58. LE LUCI DI ROMA

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"No amore mio, se tu pensi che potrò mai guidare quella roba ti sbagli proprio..al massimo ci posso salire se sei te a guidare ma non potrò mai portarla io...andremmo a schiantarci contro un palo dopo due metri" scuoto la testa mentre il cuore rischia di saltarmi fuori dal petto da quanto batte veloce "Io sono sicuro che ce la fai Chiara...poi sta a te decidere...diciamo che come al solito se spunti un'altra voce della nostra lista alla fine ci potrebbe essere una ricompensa per te...ma devi decidere tu" Stephan incrocia le braccia davanti a sé e si appoggia con la schiena alla carrozzeria bianco candido della Lamborghini. Lui l'ha già guidata nei giorni precedenti, scorrazzando con Maui ed Aurel in giro per Roma..io è la prima volta che la vedo da vicino e la paura per quell'ammasso di ferro, cavi e roba varia aumenta  di minuto in minuto. Già fatico a guidare l'Audi, figuriamoci se potrò mai mettere in moto e portare quella roba...già salirci accanto a lui mi mette ansia "Sei scorretto così però...se mi metti la pulce nell'orecchio di una ricompensa alla fine è logico che poi sia invogliata a provarci"
"Il senso è quello..." lui è scorretto sempre nei miei confronti perché già il modo in cui si è vestito è un attentato serio alle mie coronarie, ma soprattutto alle mie buone intenzioni "Un indizio sulla ricompensa?"
"Assolutamente no..." sbuffo e passeggio avanti ed indietro accarezzando con una mano la carrozzeria "È troppo"
"Chiara...vieni qua" camminando piano lo raggiungo e gli faccio per la ventesima volta la radiografia completa...felpa nera, pantaloni della tuta rossi, di quelli che addosso agli altri ragazzi sembrano ridicoli, ma messi da lui diventano illegali da quando lo rendono bello, scarpe da ginnastica nere...non serve molto altro per renderlo quasi antipatico da quanto è figo, non servono molti effetti speciali per renderlo sempre il più bel ragazzo sulla faccia della terra "Mi fa piacere che tu apprezzi il mio modo di vestirmi ma se alzi gli occhi e mi guardi in faccia forse è meglio" sorridendo piano faccio quello che mi chiede e la situazione peggiora ulteriormente. Perché se apprezzo moltissimo il modo in cui si veste la cosa che mi manda ancora più in crisi è quello che c'è dal collo in su....il suo sorriso, i suoi occhi e il modo unico in cui li sa usare. Non è come gli altri che devono per forza ammiccare e fare i cretini per attirare l'attenzione...lui la catalizza senza bisogno di fare altro se non fissarti intensamente negli occhi. E per me che lo amo da morire è sempre un bel guaio "Ti avvicini anche o stai a due chilometri di distanza?" allineo le mie scarpe alle sue e poi lo guardo "Sei impossibile" mi poggia le mani sui fianchi e mi tira in avanti...finisco incollata a lui, che poi era quello che non volevo accadesse. Cioè lo volevo da morire, ma vado sempre in confusione quando sto così vicina a lui "So che puoi guidare questa macchina..come sapevo che potessi fare tutte le altre decine di cose che abbiamo fatto assieme...il motorino, la moto d'acqua, la ruota...ogni cosa sapevo che tu saresti stata capace di farla...ma devi decidere tu Chiara...la ricompensa finale è solo una cosa in più..."
"Ho paura di fare del male a te..."
"Esiste il freno a mano per quello...ma tu sei bravissima a guidare...nonostante quello che un coglione ti ha detto tempo fa sei bravissima.."
"Il coglione sei tu"
"Colpevole...quella volta sono stato pessimo...però devi fare questa cosa solo se ne sei convinta, come tutte le altre voci della lista..perché non mi guardi in faccia oggi pomeriggio brutta cretina?" rido alle sue parole ma continuo a tenere lo sguardo incollato alla scollatura della sua maglietta, mentre le mani giocherellano con la cerniera della felpa "Hai un'avversione innata per i giubbotti te...perché se indossassi un giubbotto almeno saresti più coperto ed io non penserei costantemente a quello che c'è sotto a sta felpa e a sta maglietta"
"Anche con il giubbotto ci penseresti...quindi il discorso non regge...mi guardi?" scuoto la testa ma sorrido e mi mordo il labbro inferiore sapendo che lo manda letteralmente fuori di testa "Adesso se non la smetti apro la portiera e ti sbatto sul sedile...e sbattere in quel caso non vorrebbe dire che ti siedi sul sedile ma vorrebbe dire molto altro quindi..."
"Stupido" lascio che lui mi sollevi il viso mettendomi la mano a coppa sulla guancia e togliendomi il labbro dalla costrizione dei denti con il pollice che poi prende a sfregarmi avanti ed indietro "Guido io per un pochino e poi ti lascio la guida...al ritorno vediamo. Mi fermo nel parcheggio del centro commerciale ed inizi lì a guidare così ti abitui...va bene?"
"Ecco perché non volevo guardarti...perché non capisco più nulla"
"Ma sai che per me vale lo stesso Chiara..ti ricordi la sera di Roma-Torino? Quando ero scazzato al massimo e tu mi hai portato in mezzo al campo?" annuisco mentre poggio la fronte sulla sua "Ti avrei strozzata...letteralmente..ti volevo mandare a quel paese"
"Lo so..ma io sapevo che in quel momento ti serviva quello...ed infatti poi è andata bene"
"Adesso io so che a te serve superare questo limite..ne hai superati tanti e questo è solo un altro piccolo tassello...sei salita su una ruota panoramica, hai guidato la moto d'acqua, hai fatto il bagno mentre c'era il temporale...se ti serve che io ti tenga la mano per tutto il tempo lo faccio, lo sai...so che puoi farcela amore mio...come sapevo che questo vestito ti sarebbe stato benissimo, anche se è molto corto"
"Almeno mi si vedono le gambe come tu hai espressamente chiesto.."
"Quando guidi mi piace guardarti le gambe e posarti le mani sul ginocchio..." a volte rimango ancora spiazzata quando lui dice quelle cose perché mai mi sarei aspettata che dalla sua bocca uscissero quelle parole indirizzate a me "Mi deconcentri però"
"Allora non lo faccio...anche se so benissimo che a te piace" lo abbraccio e lui fa quella cosa che adoro...tenermi stretta, incollandomi a lui e facendomi passare le mani sulla schiena "Andiamo dai..che voglio la mia ricompensa"
"Va che non sono io la ricompensa eh"
"Tu sei sempre la mia ricompensa anche perché so benissimo che quando torneremo a casa ti avrò nel nostro letto senza nulla addosso...o magari prima usiamo qualche altra superficie della casa dato che i tuoi amici se ne sono andati"
"Casa tutta per noi..." rido perché so benissimo che quei giorni con loro gli sono serviti molto ma il fatto di avere di nuovo la casa solo per noi due è sicuramente una cosa positiva "Possiamo invitarli altre volte...quando vuoi"
"Pago un hotel 5 stelle lusso...con SPA e cameriere personale...non voglio rischiare che ti vedano andare in giro per casa con poca roba addosso..."
"Gelosia assolutamente immotivata..." lui mi sposta e mi prende il viso fra le mani, altra cosa che adoro. Sto per dire qualcosa quando mi perdo totalmente a fissarlo. Il pomeriggio sta lasciando il posto alla sera e non so se è la luce molto particolare che lo colpisce in viso ma i suoi occhi sembrano chiarissimi in quel momento "Ti amo"
"Anche io" mi avvicino tenendo gli occhi aperti perché voglio godermi fino all'ultimo istante quello spettacolo che solo io posso ammirare. I suoi occhi che si tuffano nei miei, la cosa in assoluto che preferisco al mondo. Quando le nostre labbra si incontrano però chiudo le palpebre, e mi tuffo direttamente nella sensazione paradisiaca di non aver paura di nulla...fra le sue braccia so che posso affrontare qualsiasi cosa, posso anche pensare di guidare una Lamborghini, posso anche pensare di essere la ragazza giusta per lui, anche perché da lui mai niente e nessuno potrà staccarmi. Stephan è l'esatta estensione di me, e so che la paura che lui si sposti ed io cada è assolutamente immotivata...lui è il mio sostegno ed io sono il suo...

VOLEVO SOLO SCOMPARIRE IN UN TUO ABBRACCIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora