86. IO, TE ED IL RUMORE DEL MARE

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FEBBRAIO 2019
"Stephan...stai fermo?" lui si blocca per tipo 30 secondi, o anche meno a dir la verità, e poi ricomincia a camminare avanti ed indietro nel corridoio dello studio della dottoressa "Stephan..." vorrei strozzarlo, o trascinarlo in qualche stanzetta, o anche uno sgabuzzino andrebbe bene, e farlo calmare a furia di baciarlo...perché so che solo così si calmerebbe. È comico il fatto che in quei tre mesi io mi sia progressivamente tranquillizzata, mentre lui sia diventato sempre più nervoso...a volte la mattina mi sveglio e me lo ritrovo già con gli occhi aperti accanto a me, che mi fissa come se volesse controllare che io respiri adeguatamente...è sempre pronto ad aprirmi porte, portiere, a portarmi anche la borsa a volte...ha imparato a cucinare qualcosa in più della semplice pasta in bianco e spesso si mette ai fornelli per non farmi stancare. Non gli importa del fatto che io gli dica che non sono affatto stanca e che cucinare mi rilassa...allora mi metto a fissarlo mentre gira per la cucina, ridendo perché non si ricorda ancora dove sta il sale...è un amore, così preso a cercare di farmi stare in piedi il meno possibile "Stephan..." mi alzo dal divanetto e lo raggiungo "Stai seduta"
"Non sono nella fase terminale di una malattia mortale Stephan..." lui mi fissa come se volesse trascinarmi di peso e farmi tornare seduta ma alla fine si limita a prendermi il viso fra le mani e a posare la fronte contro la mia "Ti amo piccoletta e voglio solo che tutto vada bene" annuisco perché so, sono perfettamente consapevole che tutto quello che lui fa lo fa per me, per farmi stare bene, per cercare di farmi vivere al meglio quei restanti sei mesi...gli ultimi tre sono stati altalenanti, fra momenti favolosi e momenti da delirio puro. Fisicamente sono stata abbastanza bene a parte le nausee inevitabili e qualche giornata in cui non ho avuto neanche la forza di alzarmi dal letto. A livello di umore diciamo che ho fatto diventare abbastanza scemo mio marito, fra voglie improvvise e attimi in cui ho avuto il desiderio quadi irrefrenabile di tirargli qualsiasi cosa mi capitasse a tiro dietro...è stato assurdo svegliarmi ogni mattina e pensare 'ok, siamo ancora in due'...poi sentire il peso della mano di Stephan sulla mia pancia e avere la voglia di piangere...sono stati tre mesi duri alla fine, perché ogni piccolo dolorino metteva in allarme mezza Roma, e il mio telefono continuava ad illuminarsi di mille messaggi. Ho scoperto di non essere affatto sola, anzi...di avere una magnifica famiglia intorno, io che credevo che avrei passato la mia intera esistenza da sola. Invece a parte i genitori di Stephan, Manuel e Giulia, avevo imparato a chiamare 'famiglia' anche gli amici di mio marito, e le loro mogli e compagne. Spesso si presentavano a casa con qualche regalo, si offrivano di accompagnarmi da qualche parte..io, che avevo sempre rifuggito i rapporti umani troppo stretti, adesso invece avevo imparato a circondarmi di persone così diverse fra loro ma che riuscivano a darmi ognuna di loro qualcosa di diverso "Ma io sto bene..anzi noi stiamo bene" sento in lontananza la porta dello studio della ginecologa che si apre e bacio velocemente Stephan prima di prenderlo per mano e trascinarlo con me. Abbiamo passato Natale a Savona, come l'anno precedente, con i piccoli dettagli diversi del fatto di essere sposati, di avere Federico che gettonava per casa e di avere un'altra piccola vita dentro di me...contro il parere di mio marito poi siamo partiti per Dubai solo io e lui. Stephan avrebbe voluto mettermi sotto una campana di vetro, invece lo avevo convinto a fare quell'ennesima pazzia...ci eravamo divertiti un sacco, soprattutto a spuntare altre voci della nostra famosa lista...ero viva, ed ogni giorno passato accanto a lui era un'autentica benedizione, quindi gli avevo detto che non avrei vissuto nove mesi a letto...ovviamente non tutti i giorni erano uguali, c'erano quelli dove ero stanca all'inverosimile ma la maggior parte delle giornate erano buonissime, soprattutto perché avevo lui accanto e mi svegliavo con il suo meraviglioso sorriso ed i suoi occhi che guardavano la mia pancia pieni di emozione "Pronti per sapere il sesso del bimbo o bimba?" dato che la mia gravidanza è stata considerata già dall'inizio a rischio avevo già fatto qualche ecografia..tutto era nella norma anche se Stephan diceva che ero troppo magra "Si...soprattutto vorremmo sapere se lui o lei stanno bene e se Chiara sta bene" me lo chiede almeno 1000 volte al giorno, e quando siamo dalla dottoressa lo chiede a lei almeno una cinquantina...all'inizio quel suo essere apprensivo mi rendeva nervosa ed in trappola..non potevo fare un passo senza che Stephan mi chiedesse cosa facevo, come stavo, dove andavo..con il tempo avevo capito che mentre io avevo quasi rimosso il dettaglio di aver perso una bambina, nostra figlia, lui continuava a pensarci. Io non ci volevo pensare, a parte durante qualche seduta dalla psicologa quando l'argomento veniva fuori...lui invece ogni tanto aveva lo sguardo perso e sapevo che ci stava pensando...stare attento alla mia gravidanza, al fatto che io stessi bene, era il suo modo per sostituire quel brutto ricordo con qualcuno positivo. Gli stringo la mano e poi rispondo alle domande della ginecologa..ho preso solo due chili, ma la mia pancetta si intravede sotto le magliette strette...passo intere ore di profilo allo specchio per vedere quel minuscolo rigonfiamento che è la testimonianza di quello che io e Stephan abbiamo faticosamente recuperato "Dagli esami del sangue tutto è nella norma..secondo i calcoli dovresti partorire ad Agosto, la data stimata è il 21. Ovviamente sai che potrebbe nascere prematuro perché non sappiamo come il tuo utero risponderà ai prossimi mesi" ogni volta che la dottoressa parla, lui diventa sempre più pallido, come se lei confermasse ogni volta che qualche cosa di anomalo nella mia gravidanza c'è, anche se all'esterno sembra tutto normale. Noi però sappiamo che nulla è normale, che ci sono nottate in bianco, dove un piccolo dolorino manda a quel paese il proposito di dormire "Lo sappiamo..." so che tre mesi sono passati, ma ce ne sono ancora sei che sono i più duri e difficili...so che nulla è scontato, soprattutto per noi due "Ora vediamo come va" mi fa cenno di accomodarmi sul lettino, io alzo la maglietta e poi cerco la mano di Stephan, o meglio la sua è sempre lì pronta a stringere la mia "Stai tranquillo amore mio" lui annuisce e mi bacia le nocche prima di spostarmi una ciocca di capelli che mi è finita davanti al viso "È che ti amo così tanto"
"Anche io ti amo..." l'ho visto crescere il nostro amore, diventare sempre più forte e maturo, superare cose che avrebbero allontanato quasi tutti...il nostro amore è passato da essere quello acerbo e da ragazzini a quello adulto e da grandi...ora, a 26 anni lui e 23 io, ci sentiamo veramente pronti per stare assieme per sempre "Ecco qui ragazzi" quando la dottoressa finisce di parlare sentiamo il battito ritmato del cuore di nostro figlio. È sempre un'emozione strana e destabilizzante...perché fino a quando non senti battere quel piccolo cuoricino o non vedi sullo schermo l'immagine di quella piccola vita non realizzi appieno di aver creato qualcosa, o meglio qualcuno di così importante "Il bimbo sta benone...le misurazioni sono perfette...quindi Stephan tranquillo, anche se Chiara è ingrassata solo di due chili il peso è pressoché nella norma...siamo solo ad un terzo della gravidanza quindi va tutto benissimo...ora sei più tranquillo?" lui annuisce ma so che sarà tranquillo solo quando terremo in braccio quel bimbo. Mentre la dottoressa si mette all'opera per fare le sue valutazioni in base alla distanza fra le varie ossa che si stanno formando e in base alla grandezza degli organi io e lui ci fissiamo. Ultimamente mi perdo spesso a guardarlo, diciamo più del solito ovviamente...ha un modo tutto suo di guardarmi, un modo che nell'ultimo periodo è cambiato, come se fossi il suo più grande tesoro e lui dovesse tipo preservarmi dal mondo esterno...mi batte sempre fortissimo il cuore quando mi guarda in quel modo "Non fissarmi così"
"Così come?" sfrega il naso contro il mio e mi strappa un bacio "Così.." non so neanche definirlo..è come se volesse trasmettermi con quello sguardo tutto quello che ha dentro...mi vede, mi guarda, mi fa battere a tremila il cuore e mi fa rimescolare dentro...mi fa svolazzare le famose farfalle nello stomaco e la gola mi si chiude dall'emozione "Dopo ti va di andare a fare un giro in centro?" lui annuisce, anche se so che poi mi chiederà almeno un centinaio di volte se me la sento di camminare e di stare in mezzo alla confusione "Ora vediamo se riusciamo a capire se si tratta di un maschietto o di una femminuccia...voi volete la femmina vero?"
"In realtà basta che stia bene..ovviamente dopo il maschio vorremmo la femmina.." in quei tre mesi Stephan mi ha ripetuto che il suo istinto lo porta a dire che è una femmina, ma alla fine siamo giunti alla conclusione che in entrambi i casi saremo contenti...certo, c'è la voglia di avere una femminuccia, perché sarebbe l'accoppiata perfetta, sarebbe il coronamento di un nostro sogno, e sarebbe anche la nostra personale rivincita contro il destino che ad un certo punto ci aveva voltato le spalle "Intanto vi posso dire che la placenta è perfetta, non ci sono segni di traumi residui...ovviamente sai che la gravidanza è considerata a rischio Chiara ma vedo che ve la state cavando alla grande quindi..." entrambi fissiamo il monitor e quella piccolissima vita che cresce dentro di me. Quando la dottoressa indirizza l'ecografo nel punto giusto sorridiamo "È una femmina..." indubbiamente è una femmina ed il cuore mi si riempie di gioia "C'è qualcosa che...aspettate un attimo..." spalanco gli occhi e stritolo la mano di Stephan "Che succede?" la sua voce stridula rimbomba per la stanza ed io ho l'istinto di socchiudere gli occhi. Ho sempre pensato che in alcuni momenti la ruota che fa girare il tuo mondo può fermarsi...basta che tu escludi tutto quanto, basta che cerchi di rallentare il battito del tuo cuore..non voglio neanche prendere in considerazione la possibilità che qualcosa non stia andando per il verso giusto. Non voglio e non posso permettere all'ansia di sommergermi, altrimenti mi ritroverei senza nulla "Avevo già un dubbio alla precedente ecografia ma volevo aspettare che i feti fossero più sviluppati per esprimere un giudizio che fosse inequivocabile" non capisco un cazzo, se non che lei parla di feti, al plurale "Non capisco"
"Guardate qui dietro...questa ombra..." abbiamo la stampata a casa della precedente ecografia, fatta circa un mese prima...allora il feto era così piccolo che non avevo fatto caso a quella specie di ombra che si nota sullo sfondo. Anche quel battere ritmato del cuore con un leggero rimbombo finale non aveva destato preoccupazioni nella dottoressa...ora invece c'è qualcosa che ha attirato la sua attenzione in modo più netto e deciso "Sembra..." non riesco a formulare il resto della frase ad alta voce "Sembra un altro bimbo" Stephan, con la voce che trema, invece arriva alla fine della frase, anche se a fatica "È un altro bambino...aspettate due gemelli" sgrano gli occhi e guardo la dottoressa come se mi stesse dicendo che ho in grembo due marziani "Ma..."
"Può capitare che nelle prime ecografie la posizione non ci aiuti...e come potete notare il secondo feto è leggermente più piccolo del primo...ma sono indubbiamente due bimbi..o meglio un bimbo ed una bimba"
"Ma stanno bene? Cioè.." Stephan è bianco cadavere e piccole goccioline di sudore, nonostante sia fine gennaio e nello studio ci sia l'aria condizionata accesa, gli imperlano la fronte "Stanno bene..ovviamente ora c'è una piccola complicazione in più che detto sinceramente avrei evitato volentieri..." ho sempre chiesto alla dottoressa di essere il più possibile sincera con me, e lei lo è sempre stata "Chiara..." so cosa mi sta dicendo Stephan con quella semplice parola, con il mio nome pronunciato a mezza voce "Lo so amore mio...ma il destino ha voluto così"
"Ma la dottoressa ha detto che è una complicazione....e se non.." gli poggio le dita sulle labbra e scuoto la testa "Avevamo promesso di non dirle quelle parole e non voglio sentirle uscire dalla tua bocca...per favore"
"Inutile dire che questo rende le cose ancora più difficili Stephan ma Chiara è giovane e non potevamo certo prevedere questo nuovo e assolutamente inaspettato sviluppo..secondo le misurazioni il primo feto che è la femmina è perfettamente sviluppato per i tre mesi..il maschietto è più piccolo..ma è comunque perfettamente normale...ovviamente ora dobbiamo mettere in conto che dall'ottavo, o forse anche dal settimo mese in poi dovrai stare completamente a riposo..dovrai farti aiutare con Federico e non potrai assolutamente viaggiare...detto questo siamo ancora dentro per una settimana al termine per l'aborto..sta a voi..ma avete fatto tanta fatica per arrivare a questo punto e..però la decisione è solo ed esclusivamente vostra..vi lascio un attimo da soli..intanto vado a stampare l'ecografia..."
"Può lasciarci il fermo immagine sullo schermo?" lei annuisce e poi esce dalla stanza. Io mi metto seduta e inizio a pulirmi la pancia...Stephan viene ad aiutarmi e poi mi alza il viso "È una follia...un azzardo bello e buono Chiara"
"Lo so...ma non esiste la possibilità che io abortisca...sono due bimbi, ma per me potrebbero essere anche quattro...porterò a termine la gravidanza"
"La mia opinione non conta?" so che lui ha paura ma se pensa che anche io non ce l'abbia si sbaglia di grosso "Ovvio che conta...ma anche tu vuoi questi bambini"
"Ovvio che li voglio...ma ti amo e non posso prendere in considerazione la possibilità che tu...so che non vuoi sentire quella parola ma c'è la possibilità che tu muoia Chiara...io cosa farei dopo? Ti ho convinto io a provare a rimanere incinta...se tu morissi sarebbe colpa mia"
"Non hai capito un cazzo Stephan El Shaarawy...se io sono qui e sono viva è solo ed esclusivamente merito tuo...sapevamo che anche se fosse stata una gravidanza singola sarebbe stata a rischio...ora i bimbi sono due..e se dovrò stare a letto due mesi lo farò..ma non posso neanche pensare di abortire...sono due persone Stephan" gli indico lo schermo com il fermo immagine che ora dichiara inequivocabilmente che i bimbi sono due...un maschio ed una femmina...tre è il numero perfetto...poi ci fermeremmo e ci godremmo i nostri tre figli..con la prospettiva magari fra 4 o 5 anni di farne un quarto "Ma anche tu sei una persona dannazione e sei la persona più importante della mia vita"
"Riusciresti a tirare avanti sapendo che hai negato la possibilità a due parti di noi di nascere e crescere?" sono scorretta ma devo anche metterlo davanti all'evidenza "Lo sai che avere dei figli con te è la cosa che desidero più al mondo"
"E adesso ce ne sono due..due parti di noi...sarà difficile ma nulla fra di noi è mai stato facile..c'è stata una singola decisione nell'ultimo anno e passa che sia stata semplice? No...perché fondamentalmente stare assieme è difficile...stare assieme come lo intendiamo noi due è tremendamente difficile...perché diamo il 1000%, perché siamo testardi, incasinati, non siamo due persone normali diciamolo pure...ma...dopo la storia di Patrick ci siamo fatti una promessa...te la ricordi?"
"Si che me la ricordo" avevo appena scoperto di essere incinta e una sera guardando la mia pancia ancora perfettamente piatta ci eravamo guardati negli occhi e ci eravamo fatti una promessa...una promessa che io intendevo mantenere e sapevo che anche lui intendeva mantenerla...nonostante la paura, nonostante tutte le complicazioni che inevitabilmente sarebbero sorte, io gli avevo promesso che da quel momento in poi non sarei più scappata davanti a lui e lui non sarebbe più scappato davanti a me, davanti a quello che c'era fra noi, davanti a quello che avevamo costruito "Guardami Stephan...abbiamo fatto tanta fatica per arrivare dove siamo adesso...abbiamo lottato un sacco per arrivare qui, io e te, con Federico che sta crescendo alla grande e altre due vite dentro di me..abbiamo superato qualsiasi cosa il destino e anche noi stessi ci siamo messi davanti..abbiamo faticosamente superato cose che avrebbero diviso coppie collaudate da più anni di noi...tradimenti, passi indietro, paure, la violenza di Patrick, la perdita di nostra figlia...in 14 mesi abbiamo vissuto alti pazzeschi e bassi assurdi..ci siamo urlati dietro di tutto e poi ci siamo amati come solo noi sappiamo fare..ed ora..." gli prendo la mano e me la poso sulla pancia "....siamo in cinque...siamo già in cinque Stephan e non prenderò mai in considerazione la possibilità di abortire...mai...e sai perché?.." lui scuote la testa ma sotto sotto ride perché sa di cosa sto parlando...mi regala uno di quei sorrisi che sono solamente nostri, che non assomigliano minimamente a nessuno dei sorrisi che fa di solito. Si, lo ammetto ogni suo sorriso è favoloso ma quelli che riserva a me sono speciali e particolari "...perché pensavo di morire da sola...di non trovare mai nessuno che volesse dividere con me le mie giornate...perché diciamocelo sono pessima a volte...invece tu mi hai spalancato un mondo fatto di tantissime cose, fatto di amore, ma non solo quello fra me e te ma anche quello fra me e la tua famiglia, o i tuoi amici...ho imparato che da soli si può stare bene ma insieme si può stare da dio...e so quanto desideri una famiglia numerosa"
"Ma se non ho te...che cazzo Chiara..." mi bacia di slancio ed io prendo quel bacio come se lo aspettassi da una vita intera...ci baciamo un sacco di volte al giorno ma quei baci, quelli che mi da come se non potesse fare a meno di cercare e trovare le mie labbra, sono i miei preferiti "Ce la faremo...come tutte le altre volte...io e te" ho paura, come e più di lui ma ho imparato a furia di cadere e rialzarmi che sono forte. Che lo sono da sola ma ancora di più accanto a lui "Sei impossibile..dov'è finita la ragazzina che mi ha lasciato impalato davanti a casa sua la prima sera?"
"L'ho lasciata lì...sono cresciuta..." lui annuisce e poi mi accarezza le guance con i pollici "Promettimi che ce la farai veramente piccoletta"
"Promesso" quando la dottoressa rientra capisce subito che non dovremo pensare oltre se portare avanti la gravidanza o meno...non rinuncerò ai nostri figli..fanno parte di noi, come io faccio parte di quella famiglia..una famiglia che ho scelto, per cui ho lottato, che ho rischiato di perdere ma che è l'unica cosa a cui in quel momento non potrei mai rinunciare...

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