21 NOVEMBRE 2018
Lo studio della dottoressa non mi è mai sembrato più claustrofobico..odio tutto ciò che è bianco, asettico, con quell'odore di medicina perenne, che anche se è mitigato dal mazzo di fiori sulla scrivania immacolata io riesco a sentire comunque..sono lì da sola da appena 13 minuti per l'esattezza, ma a me sembra che sia lì da almeno 6 ore...cammino avanti ed indietro, poi mi siedo, tamburello le dita sul tavolo, poi sul bracciolo della sedia...alla fine mi rialzo...poco dopo mi appoggio alla parete con una mano, preda di un capogiro che mi lascia senza fiato...sento la bile risalirmi in gola, cerco di contrastare il bisogno di vomitare ma alla fine corro nel piccolo bagno e tiro su tutto quello che ho mangiato per pranzo...vomito l'anima praticamente, cosa che faccio in silenzio e sempre fa sola da 4 giorni a quella parte...Stephan si è ovviamente accorto che sono strana, ma ha imputato tutto il mio umore ballerino e molto altalenante, molto più del solito comunque, al mio compleanno che si avvicina. Sarà il primo che passeremo assieme, saranno i miei 23 anni...il vero problema è che già bipolare di mio, un attimo prima in lacrime e un attimo dopo felice, negli ultimi giorni sono stata preda di un umore stile montagne russe "Chiara..." mi rialzo giusto in tempo per vedere entrare in bagno la dottoressa che mi sorride. Io non vedo nulla di buono nel fatto di vomitare ininterrottamente da tipo 4 giorni..per fortuna Stephan per due di questi è stato in ritiro...tornerà quella notte, giusto in tempo per il 22 novembre. Non festeggio il mio compleanno da tipo 13 anni...in definitiva in tutto quel tempo ho sviluppato una vera e propria avversione per i compleanni. Li ho sempre visti come un tassello in più verso la mia solitudine perenne...quell'anno però sarà diverso. Ho pregato Stephan di non organizzare cose da regina, nessun mega ritrovo di amici, peraltro quasi tutti suoi..nessun regalo folle...voglio solo passare quella giornata con lui, con Federico e al massimo con qualche amico...Lorenzo e Veronica, magari suo fratello e Giulia. Non so se lui ha ascoltato la mia richiesta perché di solito riguardo a queste cose lui non mi ascolta molto ma spero vivamente che mi abbia ascoltato perché con l'umore che ho potrei prima piangere e poi mandare tutti a quel paese "Cosa ho?" se sono nello studio della mia ginecologa, con due test di gravidanza positivi già fatti, credo che la mia domanda e la successiva risposta siano abbastanza scontate "Andiamo a sederci" mi prende per mano e mi riporta nella stanza ma non mi fa sedere alla scrivania..mi fa accomodare sul divanetto e mi si mette vicino "Sono incinta vero?" lei annuisce ma io non so se essere felice o in panico totale. Alla fine scoppio a piangere ma comunque non so lo stesso se essere felice o meno "Avevate detto che difficilmente sarei rimasta incinta di nuovo...ed invece.." ed invece a meno di un mese da quando io e Stephan abbiamo deciso di provarci comunque mi ritrovo incinta "Difficile non vuol dire impossibile...ma ora tu e tuo marito dovete prendere una decisione dalla quale dipende tutta la vostra vita futura...come sai quello che è successo ti ha causato un aborto e la compromissione di parte dell'utero..diciamo che lavora all'80%...sei incinta ma non so assolutamente dirti cosa succederà da adesso in poi...l'opzione uno che ovviamente spero sia quella che si avvererà è che tu porti a termine la gravidanza, senza problemi, come con Federico..l'opzione due è che tu abbia una gravidanza difficile, che ti costringa a letto per la maggior parte dei nove mesi ma che non comprometta in alcun modo te o il bambino..l'opzione tre è perdere il bambino o bambina ma qui bisogna solo affidarsi al destino, potresti perderlo stanotte, fra un mese, al sesto mese o all'ultimo, e ovviamente potresti anche avere problemi durante il parto...l'opzione quattro è che arrivati al momento del parto per te e/o per lui o lei ci siano delle complicazioni...sai che sono schietta e sincera...hai solo 23 anni e un bimbo piccolo, hai una vita davanti per provare ad averne altri...ora sta a voi due prendere una decisione...magari sarà una gravidanza bellissima ma magari sarà difficilissima...pensateci e prendete in considerazione anche l'opzione di interrompere la gravidanza, fosse anche solo perché è passato poco tempo da tutto quanto..." annuisco ma so già in cuor mio che non potrei mai prendere in considerazione la possibilità di abortire. Ho già abortito una volta, non per mio volere e la prospettiva di farlo consapevolmente mi strazia il cuore in due "Di quanto sono?"
"Dieci giorni...è pochissimo..." si, è poco...e se guardo la foto che campeggia proprio dietro la testa della dottoressa vedo che a dieci giorni di vita un feto è minuscolo, ma è comunque nostro figlio "C'è il rischio che io o il bambino abbiamo seri problemi durante il parto?"
"Si...non escludo l'opzione che uno dei due non ce la faccia...le variabili sono moltissime e non potremmo mai prevederle tutte...dalla tua c'è la giovane età...ma non posso certo dirti che andrà tutto bene" ho sulla punta della lingua la domanda 'Lei cosa farebbe?' ma alla fine non gliela pongo. Anche se lei mi dicesse cosa farebbe al mio posto io farei comunque di testa mia perché non ho mai fatto quello che le altre persone mi dicevano di fare "Se andasse male questa volta poi andrebbe male anche la prossima?"
"No Chiara....ma non sappiamo quando rimarresti di nuovo incinta e soprattutto più l'età va avanti e più ci sono altre complicazioni...renditi conto che la tua situazione è delicata...hai subito un trauma che subito dieci anni dopo avrebbe compromesso definitivamente la possibilità di procreare...invece a 23 anni sei rimasta di nuovo incinta in tempi brevissimi...è stato cercato?" annuisco perché non posso fare altro...è stato fortemente cercato e voluto...non che sia stato solo quello il motivo del nostro continuo cercarci ma la voglia di avere un altro bimbo o meglio la ricerca della bimba che avrebbe reso la nostra famiglia pressoché perfetta aveva sicuramente pesato molto "Ho bisogno di rimanere un attimo da sola..." mi alzo e prendo la borsa "Chiara...prendetevi tempo ma non troppo" annuisco e poi esco da quella stanza. Ho bisogno di aria, ho bisogno di rintanarmi in un angolo per stare da sola...Stephan non sa assolutamente nulla...è una notizia da dare appena mette piede in casa quella notte? O è una notizia da dare con calma magari dopo una bella dormita? E poi cosa dovrei dirgli 'Amore mio sono incinta ma fra le mille opzioni c'è anche quella in cui io muoia o lui o lei possano morire...cosa facciamo?' salgo in macchina e sbatto le mani contro il volante "Merda.." sapevo che le opzioni sarebbero andate dal bellissimo al tragico ma pensavo che le avremmo affrontate fra un anno. Mi ero immaginata mesi e mesi di prove continue, per poi un giorno tenere un test di gravidanza in mano e solo allora capire cosa fare..invece erano passate tre settimane..ovviamente avevamo avuto decine di probabili momenti in cui il concepimento sarebbe potuto avvenire...non ci eravamo risparmiati in quanto a incontri ravvicinati...anche quella macchina era stata testimone di due scene molto particolari di cui una proprio dieci giorni prima. Un post partita in cui avevamo per forza dovuto festeggiare il suo ritorno in campo anche se per pochi minuti..non c'era stato un singolo giorno, a parte i due ritiri a cui aveva partecipato, in cui non eravamo stati assieme. Ma ovviamente la motivazione principale non era stata quella di provare a rimanere incinta..quello era stato un incentivo ma soprattutto da parte mia c'era la consapevolezza che difficilmente in tempi brevi ce l'avremmo fatta...ed invece..poso la mano sulla pancia e poi decido di fare una di quelle cose che non riesci a spiegare razionalmente. Stephan è a Cagliari...la trasferta per il turno infrasettimanale di quella sera lo avrebbe visto probabilmente titolare "Hey piccoletta...che c'è?" lui dato l'orario quasi sicuramente è in stanza, quella che è tornato a dividere con Lorenzo "Sono incinta" lo dico di getto, prima che il cervello si colleghi e che mi faccia incespicare nelle parole "Cosa?"
"Sono incinta..di dieci giorni" il silenzio acconpagna il suo stupore "Ma...sei sicura?"
"Si, ho fatto due test e sono appena stata dalla ginecologa" ho in borsa un foglio spiegazzato che dimostra che io, Chiara El Shaarawy, 23 anni fra poche ore, sono incinta "Stai male?" la sua voce si alza di un'ottava e mi trapassa un timpano "No..cioè ho la nausea..."
"Da quanto? Da prima che partissi vero?" inutile dirgli di no "Si, Stephan ma sto bene...solo che volevo dirtelo subito...e magari ho sbagliato ma..." si, magari dirglielo quando sta a centinaia di chilometri di distanza, prima di una partita dove potrebbe giocare titolare non è stata la decisione più saggia in assoluto ma...noi siamo così "No, hai fatto benissimo..solo che mi hai completamente spiazzato, come al solito del resto"
"Sai che dovremo parlare di molte cose vero? C'è anche la possibilità che.." non mi lascia finire la frase perché mi interrompe "...non dirlo...semmai quando saremo faccia a faccia..ora non dirlo..so che c'è questa possibilità ma ti assicuro che adesso come adesso non la prenderò in considerazione neanche di striscio...sto solo pensando al fatto che il primo passo è fatto...quando tornerò a casa ne parleremo...ok?" so che anche lui non vorrebbe mai prendere in considerazione la possibilità di un aborto voluto da noi due ma so anche che la prospettiva di perdere me o nostro figlio sarebbe devastante "Ok" non so cosa altro dire...vorrei abbracciarlo in quel momento, vorrei che la sua voce mi sussurrasse all'orecchio che andrà tutto bene, perché solo a lui crederei...perché se me lo dicono gli altri non ci credo mai, invece se me lo dice lui riesco a crederci..perché alla fine solo lui ha saputo dimostrarmi che nel 'andrà tutto bene' bisogna crederci, ma si può farlo solo con le persone giuste, ed io conosco solo ed esclusivamente lui di giusto "Stai bene? Dimmi sinceramente se posso scendere in campo tranquillo, altrimenti prendo il primo volo" so che lo farebbe, so che sarebbe capace di mollare ritiro ed ogni altra cosa e tornare subito a Roma noleggiando un charter solo per lui "Sto bene...ma se mi dedichi un gol sarebbe veramente il massimo" convincerlo a riprendere ad allenarsi a pieno ritmo non è stato semplice, proprio per nulla. La sua continua paura è stata difficilissima da scacciare...i primi giorni io e Federico siamo dovuti stare a bordo campo, e anche adesso lui mi chiama almeno 5 volte quando sta a Trigoria. Ma io non la vivo male anzi...so che è il suo personalissimo modo di dirmi che lui mi pensa sempre, che sono sempre nei suoi pensieri. Nonostante questo lui ha ripreso ad allenarsi a buon ritmo..so che il calcio gli è mancato un sacco e che se avesse mollato tutto se ne sarebbe pentito..oltre a questo io non me lo sarei mai e poi mai perdonato "Allora dico a Lorenzo se riesce a crossare in modo decente" li sento ridere e poi il suo compagno mi saluta..appena chiuderemo sarà informato di tutto, mentre io intendo tenere la notizia per me almeno un pochino "Ora vai a prepararti"
"Solo se mi dici che va tutto bene...che sei felice" annuisco e mi accorgo solo in quel momento che si, sto bene e che soprattutto sono maledettamente felice "Si a tutte e due le cose...ti amo"
"Anche io piccoletta" ho paura ovviamente perché i rischi ci sono ma quella sensazione di inutilità e di incompletezza che mi portavo dietro da tempo, da quando Patrick mi ha violentata, finalmente se ne è andata...avevo pensato di non poter più dare a Stephan la famiglia che lui voleva e che metitava di avere, invece portavo dentro di me il frutto di quello che faticosamente avevamo ricostruito. Perché in quel mese non c'erano stati solo momenti in cui eravamo stati bene, ma anche momenti in cui eravamo stati maledettamente male...notti in cui discutevamo, ed io mi addormentavo o tentavo di farlo dandogli le spalle. Alla fine o lui mi veniva ad abbracciare o ero io a cercarlo...quello che era successo ci aveva inevitabilmente segnato..io avevo paura di molte cose, spesso rimanevo a casa perché un piccolo particolare mi faceva spaventare e allora stavo con Federico ore intere sul tappeto del salotto a giocare..Stephan aveva paura per me e spesso scacciavamo questa paura a letto...solo fra le sue braccia stavo bene ma questa cosa invece di limitarmi mi dava forza. Invece di sentirmi stupida per questa cosa avevo imparato a conviverci....lui era il mio posto preferito, quello da cui sarei sempre tornata per farmi cullare e per farmi sentire al sicuro...ed ora forse sarei riuscita a ripagarlo in qualche modo, donandogli la bimba che lui aveva sempre sognato...
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VOLEVO SOLO SCOMPARIRE IN UN TUO ABBRACCIO
FanfictionLA PAURA DI AMARE...LA PAURA DI STAR MALE....FORSE BASTA UN ABBRACCIO NEL QUALE SCOMPARIRE