui è con me...lui sa di essere mio, sa che io sono con lui...Stephan ha saputo guardare oltre quello che mostro al mondo intero, ha avuto la costanza e la determinazione di arrivare a Chiara, al mio cuore e alla mia anima...ora non ho più muri eretti davanti a lui, sono solo io e per la prima volta quella consapevolezza non mi fa paura...
Ci addormentiamo come ormai succede da due notti a quella parte..la mia testa sul suo petto e le sue dita fra i miei capelli...le sue braccia mi proteggono da ogni cosa, soprattutto dai demoni che in dodici anni ho creato io stessa...ora non mi servono più...a farmi compagnia adesso c'è l'unico ragazzo capace di farsi strada fino al mio cuore...ora quell'organo è suo, in fondo è l'unica persona che è stata capace di farlo battere di nuovo...

VOLEVO SOLO SCOMPARIRE IN UN TUO ABBRACCIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora