22. SEI LA MIA PARTE MIGLIORE

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La vedo volteggiare in mezzo alla pista di pattinaggio, con i capelli biondo scuro che le ricadono sulla schiena e il suo magnifico fondoschiena fasciato dai jeans scuri. Non so se sono assolutamente scemo io ma Chiara mi sembra sempre più bella. Lei mi saluta da lontano ed io ricambio. Sono seduto a bordo pista perché se sono imbranato sugli sci, sui pattini è ancora peggio. E nonostante lei sia una maestra paziente e fin troppo buona con me mi sono defilato per permetterle di fare qualche qualche giro da sola. Lei è molto brava, si muove sicura sul ghiaccio e ha le guance accese di rosso,sintomo che si sta divertendo un mondo. La pista non è affollatissima e lei, nel suo piumino color ghiaccio e con quei pantaloni strettissimi che le disegnano tutte le curve attira gli sguardi di molti ragazzi. Uno la urta neanche tanto inavvertitamente ma Chiara sorride e prosegue il suo giro. Lui però non demorde e la affianca..probabilmente le dice qualcosa di divertente perché si mette a ridere e fanno almeno un giro di pista assieme continuando a parlare. Stringo i pugni perché la gelosia mi monta dentro repentina...una gelosia che non ho mai provato per nessun'altra ragazza. Ero geloso delle mie ex ma non nel modo in cui lo sono di Chiara...con lei c'è sempre quella paura strisciante di non essere abbastanza, di non essere giusto per lei, di non andare bene. E più si avvicina il momento di tornare a Roma e più quella sensazione di ansia aumenta. È mercoledì e mancano 4 giorni alla fine della nostra vacanza. Domenica mattina ci aspetta il viaggio verso Bergamo e poi l'aereo per la capitale. Non so perché ma quella mattina mi sono svegliato con una sensazione al petto per nulla piacevole..come se stesse per succedere qualcosa di brutto..come se una notizia stesse per abbattersi su di noi. Come se me la fossi mandata il cellulare mi vibra in tasca..senza distogliere lo sguardo da Chiara e quel ragazzo che continua a guardarle il culo striscio il dito sulla cornetta verde "Manu...che c'è?"
"Sei sceso dalla parte sbagliata del letto?" sbuffo perché non riesco a mascherare assolutamente il fatto che abbia i nervi a fior di pelle "Può darsi..."
"Allora la notizia che ti sto per dare non ti rallegrerà la giornata...mi hanno contattato per avere una mia dichiarazione su una tua possibile cessione a Gennaio"
"Una mia che?" ecco che quella sensazione viscerale che sentivo da qualche ora trova la sua collocazione "La Gazzetta domani pubblicherà un articolo dove il tuo nome verrà citato come uno dei possibili partenti per fare cassa già in questo mercato invernale...ti volevo avvertire" mi viene voglia di stritolare il telefono o di schiacciarlo sotto la lama dei pattini "Tu cosa hai detto?"
"Che non abbiamo notizie dalla società per ora ma che eventualmente valuteremo le opportunità più adeguate in base alla volontà tua e della Roma...dichiarazione classica" annuisco e ringrazio Manuel prima di riagganciare. Capisco che il giorno dopo dovrò spegnere il telefono o silenziarlo dato che chiunque leggerà la notizia mi scriverà...perfetto...mi alzo aggrappandomi alla sbarra e faccio un cenno a Chiara. Lei parla con il ragazzo che le sta sempre appiccicato e poi viene verso di me "Amore mio...vuoi provare a fare qualche altro metro? Potrebbe essere divertente...dai vieni" scuoto la testa "In realtà volevo dirti se ti scocciava tornare allo chalet"
"Ma siamo appena arrivati...è quasi ora di merenda...mi avevi promesso la cioccolata calda e poi quella gita a Livigno..per cena..." Chiara mi guarda con la sua espressione più da cucciola e a me viene solo voglia di prenderle il viso fra le mani e baciarla fino a dimenticarmi del calciomercato, dei giornali, di tutto il resto....lei ha già notato che oggi sono particolarmente nervoso e sta facendo di tutto per farmi passare l'incazzatura anche se io le ho detto che lei non c'entra nulla e che è solo una giornata storta. La nostra bellissima gita sugli sci e la serata favolosa che abbiamo passato dopo sembrano lontani anni luce "Lo so ma non sono proprio dell'umore giusto"
"Oh...va bene...allora andiamo a toglierci i pattini e torniamo allo chalet" lei abbassa la testa e copre la sua espressione delusa con la sua classica maschera d'indifferenza "Scusa..."
"Tranquillo...va bene lo stesso" no che non va bene..perché so che lei adora pattinare e le avevo promesso un'altra giornata da ricordare, invece...quando penso che la giornata sia già abbastanza di merda, mi accorgo che può sempre peggiorare "Te ne vai?" a parlare è il coglione sui pattini che si esibisce in un mezzo giro sfoderando il suo sorriso del cazzo "Si..." Chiara lo guarda e vedo quanto voglia tornare a girare per quella dannata pista. Metto da parte la gelosia e l'odio immediato che ho provato per quel deficiente "Senti se vuoi rimanere e lui poi può darti un passaggio allo chalet per me non c'è problema...basta che abbia una macchina che possa girare sulla strada innevata e che non facciate troppo tardi"
"Non fa nulla Stephan...sul serio...torniamo allo chalet"
"Chiara...rimani a pattinare..almeno sto un pochino da solo e non ti contagio con il mio umore nero di oggi..."
"Ma io volevo pattinare con te...sul serio...non mi importa di stare qui se tu non ci sei"
"Chiara...voglio stare da solo..." lei alza lo sguardo e mi fissa con delusione e anche un pizzico di paura..cosa pensa, che la molli? Voglio solamente stare da solo mezza giornata "Perfetto...allora chiedo a Luca se poi può riaccompagnarmi allo chalet"
"Luca...sai già come si chiama"
"Me lo ha detto prima..." ora anche lei fa l'incazzata...ma quel giorno non ho certo la testa per gestire anche Chiara in versione incazzata. La vedo parlare con Luca e poi tornare da me "Ha detto che non c'è problema...mi dai l'indirizzo giusto?" glielo detto e lei se lo segna sul cellulare poi mi guarda in attesa che io le dica qualcosa "Mi mandi un messaggio quando partite da qua?"
"Certo" mi abbasso per baciarla sulla guancia poi mi scosto velocemente e cammino fino al punto in cui bisogna riconsegnare i pattini e riprendere le scarpe. Mi muovo a scatti, con la voglia di spaccare qualcosa... adesso, oltre ad essere incazzato per tutta la storia che verrà fuori domani, avrò anche il pensiero fisso di Chiara e quel coglione che ci proverà con lei...ma che cazzo mi è venuto in mente? Cammino fino alla macchina, apro la portiera e quando la sto per richiudere dietro di me sento qualcuno correre nella mia direzione "Stephan"
"Chiara.." la guardo mentre con il fiatone per la corsa mi raggiunge e poi sale dalla parte del passeggero "Non ho proprio voglia di stare qua senza di te...andiamo allo chalet" da una parte sono contento, anzi stra contento che lei mi abbia seguito e soprattutto abbia mollato quel deficiente, ma dall'altra avrei veramente bisogno di qualche ora da solo...perché so che a lungo andare, io così nervoso e lei che pretenderà spiegazioni, finiremo per litigare. Metto in moto e mi immetto nella strada che porta allo chalet "Non parli oggi?"
"Se posso evitare meglio sinceramente" lei alza le mani e poi si mette a guardare fuori dal finestrino "Magari possiamo tornare a pattinare domani...quando la luna ti sarà tornata dritta"
"Perché invece non cerchiamo di anticipare il volo e torniamo a Roma domani?" lei si gira di scatto "Scusa? E che cazzo facciamo a Roma per tre giorni? Hanno anticipato gli allenamenti? È per questo che sei incazzato? Potevi dirmelo Stephan..."
"Non è per quello...non hanno anticipato nulla..sono io che voglio tornare a Roma prima...sinceramente mi sono stufato di stare qua" non è affatto vero ma dato che finiremo a litigare almeno facciamolo alla grande. Ho bisogno di sfogarmi e al momento Chiara è l'unica vittima possibile "Sei serio?" annuisco "Perfetto...allora appena torniamo allo chalet facciamo le valigie...tanto con le tue conoscenze troveremo sicuramente un volo domani..." non parliamo fino a quando svolto nello spiazzo davanti alla casa...Chiara non mi da neanche il tempo di parcheggiare che è già saltata fuori. Sbatte la portiera con furia e poi si dirige verso la porta. La seguo e quando entro lei è già in stanza che sta tirando giù la valigia dall'armadio. O almeno sta tentando di farlo...è così piccola che non ci arriva...quando prende una sedia e ci sale sopra già la vedo avere un altro attacco di panico per l'altezza "Scendi cazzo prima che devo prenderti in braccio un'altra volta"
"Ma vaffanculo Stephan" non mi da ascolto e prende la valigia buttandola poi a terra facendo un gran casino quando questa sbatte sul pavimento di legno "Ma sei impazzita? Non ti ho detto che dobbiamo partire fra tre minuti"
"Sei stufo no? E allora vattene adesso...vai fuori dai coglioni Stephan..." scende dalla sedia e noto quanto le tremino le mani. Nonostante sia appena salita su una sedia e per lei sia stato un gran traguardo non se n'è quasi accorta, incazzata com'è "Tu magari rimani...Luca ti ospita"
"Stammi bene a sentire...sei incazzato da stamattina per qualche cazzo di motivo che non so e che non posso certo inventarmi dato che tu non parli e non so ancora leggere nel pensiero..quindi adesso non mi venire a fare le menate su Luca perché non me ne frega nulla di lui...abbiamo pattinato tre minuti assieme ma come vedi la sottoscritta, la cogliona che nonostante i tuoi scazzi ti ama, ha preferito stare con te pur sapendo che saremmo finiti a litigare piuttosto che stare con lui.."
"Ma potevi pure starci sai? Sarei stato molto meglio da solo" lei indietreggia come se l'avessi schiaffeggiata e poi mi si avventa contro spingendomi con le mani sul petto "E allora stacci da solo" riprende il piumino e spalanca la porta avventurandosi fuori "Dove cazzo credi di andare?" la seguo nonostante sia in felpa "A fare un giro..lontano da te..volevi stare da solo no? Stai da solo allora..."
"Sono le sei quasi ed è già buio...dove cavolo credi di andare? Torna dentro per favore"
"Non ci torno dentro...camminerò un pochino...poi tornerò indietro sperando che nel frattempo a te si siano riattivati i neuroni"
"A te invece probabilmente non funzionano proprio...non è che siamo a Roma che fai un giro in centro e torni indietro...siamo in montagna, in un posto sperduto"
"E allora vuol dire che mi perderò...almeno tolgo il disturbo definitivamente"
"Ma che cazzo stai dicendo Chiara..torna dentro per favore...non fare la bambina"
"A me pare che il bambino sia tu...non sono sempre io che faccio le cazzate...stavolta hai iniziato te...vuoi stare da solo? Ti accontento subito" Chiara si mette a camminare nella neve "Ma vai Chiara...non chiamarmi anche stavolta per farti venire a riprendere però..mi sono rotto il cazzo di stare dietro alle tue menate"
"Le mie menate? Ma vaffanculo El Shaarawy...hai fatto tutto te stavolta...e non preoccuparti, ti sollevo dallo star dietro alle mie menate..."
"Non ti vengo a cercare" lei mi fa il dito medio mentre continua a camminare...perfetto, ora si perderà nella neve ed io sarò il deficiente a cui tutti daranno la colpa...perfetto...sono tentato di correrle dietro, poi mi giro e torno allo chalet...che mi diano pure la colpa, sono stufo di stare dietro agli scazzi di tutti...la voce della mia coscienza mi dice che stavolta il coglione che ha iniziato tutto sono stato io ma la zittisco ben presto...do un calcio alla valigia buttata a terra e poi mi siedo a letto...

VOLEVO SOLO SCOMPARIRE IN UN TUO ABBRACCIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora