35. NULLA HA SENSO PER ME SENZA DI TE

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"Dovrai consolarlo ancora una volta Chiara" Lorenzo me lo dice in parte scherzando ma so benissimo che ha perfettamente ragione. Ancora una volta, come capitato spesso ultimamente, dovrò cercare di tirare su il morale di Stephan. Perché nonostante la Roma abbia vinto contro il Benevento per 5 a 2 Stephan è stato sostituito poco dopo l'inizio del secondo tempo mi immagino la percezione che lui avrà di quell'incontro. Quando lui è uscito il risultato era ancora fermo sull'1-1 mentre poco dopo ha avuto inizio la goleada giallorossa. Goleada alla quale lui non ha partecipato, relegato in panchina, e già immagino quello che lui dirà appena mi vedrà "Venire con noi da Pierpaolo dopo?"
"Dipende di che tonalità di nero è l'umore del tuo amico. Per me va bene ma sai benissimo quanto sia intrattabile quando le cose non girano per il verso giusto per lui"
"Ma tu riesci sempre a fargli tornare dritta la luna storta che si ritrova" è vero, anche se ho paura che a lungo andare anche questo mio potere curativo nei confronti del suo umore venga a mancare. In fondo non so quanto durerà questo ascendente che ho su di lui...verrà pure la volta che non riuscirò a fargli tornare il sorriso o che il suo pessimismo coinvolgerà anche me. E non gli sconvolgenti che la gravidanza porta con sé inevitabilmente anche il mio umore verrà messo a dura prova "Non ho poteri magici Lorenzo..." quella settimana si prospettava piena di cose da fare ed iniziare con un litigio non avrebbe sicuramente portato bene. Mercoledì ci sarebbe stato San Valentino e anche se era una festa che avevo sempre odiato quell'anno mi sarebbe piaciuto fare qualcosa con Stephan. Giovedì poi era programmata la visita con la ginecologa e sapevo quanto anche quella piccola cosa stava mettendo in apprensione Stephan. La trasferta di Udine e poi quella di Champions costituivano altri due banchi di prova importanti per lui. Insomma l'umore nero che aleggiava su di lui e di conseguenza su di me non faceva presagire nulla di buono. Mi alzo dal mio posto in tribuna accanto a Veronica e Lorenzo, confinato lì causa squalifica "Noi iniziamo ad andare al locale...ci fate sapere se venite ok?" annuisco con lo sguardo però fisso su Stephan che torna con la testa bassa negli spogliatoi. Sembra l'unico che non partecipa alla festa della squadra e quell'immagine mi strappa il cuore in mille pezzettini. Scendo velocemente nel garage dove mi aspetta la sua Audi che un pochino è diventata anche la mia...ormai tutto quello che è suo lo sento in minima parte anche mio e quella è una cosa che non avrei mai creduto possibile. Lo aspetto per la solita ora buona, ormai sono abituata al fatto che sia uno degli ultimi ad uscire. Fra vestirsi e sistemarsi i capelli è uno di quelli che sfrutta fino all'ultimo secondo il tempo che la società concede loro per prepararsi. Penso che a volte sia lui che chiude le luci del bagno sia a Trigoria sia allo stadio. Quando lo vedo avvicinarsi come al solito non so se abbracciarlo o aspettare che sia lui a farlo....l'espressione che gli vedo in volto è qualcosa a cui non sono assolutamente preparata. È come se una cortina gli fosse scesa davanti agli occhi...mi sta tenendo fuori ed è la prima volta che accade. È la prima volta che fa stare al di qua del muro invalicabile che ha costruito anche me e non so come aggirare quella cosa "Ciao" mi saluta con un bacio sulle labbra ma è freddo e distante "Ciao...senti Lorenzo e Veronica..."
"Si, Lore me lo ha scritto...andiamo al locale..mi dai le chiavi così guido io?"
"Si, certo...ma non è meglio se guido io? Almeno ti riposi e..."
"Non sono stanco. Del resto non ho fatto un cazzo quindi...e poi la macchina è mia e non ho proprio voglia di sentirtela spegnere 20 volte..." mi blocco e lo fisso cercando di capire se stia scherzando ma lui mi allunga la mano "Le chiavi" gliele lancio cercando di girare il viso di modo che lui non veda le lacrime che mi sono inevitabilmente salite a causa delle sue parole. Il vero problema è che lui non sembra accorgersi di quanto quella singola frase mi abbia fatto male...sbatto la portiera ma lui non fa una piega. Ingrana la marcia e affronta la rampa che porta all'esterno con il piede pigiato sull'acceleratore e la mano che tamburella sul volante. Non mi dice nulla, alza soltanto la musica, una cosa che sa benissimo io odi al massimo, soprattutto per il tipo che canzone che sceglie quella sera. Lo stadio dista circa venti minuti dal locale di Pierpaolo ma lui accorcia i tempi pigiando a tavoletta...mi aggrappo alla portiera e lo guardo come se fosse impazzito "Puoi rallentare?"
"Sto andando a 70 Chiara mica a 200 all'ora...cazzo che palle che sei...magari mi vado a schiantare e tolgo il disturbo" vorrei tipo dirgli se è scemo o cosa ma alla fine decido che è preferibile lasciarlo stare. Non è assolutamente in sé in quel momento "Non è meglio tornare a casa magari? Ci riposiamo e..." Stephan non mi fa finire la frase perché mi zittisce "...non ho assolutamente voglia di tornare a casa...anzi perché non ci vai tu a casa? Stasera potresti vedere un lato di me che non ti piacerà per nulla..." fa una curva sbandando pericolosamente e la cosa peggiore è che sorride..ha un cazzo di sorrisino da coglione stampato in faccia e mi verrebbe da prenderlo a sberle e a calci "Non esiste che me ne vada a casa"
"Allora vieni anche te ma poi non lamentarti se la serata finirà con te in lacrime...del resto piangi quasi sempre quindi non sarà una grossa novità"
"Ma che cazzo di problemi hai Stephan?"
"Tu sei il mio problema Chiara...sono stufo di tutto...vorrei solo tornare a quando andavo in un locale e non dovevo preoccuparmi di avere qualcuno che mi teneva al guinzaglio...tanto alla mia ex non fregava un cazzo se mi facevo una tipa davanti a lei..." frena di botto davanti al locale ed io mi slaccio la cintura di sicurezza e salto giù. Quando mi volto e me lo ritrovo davanti quasi non lo riconosco. Non ha nulla del ragazzo che amo...ha un espressione dura ed impenetrabile che non si addice per nulla al suo viso, gli occhi sono freddi e non c'è traccia di sorriso sul suo volto "Prova a farti una tipa davanti a me...proverai l'ebbrezza di trovarti da solo,  così solo che potrai anche piangere per un mese intero ma io non cambierò assolutamente idea" gli punto un dito contro ma lui scuote la testa "Mi perdoneresti ugualmente Chiara..perché tu hai così paura di rimanere sola che accetteresti ogni cazzo di cosa che potrei fare pur di non ritrovarti di nuovo al punto di partenza. Sei patetica..." senza pensarci gli rifilo uno schiaffo e le prime lacrime mi scendono lungo le guance "Tu sei patetico..." lo lascio sul marciapiede ed entro nel locale decisa a non dargli assolutamente la soddisfazione di vedermi andare via. Ma non ho fatto i conti con Stephan versione coglione al cubo. Non ci rivolgiamo la parola per buona parte della successiva ora. Io mi siedo a mangiare vicino a Veronica, lui invece si siede accanto ad una certa Ginevra, tutta tatuaggi e sguardo che definire da troia è poco. Tutti si accorgono che fra noi è successo qualcosa ma nessuno fa domande perché è molto meglio così. Quando però Stephan esagera mettendo un braccio attorno alle spalle di Ginevra mentre lei gli mette una mano sulla gamba, pericolosamente vicino all'inguine, Lorenzo gli da uno schiaffo dietro al collo e la sua futura moglie mi gira il viso di modo che io non guardi. Ma io voglio guardare...voglio imprimermi nella memoria ogni singolo gesto che lui sta facendo "Mi spieghi che cazzo succede?"
"Non lo so...sta facendo tutto da solo" odio il modo in cui flirta con quella ragazza, odio le occhiate che lui le rifila e tutti gli ammiccamenti che loro due si fanno, come se io non ci fossi. Mangiano con le teste vicine, lui arriva ad imboccarla addirittura. Le continua a mettere a posto una ciocca di capelli che le va davanti agli occhi ma la cosa che mi fa più male è sicuramente quando le parla all'orecchio. Lei ride, una risata sensuale che io non sono in grado di fare. Sono così appiccicati che in alcuni momenti i movimenti delle loro teste sembrano molto simili a due che si stanno baciando, ma forse quello a cui sto assistendo è molto peggio di un bacio. È un corteggiamento spudorato, un mangiarsi con gli occhi, un fare l'amore con gli sguardi...e fa un male cane. Stephan parla, ride, non è nulla di quello che è di solito...mi da un assaggio di quello che probabilmente è stato in passato. E quella sua versione non mi piace per niente, ma non per il fatto di provarci con quella ragazza ma perché è tutto costruito, tutto artefatto...ogni gesto è esasperato, non c'è nulla di spontaneo e naturale. Ho sopportato decisamente troppo..quando lui si alza per andare in bagno, dopo aver rassicurato Ginevra che tornerà prestissimo, lo seguo e lo blocco nello stesso corridoio dove tre giorni prima lui ha avuto il suo incontro con Susanna "Mi spieghi cosa stai facendo?"
"Io? Nulla...te lo avevo detto che non ti sarebbe piaciuto lo Stephan che avrei sfoggiato questa sera..rimanere qui a sorbirti lo spettacolo è una tua decisione Chiara..."
"La versione che mi stai mostrando è quella dello Stephan puttaniere?"
"È lo Stephan che si diverte, che non deve per forza stare dietro a te, alle tue paure ed ai tuoi pianti...per una sera non voglio pensare a quello...è stata una serata del cazzo, dove ho odiato ogni singolo momento, dove mi sono sentito così inutile e insignificante che non hai idea di quanto stia male..." per un attimo intravedo lo Stephan dietro al muro...è a pezzi, e mi sta chiedendo aiuto...ma è solo un attimo...la maschera viene indossata di nuovo e lui mi respinge "Sono stufo di tutto Chiara, soprattutto di questo...di te che mi segui come un cagnolino fedele..sono stufo di non poter semplicemente passare una serata con i miei amici senza averti dietro...e anche se volessi flirtare con una ragazza per una sera..che male c'è?"
"Ma sei serio? Sei sposato Stephan..."
"E forse è proprio questo il problema..." incasso il colpo...questo fa veramente male "Sono un problema? È un dannato problema essere sposato con me? Benissimo..allora sai che ti dico? Vaffanculo...tu e quella troia che ti vuoi scopare...perché  è questo no? Te la vorresti portare a letto no?" lui non dice nulla, non nega e non mi rassicura dicendo che non è assolutamente così. Rimane zitto ed io sento il terreno sotto i piedi franare a poco a poco "Dimmelo...è così?"
"Me la vorrei scopare...e allora? staccherei il cervello qualche ora...cazzo la mia vita per un periodo è stata questo...ragazze, locali, serate...e fanculo allo Stephan bravo e buono...tanto serve a qualcosa essere così bravi e buoni? No Chiara...guarda che cazzo di serata...sono completamente inutile....mi spacco il culo ogni cazzo di giorno e poi non c'è mai qualcosa che vada per il verso giusto..."
"E vorresti risolvere tutto scopando con una tipa per cui saresti solo l'ennesima tacca?"
"Tanto sono destinato a stare con una così...una a cui non gliene freghi nulla di me ma solo di aver scopato con me...ora vuoi andartene a casa o vuoi che me la scopi davanti a te? Non voglio averti attorno stasera Chiara...vattene..." mi sposta senza curarsi del fatto che io vada a sbattere contro il muro vicino. Non so cosa mi lascia più sconvolta, se le sue parole, i suoi gesti o il suo sguardo. Non ho davanti Stephan, quello vero che ho imparato ad amare, ma una copia che non capisco e che ovviamente non potrei mai amare, ma neanche sopportare lontanamente se è per questo. È una versione, rabbiosa, piena di risentimento e di paure..paure che lui trasforma in odio, un odio che dovrebbe allontanare chiunque. Peccato che non possa allontanare me. Lo prendo per il braccio e lo fermo..so di poter far emergere lo Stephan vero, sepolto sotto strati di incazzatura e delusione. Ma la sua corazza è più dura di quanto pensassi "Cosa non ti è chiaro del fatto che te ne devi andare? Devi sparire....non ti voglio intorno...per farti andare via vuoi che me la baci davanti a te? Lo faccio Chiara"
"Non ne hai il coraggio Stephan...perché la paura di stare sola che provo io tu ce l'hai mille volte più grande...vuoi fare lo stronzo? Vuoi farmi del male? Vai fallo...distruggi tutto quello che abbiamo costruito...per cosa poi? Per una partita andata male?"
"È un sacco che va tutto male...e caso vuole che sia iniziato ad andare tutto male quando ci siamo conosciuti..."
"Accusi me adesso? Ma che cazzo di problema hai Stephan?"
"Tu sei il mio problema...tu e le tue menate, tu e le tue lacrime...tu e questa costante paura che ti succeda qualcosa..." bene, siamo arrivati alla conclusione finalmente...siamo al punto che ho sempre avuto paura di raggiungere...il punto in cui la mia presenza sarebbe stata un peso per lui. Rimango immobile incapace di parlare...aspetto che da un momento all'altro mi arrivi uno di quegli attacchi di panico che mi lasciano completamente in balia di quello che provo ma la marea non arriva. Capisco che ormai sono come anestetizzata..non provo nulla...ed è una sensazione ancora più brutta "Non te ne rendi conto vero? Del male che mi stai facendo..." lui per un momento sembra consapevole di quello che ha appena fatto ma poi scuote la testa "Vattene..."
"Vieni con me...per favore...andiamo a casa a cercare di rimediare..." tento di prendergli  la mano ma lui la scansa "L'hai voluto te" non capisco quello che lui vuole fare fino a quando non lo vedo andare dritto verso Ginevra. So che dovrei voltarmi, so che mi farà un male cane quello che sta per succedere ma sono come incapace di girare il viso. Nell'attimo in cui lui le prende il volto fra le mani e poi appoggia le labbra sulle sue è come se mi si fosse aperta una voragine sotto i piedi ed io stessi precipitando dentro questo buco nero. Quello di cui ho sempre avuto più paura prende forma...vedere lui con un'altra...vedere lui che bacia un'altra...barcollo e poi mi volto...corro fuori mentre sento Veronica che mi chiama ripetutamente. Per miracolo trovo un taxi fuori dal locale e mi siedo velocemente sul sedile posteriore. Detto l'indirizzo di casa nostra..l'ironia del destino ha voluto che due giorni prima la mia vecchia casa sia stata venduta quindi non posso neanche rifugiarmi lì...starò a casa di Stephan per ora, in attesa di capire se avrò ancora un marito,se avrò ancora una vita, se avrò ancora una minima possibilità di stare bene o quantomeno di sopravvivere...

VOLEVO SOLO SCOMPARIRE IN UN TUO ABBRACCIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora