78. ABBRACCIAMI

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"Stephan...perché non vai a casa? Se Chiara si sveglia ti chiamo subito" scuoto la testa in direzione di Veronica che mi fissa come tutte le altre 50 volte in cui mi ha fatto la stessa domanda ed io le ho risposto nello stesso identico modo "Almeno cambiati..." a malavoglia mi alzo dalla poltrona e prendo il borsone che lei mi ha portato da casa "Se si muove chiamami Vero" lei annuisce e poi si gira verso il letto dove Chiara riposa immobile da più di 24 ore. I medici l'hanno sedata, perché l'unica volta in cui si è svegliata ha avuto una mezza crisi isterica ed ha tentato di togliersi la flebo...da quel momento dorme, ed io non mi sono staccato un secondo da lei. Anche la polizia ha acconsentito a prendere una mia deposizione direttamente dalla stanza di ospedale. Ovviamente ho sospeso fino a data da destinarsi tutti gli allenamenti e la società ha appoggiato questa mia decisione...non che avesse molta scelta poi..fino a quando lei non si riprenderà almeno parzialmente di allenarmi proprio non se ne parla. Mi chiudo nel bagno e appoggio le mani al piano del lavandino..non dormo da 48 ore, tranne rari momenti in cui mi sono appisolato sulla poltrona accanto al suo letto. Ho mangiato pochissimo, ho bevuto almeno 50 caffè e la testa mi sta letteralmente scoppiando. Accanto a me si sono alternati i miei genitori, Manuel, Giulia, i miei amici fra cui Maui che stava ripartendo per l'America e ha fatto marcia indietro...ognuno ha cercato di convincermi ad andare a casa a riposare ma io non ho ovviamente dato ascolto a nessuno di loro. Mi tolgo i vestiti che indosso da un giorno e mezzo e li sostituisco con un cambio pulito che Veronica mi ha portato da casa...mentre sto per aprire la porta e tornare in stanza sento Lorenzo che raggiunge Veronica. Mi blocco a guardarli...lei che si rifugia fra le sue braccia e lui che la bacia fra i capelli...so che sono stanchissimi anche loro, soprattutto il mio compagno di squadra che è reduce da un allenamento a Trigoria. La stagione deve continuare, anche se per me è l'ultimo dei pensieri adesso. Li sento parlare e poi Lorenzo posa la mano sulla pancia di sua moglie..sarebbe stato perfetto..le due amiche che portano avanti la gravidanza assieme. Invece Chiara ha perso la bambina che stava aspettando ed i medici mi hanno detto che sarà anche difficile per lei rimanere di nuovo incinta. Non ho capito molto del loro gergo medico, ho solo capito che nonostante la giovanissima età di Chiara il trauma che ha subito ha messo a rischio gravidanze future..insomma quando si sveglierà dovrò darle una serie di brutte notizie che potrebbero spezzarla per sempre...voglio farlo io perché credo che meriti che sia io a dirglielo, piuttosto che un medico sconosciuto "Hey Lorenzo" mi schiarisco la voce e poi li raggiungo. A guardarli mi viene da piangere, cosa che odio perché sto cercando di essere forte e di crollare solo quando sono da solo e non c'è nessuno nei paraggi che possa guardarmi con pena e tristezza "Potete andare a casa ragazzi...se succede qualcosa vi chiamo"
"Vai tu Veronica...io sto un pochino con Stephan...vai a riposarti a casa, io arrivo fra poco" lei annuisce e poi mi abbraccia anche se io rimango praticamente immobile, ricambiando il suo abbraccio solo con una lieve stretta "Ti voglio bene"
"Anche io Veronica" poi lei se ne va ed io mi risiedo sulla poltrona prendendomi la testa fra le mani "Stephan..."
"Non dirmi di andare a casa perché sarei capace di risponderti male..."
"Non te lo chiederei mai perché so già la tua risposta...volevo solo dirti come...insomma come pensi di affrontare tutta questa cosa da solo...stai allontanando tutti e da una parte ti capisco ma non puoi fare tutto da solo"
"Ha solo me"
"Non è vero...ha anche un sacco di amici che le vogliono bene...lo so che io e lei abbiamo avuto le nostre divergenze ultimamente ma le voglio bene come ad una sorella e so che come me la pensano altre persone...non allontanarci"
"Non posso fare altro Lorenzo...non ce la faccio a condividere con altri questo momento" mi richiudo nel mio mondo fino a quando lui non si avvicina e mi mette la mano sulla spalla. Senza che me ne accorgessi sono passati 40 minuti "Quello che le dovrai dire è difficilissimo Stephan...permetti almeno a tua madre di stare con te..se tieni tutto questo peso da solo prima o poi,  molto prima che poi, questo macigno ti affosserà..."
"Devo essere io a dirglielo perché era nostra la bambina che ha perso..." non ho permesso a nessuno di avvicinarsi troppo a me, neanche ai miei genitori perché devo essere forte, e devo esserlo soprattutto per Chiara..non posso permettere alle emozioni di sommergermi perché altrimenti crollerei sotto il peso della tristezza...ci sarà tempo per piangere, adesso la rabbia ed il risentimento mi tengono in piedi e mi permettono di non crollare "Ma non puoi affrontare ogni cosa da solo..a Chiara servirà che tu sia forte e se non ti reggi neanche in piedi non potrai essere forte anche per lei...e poi c'è Federico" lo so che c'è Federico ma non posso non pensare soprattutto alla bimba che per 10 giorni è cresciuta dentro a Chiara. La volevamo tanto e il destino ci aveva fatto questo regalo favoloso...ma come ce l'aveva fatto, il destino beffardo e cattivo, ce l'aveva anche tolto quel regalo "È colpa mia sai?"
"Cosa è colpa tua?" nei momenti possati da solo ho pensato sempre al fatto che alla fine sia tutta colpa mia..se non mi fossi impuntato a voler per forza convincere Chiara che siamo la cosa giusta ora lei starebbe bene "Tutto..."
"Che cazzo stai dicendo? Ci hai messo sei mesi per riconquistarla e adesso vi siete sposati per la seconda volta...siete felici dannazione..come fai a dire che è colpa tua? È colpa di Patrick..solo sua" si, lo so che è colpa sua ma inconsciamente so che è anche colpa mia..Chiara è troppo pura e bella per quel mondo..io l'ho costretta a venire a contatto con cose che altrimenti lei non avrebbe mai e poi mai affrontato. Si, Schick è stato il carnefice ma anche io in qualche modo ho fatto del male a Chiara...avrei dovuto lasciarla stare, invece mi sono innamorato così follemente di lei che non ho saputo rinunciarci "Non ce la faccio Lorenzo...continuo a ripetermi che devo farcela, che lei avrà bisogno di me, che devo essere forte ma fa un male assurdo...fa male anche respirare...avevamo tutto, avevamo ripreso in mano la nostra vita...lei era così felice.." nonostante Lorenzo e tutti gli altri mi dicano che Chiara ed io supereremo tutto quello che è successo io faccio fatica a crederci e a vedere la classica luce in fondo al tunnel...le prendo la mano e provo a dirle attraverso quel contatto che io ci sono e ci sarò sempre ma so che la Chiara che si sveglierà e che mi guarderà in faccia sarà una versione di mia moglie e della ragazza che amo molto diversa da quella che ho lasciato ad Ostia due mattine prima. Lei aveva imparato ad essere forte, ad essere forte anche più di me, a sopportare il mondo che mi ruota attorno ma quel mondo alla fine l'ha sopraffatta. Si è stato Schick a ridurla così ma non posso impedirmi di pensare che se non fossi andato con Noemi lei non si sarebbe legata a lui e tutto quello non sarebbe mai avvenuto. Lorenzo se ne va senza che io me ne accorga quasi...il pomeriggio lascia il posto alla sera e poi alla notte...io rimango lì anche se pure le infermiere ed i dottori mi dicono di andare a casa...ma come faccio ad andare a casa? È ancora peggio di quando siamo stati separati 6 mesi....in quel momento mi ero quasi messo l'anima in pace, sapevo che Chiara prima o poi sarebbe tornata da me, alla fine ho sempre pensato che noi due fossimo destinati a stare assieme. Sapevo che lei stava bene, potevo chiamarla, messaggiarle, potevo anche farla incazzare chiedendole un numero spropositato di volte come stesse con lei che mi diceva che stava bene ed io che passavo sotto il suo appartamento chiedendomi in quel momento cosa stesse facendo. Adesso invece non so più un cazzo...vorrei solo spaccare qualcosa, possibilmente la faccia di Schick ma so che anche quello non mi darebbe alcuna soddisfazione. Prima o poi io e lui avremo un confronto ma sarà dopo che avrò detto a Chiara cosa è successo e quello che le azioni del mio ormai ex compagno hanno comportato "Signor El Shaarawy" un'infermiera si affaccia alla porta e mi chiede se voglio abbassare il secondo letto...io scuoto la testa, se dormirò qualche minuto lo farò sulla poltrona. Lei mi chiede anche se voglio qualcosa da mangiare ma declino anche quella offerta. Lei allora se ne va augurandomi buonanotte..io rimango sveglio ancora due ore almeno, chiedendomi come noi due siamo finiti lì, in una camera di ospedale nello stesso posto in cui ci siamo conosciuti...forse quel giorno avrei dovuto veramente lasciarla perdere...

VOLEVO SOLO SCOMPARIRE IN UN TUO ABBRACCIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora