49. FRA LE TUE BRACCIA NON HO PIÙ PAURA

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MERCOLEDÌ 14 MARZO 2018

"Ma dove siamo? Sai che sono curiosa da morire..." praticamente saltello sul sedile di quella che in teoria è la mia auto, quella che Stephan mi ha regalato a San Valentino, ma che ho notato lui guida più di me..e devo dire che mi piace un sacco vederlo guidare quella macchina, o una macchina in generale sia chiaro. Peccato che quella mattina, lui mi abbia bendata già quando sia usciti dal garage e quindi io non abbia assolutamente idea di dove mi stia portando. Oltretutto mi sta anche privando della visione di lui che guida e questa cosa non va affatto bene "Siamo quasi arrivati...dai ti do un piccolissimo indizio" sento che il finestrino dalla mia parte scende e appena arriccio il naso sento l'inconfondibile profumo del mare "Siamo al mare...dove mi stai portando?" mi metto a ridere perché quella giornata di riposo post Roma-Shacktar e post qualificazione ai quarti di Champions League me l'ero immaginata totalmente diversa. Dato che raramente Stephan ha una giornata di riposo avevo pensato che saremmo stati a casa, a non fare assolutamente nulla se non riposarci. Invece alle dieci lui era già vestito di tutto punto, e mi aveva tirata giù dal letto nonostante la sera prima fossimo usciti dopo la partita e fossimo tornati a notte fonda "Potevo farti stare chiusa in casa con quasi 20 gradi?" ovviamente sapendo della sua stanchezza, e non ci voleva un mago per capirlo, mi sarei fatta andare bene anche 24 ore chiusi in casa ma sapere che lui mi ha preparato qualcosa di particolare, includendo il mare, mi riempie di felicità "Mi sarebbe andato bene fidati...poi stasera non hai la cena con Lorenzo e gli altri? Insomma già ti stancherai abbastanza...non mi sarei arrabbiata se fossimo rimasti a casa"
"Lo so...ma volevo farti vedere una cosa...siamo arrivati...ora ferma" sento che la macchina si ferma dolcemente e lui spegne il motore. Mi slaccio la cintura di sicurezza e aspetto che lui venga ad aprirmi la portiera. Quando mi prende la mano per aiutarmi a scendere sento l'inconfondibile profumo di mare...un mare che a metà marzo sta iniziando a riprendere vita...sento il battito del cuore accelerare e sorrido istintivamente "Dai toglimi sta cosa...voglio vedere"
"Ancora un attimo..." chiude la portiera e fa scattare le sicure poi si mette dietro di me e mi sussurra di camminare. Poso le mie mani sulle sue, che mi guidano tenendomi per i fianchi "Per favore...posso vedere?" sembro una bimba di tre anni o peggio lo so, ma sono curiosa cronica, come ogni donna sulla faccia della terra ovviamente "Un secondo solo" mi fa fermare e poi mi lascia un bacio sul collo "Ora puoi guardare" mi slaccia la sciarpa che mi impediva di vedere ed io rimango incantata "Cavolo" davanti a noi c'è quello che rimane della vecchia casa dei miei ad Ostia...ci sono giusto i muri originali perché per il resto non sembra neanche la stessa casa "Potrei aver omesso il fatto che i lavori stanno procedendo spediti e che quindi per maggio dovremmo avere la nostra casa" già sentirla definire la nostra casa mi fa strano, vederla prendere forma lo è mille volte di più "Possiamo fare un giro?"
"Certo" Stephan mi prende per mano e mi fa entrare in quello che diventerà il giardino anteriore "Avevi parlato di una piscinetta piccola..non di una piscina enorme"
"Non è enorme...è media diciamo" secondo me è enorme, ma lascio che lui pensi che quella sia una piscina media "È questo è il dondolo?" gli lascio la mano e corro vicino al dondolo già installato "Ti piace? È abbastanza grande?"
"Ovviamente mi piace..ed è perfetto, semplicemente perfetto" si, può far sedere comodamente quattro persone, quindi direi che è della misura giusta "Hai ribaltato il giardino Stephan"
"Diciamo che per alcune cose ho leggermente stravolto il tuo progetto...era bello ma per alcune cose era..."
"..ero rimasta su una scala ridotta...tu invece sei andato sull'enorme...ma mi piace, mi piace veramente tutto.." io avevo mantenuto tutto su una scala leggermente più piccola, mentre lui aveva ingigantito tutto...diciamo che spesso io avevo il freno a mano tirato mentre lui non badava a spese, soprattutto per qualcosa che riguardava anche me "Volevo tipo impedirti di venire qui fino a lavori finiti ma alla fine mi sono detto che volevo il tuo parere su quello che è stato fatto fino ad adesso" gironzolo per il cortile...quello che prima era un cortile normale, ora mi sembra adatto ad ospitare almeno una ventina di persone...è stato anche ricavato un punto dove installare un gazebo "Qui potremmo metterci un tavolo, e magari un divanetto...e ovviamente mi devi dare un parere sulla terrazza..ti piace?" cavolo se mi piace...assomiglia a quella della sua casa a Savona..corro sui gradini e sbircio la vista spettacolare che si godrå da quel punto quando i lavori saranno finiti. Quando ero piccola e passavo lì praticamente tutta l'estate insieme a mia madre pensavo che fosse una villetta bellissima, e che quando fossi diventata grande sarebbe diventato il mio rifugio, il posto che più avrei preferito al mondo. Poi era successo qualcosa che mi aveva allontanato da tutto e tutti e quella casa era diventata qualcosa da odiare..Stephan la stava facendo diventare qualcosa di completamente diverso. Come io ero rinata, così stava facendo anche quella villetta sul mare "Possiamo anche entrare?" lui annuisce "Gli operai torneranno nel pomeriggio...certo che possiamo entrare" praticamente oltre ai muri portanti non c'è nulla. Tutte le pareti che potevano essere abbattute erano state abbattute "Merda...ma che diavolo hai combinato? Facevamo prima ad abbattere tutta la casa e a costruirla da capo"
"Assolutamente no...perché in quel caso quella non sarebbe stata più casa tua...invece questa, anche con mille cambiamenti, rimane casa tua...hai tanti ricordi qui e..." gli prendo il viso fra le mani e lo bacio. All'inizio lui è così stupito del mio gesto che rinane immobile poi ricambia sorridendo sulle mie labbra "Questo bacio di cui non mi lamento per niente sia chiaro a cosa era dovuto?" lo guardo come se fosse scemo, anzi come se la sua domanda fosse una cosa assolutamente scema da fare "E me lo chiedi? Guarda questa casa...in due settimane gli operai hanno ribaltato sto posto ed immagino che sarai stato tu ad intimare loro di lavorare velocemente e di non perdersi dietro a fare gli scansafatiche..."
"Può essere...ma l'ho fatto per te" lo so che lui lo ha fatto per me e questa è la cosa più folle di tutte, perché fino a due mesi e mezzo prima io non sapevo neanche della sua esistenza ed invece adesso abbiamo la nostra casa al mare...una casa che se non fosse stato per lui io avrei bruciato molto volentieri. Se non l'ho mai fatto però e se soprattutto non l'ho mai venduta forse era scritto da qualche parte che al 14 di marzo del 2018 mi sarei ritrovata lì ad ammirare quello che mio marito aveva preparato per me "Lo so che lo hai fatto per me..ed è per questo che ti amo da morire..."
"Aspetta che ti faccio vedere come dovrebbero venire le stanze finite" mi prende per mano e contemporaneamente tira fuori dalla tasca il suo cellulare "Tieni" scorro le immagini tridimensionali dei progetti...sono leggermente diversi da quelli che avevamo concordato e sono in scala più grande, come ormai ho capito, ma raccolgono tutto quello che mi piace di più "Non oso pensare a quanto tu abbia speso" Stephan alza le spalle e passeggia con le mani in tasca mentre io cammino lentamente passando nei vari ambienti e seguendo l'itinerario creato dai progetti che si susseguono sul cellulare "L'hai fatta anche ampliare"
"Lo so che avevi detto di no ma sono andato in comune per chiedere i permessi e me li hanno accordati quindi mi sono detto 'perché no?'. In fondo sei incinta e abbiamo capito che non ci fermeremo ad un bambino quindi...servono spazi..almeno ognuno avrà la sua stanza..e poi guarda la nostra camera...avrà la vista più bella, così ci addomenteremo con il rumore del mare e ci sveglieremo con lo stesso suono..sarà magnifico...e magari potremmo pensare seriamente a quella cosa che ti ho detto, di stare qui tipo da marzo a ottobre.." sarebbe bellissimo ma lui dovrebbe fare il triplo della strada per arrivare a Trigoria. So anche che però è difficilissimo distrarlo da qualcosa che ormai lui ha preso come una cosa da fare assolutamente...se questa cosa riguarda anche me poi è praticamente impossibile fargli cambiare idea anche se gli ho già detto mille volte che io sto benone anche nella nostra casa a Roma "Tu sei matto"
"Di te sicuramente..." rido quando lui mi pizzica i fianchi e poi riprende il telefono dopo che ho guardato tutti i progetti "Che ne dici di pranzare in uno dei ristorantini che danno direttamente sul mare? È mercoledì quindi non dovrebbe esserci troppo casino...e poi potremmo fare una passeggiata in spiaggia" mi illumino letteralmente alla sua proposta. Stephan sa sempre cosa dire o fare per farmi felice "Magari posso anche bagnare i piedi in acqua...in fondo ci sono tipo 20 gradi...lo possiamo fare?"
"Se vuoi facciamo anche il bagno...tutto quello che vuoi, basta che tu sia felice...perché lo sei vero?" ovvio che lo sono, anche se eviterei il bagno in mare anche perché non sono ancora pronta a condividere lui in costume o in quel caso in boxer "E me lo chiedi? Ed è tutto ma proprio tutto merito tuo...che cazzo farei se tu non ci fossi nella mia vita?" esco su quella che diventerà la nostra terrazza e poggio le mani sulla balaustra bianca, nuova e lucidissima "Mi mancava questa casa...non l'ho mai neanche ammesso ma mi mancava un sacco...e poi quando sarà finita daremo una bella festa per inaugurarla..."
"Che ne dici se nel corridoio facciamo mettere qualche foto dei tuoi? O di te da piccola...sempre che ti vada...puoi scegliere tu le foto, magari qualcuna scattata proprio qui al mare" mi verrebbe subito da gettare fuori un 'no', e anche di urlarlo ma mi accorgo che la mia risposta non è un 'no'. Non è neanche 'Si' in realtà, è più un 'forse'...devo scavare dentro di me e capire se avere attorno le foto dei miei genitori o di me bambina è una cosa che mi piace o meno..nella casa dove stavo prima di conoscere Stephan avevo un sacco di foto dei miei genitori. Solo ora mi accorgo che era un modo per punirmi...il quel modo avevo sempre davanti agli occhi la mia sconfitta. Mi incolpavo per la loro morte mentre Stephan mi sta chiedendo di mettere delle loro foto nella nostra casa al mare non certo per incolparmi ma per la cosa opposta. Ricordarmi che loro mi sono sempre stati vicino e lo continueranno a fare in eterno "Ci penso ok?" lui annuisce e poi mi abbraccia da dietro facendomi oscillare a destra e a sinistra "Non sei obbligata piccola...secondo me potrebbe essere una cosa carina ma devi decidere tu" mi giro fra le sue braccia e gli passo le dita fra i capelli con lui che cerca di sottrarsi ma che lo fa con il sorriso sulle labbra "Ho paura che mi riporti sempre al passato"
"Non è brutto ricordare il passato...cioè dipende...non è come quando dici che la mia ex è il mio passato ed invece tu sei il mio presente ed il mio futuro...lì ti posso capire...quando parli dei tuoi ci può stare voler comunque rimanere aggrappata in qualche modo al loro ricordo...sono comunque le due persone più importanti della tua vita"
"La persona più importante sei te" lui sbuffa e maschera il suo imbarazzo baciandomi "Non dire cavolate..."
"Ma non sono cavolate...è la pura e semplice verità..facciamo che mettiamo qualche foto loro ma anche un sacco di foto nostre.." lui sorride ed io capisco che quello che ho appena detto è soltanto la constatazione dei fatti. Ho perso i miei genitori 12 anni prima e prima di riuscire ad accettare la loro morte sono passata attraverso tante di quelle fasi che non so neanche io come faccio ad essere ancora lì. Per un periodo bello lungo non volevo neanche essere lì..avrei solo voluto smettere di respirare e non sentire più nulla...invece ora, grazie a lui sentivo tante di quelle sensazioni diverse e tutte intense al massimo che si, potevo dire con certezza che lui era la persona più importante per me...perché mi aveva fatta vivere di nuovo...perché vivevo grazie a lui, lui era il mio respiro e credo che lo sarebbe rimasto per sempre...meritava di avere un posto molto ma molto speciale nella mia vita e sulle pareti di casa nostra...se io e  quella casa eravamo ancora in piedi del resto era solo e soltanto merito suo...

VOLEVO SOLO SCOMPARIRE IN UN TUO ABBRACCIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora