66. L'ULTIMA VOLTA

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Non so perché mi sia venuta quell'idea del film da vedere assieme...non ho minimamente calcolato che io e Stephan dobbiamo dividere il mio letto d'ospedale, tenendo in equilibrio il computer portatile sulle ginocchia...non sto così vicino a lui dal giorno prima della partita contro il Barcellona. Mi sembra passata una vita, anche se sono passate solo tre settimane...sarebbe facile sia per me che per lui resettare quelle tre settimane e tornare a quelli che eravamo. Peccato che né io né lui siamo gli stessi...tornare indietro, dimenticare Noemi, spazzare via quei giorni passati lontani sarebbe uno sbaglio. Ma per quella sera voglio godere un pochino della sua vicinanza perché poi dovrò lasciarlo andare. Sarà difficile, straziante, sarà la cosa più dolorosa che io abbia mai dovuto fare ma lo devo fare...io e Stephan non avremo il nostro lieto fine...ci abbiamo provato, ci abbiamo creduto, ci abbiamo sperato. Abbiamo pensato di poter curare le reciproche ferite, di poter sopperire alle reciproche mancanze ma due come noi probabilmente non hanno semplicemente futuro "Chiara...tutto bene?" annuisco e poi cerco il film che Veronica mi ha scaricato. Devo anche scusarmi con lei, oltre a dover fare un'altra miriade di cose...devo cercare una casa per me e per il bambino, devo fare il trasloco, devo restituire a Stephan ogni cosa che lui mi ha regalato, tipo la macchina..non posso certo pretendere che lui me la lasci. Dobbiamo pensare anche al divorzio...seppur lui mi abbia detto che non vuole divorziare, mica possiamo rimanere sposati mentre lui sta con Noemi...già immaginare lui che sta con un'altra mi fa salire un nervoso addosso che non ho mai sperimentato. Stephan è mio e a testimoniarlo ci sono due fedi..e anche il bambino che porto in grembo. Ma a ben pensarci lui non è mio..non lo è più da quando ha baciato Noemi...chissà se bacia bene, chissà se sa soddisfarlo meglio di quanto io sia mai riuscita a fare "Facciamo che tu stai sul letto ed io sulla sedia..la sposto accanto"
"Saresti scomodo...ci mettiamo sul letto tutti e due" gli faccio spazio scostando le coperte, tutti e due poggiamo la schiena ai cuscini messi a protezione della testiera di ferro del letto...non siamo comodissimi nemmeno così ma sempre meglio di stare io sdraiata e lui messo seduto sulla sedia. Ho messo i resti di quello che ho mangiato alla caffetteria e anche la cena preparata dall'ospedale sul tavolino...sono sazia, anche se magari mangerò qualcosa più tardi, prima di andare a letto "Pronto? Faccio partire?"
"Vai..." Stephan è nella sua tenuta classica, maglietta nera e pantaloni dello stesso colore...è sempre bellissimo, anche se ha lo sguardo spento e l'aria stanca...vorrei solo che fosse più semplice lasciarlo andare. Vorrei riuscire ad odiarlo, o quanto meno a non amarlo così tanto. Nonostante quello che ha fatto, nonostante il dolore, nonostante sappia che se lui mi ha tradita vuol dire che non siamo la cosa giusta assieme non posso non ripensare a tutto quello che abbiamo condiviso da dicembre ad adesso...le risate, le confidenze, la gioia assoluta, la nostra  lista di cose da fare..le mille esperienze che ho fatto assieme a lui e che solo accanto a lui avrei mai potuto fare..ci credevo dannazione..e so che una piccola parte di me ci crederà sempre "Ti avviso che non è il genere di film che guardi te di solito"
"Se ho visto 50 sfumature posso anche sopportare un film strappalacrime" mi da un pizzicotto sulla guancia ed io gli faccio la linguaccia. È strano stare così con lui...pensavo ci sarebbe stato imbarazzo o una sorta di parete sottilissima di vetro fra di noi...pensavo che ci saremmo comportati come due che non vogliono nemmeno sfiorarsi, ed invece sembriamo gli stessi di sempre. Abbiamo le spalle, le braccia e le gambe che si toccano e non voglio spezzare quel contatto...voglio fissarmi nella memoria la sensazione che lui riesce comunque a trasmettermi..mi sento protetta nonostante tutto e sapere che lui riuscirà sempre a farmi lo stesso effetto mi fa venire il magone. La prima parte del film è tranquilla..è la storia di una ragazza che, affetta da una rara malattia, non può esporsi al sole. Così vive solo di notte e ama da lontano uno dei ragazzi più popolari e ammirati della scuola. Alla fine io ho fatto lo stesso..mi sono innamorata di uno dei ragazzi più popolari e seguiti..alla fine ho puntato troppo in alto..come ho potuto anche solo pensare che sarei mai stata al suo livello? Che sarei mai stata abbastanza? Mi sono solo illusa...mentre il film prosegue, e devo dire che è proprio bello, Stephan mi sfiora il dorso della mano con le dita...è una cosa che ha sempre fatto...io poi di solito cercavo il contatto fra le nostre dita e finivamo per guardare i film con le mani intrecciate. Vorrei farlo anche il quel momento ma so che ogni più piccolo gesto fra di noi renderà il nostro distacco ancora più difficile. È lui a cercarmi la mano...glielo lascio fare, in fondo sarà l'ultima volta...chissà se anche lui e Noemi guardano i film così..chissà cosa fanno assieme. Quando i due ragazzi del film si baciano per la prima volta sorrido involontariamente e ripenso al nostro di primo bacio..mi manca un sacco baciarlo, mi manca sentire il suo respiro che mi entra dentro e mi manca un sacco donargli il mio di respiro. Mi manca chiudere gli occhi e sapere che solo al sicuro...non mi sentirò mai più così al sicuro come quando ero completamente persa in un suo bacio...staccavo i pensieri da tutto il resto e mi lasciavo cullare dalla sensazione più perfetta esistente al mondo "Chiara?"
"Dimmi..." sono scivolata leggermente verso di lui, posandogli la testa sulla spalla e accoccolandomi contro di lui, come facevamo sempre "Nulla..lascia stare...finiamo di vedere il film" annuisco e vengo rapita dalla trama. A tratti piango, cercando di non farlo capire a lui. Stephan ovviamente se ne sarà accorto ma non mi dice nulla...quando la protagonista taglia fuori dalla sua vita il protagonista maschile Stephan commenta che quel comportamento gli ricorda qualcuno. Io gli dico che forse sarebbe stato meglio che io avessi portato avanti quella mia linea di condotta "Avresti preferito non iniziare mai?" alzo le spalle mentre le lacrime mi scendono copiose lungo le guance. Da una parte se non avessi mai ceduto all'attrazione e all'amore che ho da subito provato verso di lui mi sarei risparmiata di stare male, mi sarei risparmiata i pianti, la voglia di farla finita, la costante paura di non farcela. Ma lui mi ha anche dato tanto, mi ha dato tutto in un certo qual senso. Mi ha fatta diventare una Chiara diversa, una Chiara anche migliore, anche se a volte mi odio comunque "Dimmi la verità piccola" quella piccolissima parola mi colpisce al centro esatto del petto. Stoppo il film proprio quando alla protagonista viene comunicato che le mancano probabilmente poche settimane di vita e lo fisso "No, sono stata contenta di aver iniziato..non posso rinnegare tre mesi...non posso certo rinnegare i tre mesi più belli della mia vita Stephan"
"Ne avrai altri di belli" scuoto la testa mentre giocherello con l'orlo della sua maglia "Vuoi rimanere qui stanotte? A dormire con me?" lui pare spiazzato dalla mia richiesta, e anche io sono stupita dalle mie parole "Certo, se ti fa piacere si...tiro giù il letto a scomparsa" annuisco anche se la verità è che vorrei dirgli che voglio che dorma accanto a me, almeno per l'ultima volta. Accantono il pensiero e faccio ripartire il film. Lui mi posa un braccio attorno alle spalle e così io mi accoccolo ancora più comoda fra le sue braccia. Piango ininterrottamente fino alla fine del film, ma non qualche lacrima che mi scende lentamente lungo le guance ma proprio singhiozzi che mi scuotono il petto. I due protagonisti stanno insieme, si dicono anche 'ti amo', c'è una scena straziante in barca, ma quello che mi colpisce maggiormente è la canzone che accompagna il film. È una di quelle che abbiamo ascoltato con una cuffia per uno una marea di volte, ma la prima volta che l'abbiamo ascoltata stavamo facendo l'amore e quella nostra scena mi balena in testa strappandomi l'anima in due. Quando la ragazza muore, quando la sua canzone viene trasmessa alla radio grazie ad un video girato da lui e trasmesso su YouTube, mi manca il respiro...piango ininterrottamente anche durante i titoli di coda ma non so se è per il film o per noi due. Scendo velocemente dal letto e mi rifugio nel piccolo bagno, sedendomi a terra, tirandomi le ginocchia al petto e poggiando la testa sulle gambe "Hey..piccola" lui mi si mette vicino e mi alza il viso nonostante io non voglia all'inizio "No Ste, odio quando mi guardi mentre piango...sono bruttissima e poi in questo periodo sono già brutta di mio..adesso sono inguardabile proprio, non reggo il confronto con Noemi"
"Non dire neanche il suo nome...tu sei bellissima...e adesso vorrei solo fare una cosa ma non posso farla...e non sai quanto mi manca farlo" mi asciuga le lacrime con i pollici e posa la fronte sulla mia "Dio se mi manchi" anche lui mi manca...cazzo se mi manca...ho sulla punta della lingua una semplicissima parola "Riproviamoci" ma so che non significherebbe nulla buttarla lì in quel momento. Io sono a pezzi e lui pure e non sarebbe giusto passare sopra a tutto quello che è successo...e forse sarebbe più giusto urlargli dietro, dirgli che è un coglione, dirgli che ha rovinato tutto ma penso che quelle cose lui le sappia..preferisco vivermi tranquillamente quei pochissimi momenti assieme, perché i mesi successivi saranno allucinanti. Dovrò imparare ad essere Chiara senza Stephan e sarà durissima..portando avanti la gravidanza, vivendo dei momenti che avrei voluto vivere con lui, partorendo poi un figlio suo, non mi staccherò mai realmente da Stephan..saremo uniti in qualche modo, oltretutto per sempre..ma non saremo mai più uniti come lo siamo stati da dicembre..mi mancherà la complicità, il fare le cose insieme, dividere le giornate e le nottate, i messaggi, le chiamate, i bigliettini lasciati in casa, le colazioni, i pranzi e le cene consumati in due..mi mancherà casa nostra, le passeggiate in zona Eur...gli avevo promesso che avremmo girato Roma assieme, che gli avrei fatto vedere gli angoli più nascosti e segreti della capitale..mi mancherà sapere di essere parte di qualcosa, parte di una coppia, parte di una famiglia...dovrò tornare ad essere solo io, non dipendere da lui, emotivamente soprattutto..se avrò gli attacchi sarò da sola e dovrò gestirli come prima....non ci sarà più Stephan che mi aiuterà dandomi il suo respiro...non avrò più i suoi occhi che mi calmano, o le sue braccia nelle quali perdermi..sarò sola, tremendamente sola "Cosa vorresti fare?"
"Baciarti" anche io voglio baciarlo, come voglio anche fare l'amore con lui...è un bisogno viscerale e istintivo "Mi spieghi perché? Non perché vorresti baciarmi ma perché mi hai tradita" so che lui mi ama, lo sento nella scarica che passa da me a lui e viceversa...è sempre la stessa, è qualcosa che non cambierà mai "Ho detto a Veronica che non mi ero accorto che stessi male quel giorno...la verità è che mi ero accorto eccome che non stessi bene...e so che la colpa sono io..." non capisco cosa stia dicendo "Invece che farti stare bene, stare con me stava sortendo l'effetto contrario...eri sempre preoccupata, ansiosa, anche questa cosa del non mangiare prima delle mie partite...non ti fa bene stare con me..ed è per questo che anche se ti amo da morire, devo lasciarti andare...Noemi è stata una scusa...ovviamente mi piace come ragazza, è più facile da gestire, richiede molto meno coinvolgimento emotivo...ho pensato che tanto valeva darti un incentivo per lasciarmi, prima che lo facessi tu di tua spontanea volontà..tanto prima o poi rovino ogni cosa, ho rovinato anche te" è un discorso sconnesso, senza alcuna logica "Non ha senso nessuna delle cose che mi hai appena detto...nessuna..stavamo bene assieme Stephan"
"Tu non stavi bene Chiara..." è vero, non stavo bene ma non certo perché stavo con lui. È il mio modo di essere, è il mio modo di affrontare la vita, sempre come se fossi su un precipizio in attesa di cadere...forse il lavoro che fa lui, per una già ansiosa come me non è certo l'ideale fra viaggi continui, trasferte, ritiri, infortuni e la paura costante che gli possa sempre succedere qualcosa ma è il mio modo di essere...lui in sé non c'entra nulla..sarei stata ansiosa anche se avesse fatto il barista o il panettiere. Ovviamente sarebbe stato diverso, la mia ansia sarebbe stata in scala ridotta, e anche la paura che lui trovasse una migliore di me alla fine sarebbe stata minore ma ci sarebbe comunque stata, perché sono fatta così "Stavo bene con te Stephan...tu sei l'unica persona sulla faccia della terra che è stata capace di rendermi felice...l'ansia fa parte di me...non nasconderti dietro questa cosa...volevi stare con lei..dillo..è perché non sono venuta al locale, perché sembrava che ogni cosa al di fuori di noi due mi desse fastidio vero? Anche la storia di far andare i tuoi amici in albergo...l'hai fatto per non dare fastidio a me" lui annuisce ed io allora capisco "Non sono quella giusta..."
"Non sono io quello giusto per te...tu meriti un ragazzo che ti tolga le ansie e non che te le aumenti...hai bisogno di qualcuno che ti dia tutto se stesso, e che stia con te sempre, meriti qualcuno che sia focalizzato solo su di te, e che non abbia altri mille pensieri...sono io a non essere al tuo livello Chiara...merito Noemi..."
"Starai con lei adesso? Dopo che ci lasceremo ufficialmente?"
"Non lo so...non so nulla adesso...vorrei solo tornare indietro e non andare al locale quella sera" lui si alza dal pavimento e io sento subito il cambiamento attorno a me. Sento subito freddo dove prima c'era calore..mi alzo anche io e lo raggiungo. Lui è alla finestra e guarda fuori...ormai è sera ed è la prima volta da quando sono in ospedale che l'oscurità fuori dai vetri non mi fa paura. Lo abbraccio da dietro e gli poso la testa al centro esatto della sua schiena. Subito la solita sensazione di calma e di serenità mi avvolge...mi sentirò mai più in quel modo? Riuscirò a trovare una mia dimensione a prescindere da lui o vagherò perennemente alla ricerca di qualcosa che so non troverò mai? "Come fai?"
"A fare cosa?"
"Ad essere così" mi sposto e mi siedo sul letto mettendo a posto il computer. Poi prendo dal tavolino i resti della pasta che non ho mangiato prima e vado a scaldarli nel piccoli microonde di cui la stanza è fornita "Hai ancora fame?"
"Non ho mangiato per giorni...se voglio portare a termine questa gravidanza devo mangiare...ho rischiato di morire e di ammazzare anche lui" non lo dico per farlo sentire in colpa ma a lui probabilmente do quell'impressione perché il suo sguardo si indurisce all'istante "Scusa Stephan...era solo per dirti che sono stata veramente male ed in realtà fino a qualche ora fa non ero neanche sicura di riuscire a tenerlo in braccio questo bambino...ti assomiglierà e..insomma ho anche pensato seriamente a dirti di tirarlo su tu...in queste tre settimane ho pensato a tutto...tremila scenari, tutti negativi ovviamente...ho pensato di farla finita, ho pensato di andarmene da qui e di non tornare...lasciare Roma e non farmi più vedere...ripartire, lasciarmi dietro tutto...poi ho pensato che sono scappata da me stessa per 12 anni e non posso farlo ancora...qualcuno mi ha insegnato ad accettare me stessa...mi odio ancora Stephan, non mi sono ancora perdonata fino in fondo ma rimarrò qua e cresceremo questo bambino assieme...io e te...sempre che tu voglia...anche se non staremo più assieme"
"Non mi ami più Chiara? Come prima intendo?"
"Certo che ti amo come prima...ti amerò sempre Stephan...ma siamo quelle coppie che seppur si amino alla follia si fanno anche del male, troppo male...non possiamo stare assieme, ci annienteremmo ed io non posso permettertelo, perché ho un bambino, il tuo bambino da crescere" solo in quel momento mi ricordo che lui non è a conoscenza di un particolare molto importante che in realtà pochissime persone sanno. In quelle tre settimane non ho permesso quasi a nessuno di girarmi intorno e quindi solo quelle pochissime persone elette sanno il sesso del bambino "Apri il cassetto del comodino" lui fa come gli dico e si arresta immediatamente. Poi prende una stampata di ecografia che mi è stata fatta proprio 4 giorni prima "È..." lui non finisce la frase perché fissa senza dire più nulla quel piccolo foglietto che testimonia che io e lui nonostante tutto abbiamo creato comunque la cosa più magnifica sulla faccia della terra, una nuova vita "Si, è nostro figlio..è un maschio" lui mi guarda ad occhi spalancati. I suoi bellissimi occhi verdi sono pieni di lacrime e mi fissano con un misto di tristezza e colpa "È un maschio?" faccio cenno di si mentre finisco il piatto poi lo vado a buttare. Lui intanto si siede sulla sedia accanto al letto tenendo in mano l'ecografia "Se vuoi puoi tenerla...la stampata..."
"Com'è? Cioè sta bene? Dovevi chiamarmi Chiara, dovevo essere lì...non do la colpa a te amore mio, ma a me..dovevo esserci e non c'ero..anche quella mattina, dovevo tornare a casa perché è stata solo colpa mia se hai rischiato di morire...avevo promesso di proteggerti e di starti accanto invece non c'ero..." scuoto la testa e mi accuccio davanti a lui posandogli le mani sulle ginocchia "Ascolta Stephan...è andata così...inutile dire se la colpa è tua o mia, che tu avresti dovuto fare quello ed io avrei dovuto fare quell'altro...siamo qua e per fortuna sia io che il nostro bambino siamo vivi...pensiamo a quello ok?"
"Mangia Chiara...prendi peso e riprenditi...per favore"
"Te lo prometto..ma anche tu mi devi fare una promessa Stephan, altrimenti io non sono tranquilla e devo stare tranquilla ok?"
"Dimmi, faccio tutto quello che vuoi"
"Perdonati...per favore...è andata così e non possiamo cambiare le cose...io ho fatto tremila cazzate nella vita e anche tu...ma non possiamo tornare indietro e impedire di fare gli sbagli perché se li abbiamo fatti è perché nel momento in cui li abbiamo fatti pensavamo che quelle cose fossero giuste..non è solo colpa tua e non è solo colpa mia...io ho avuto le mie mancanze e anche te...io dovevo smussare certi lati del mio carattere e tu dovevi comportarti diversamente ma..ripeto Stephan...non possiamo resettare tutto e tornare indietro..sarebbe bello, perché darei tutto quello che ho per rivivere all'infinito quello che abbiamo vissuto a Sharm o anche solo il giorno di Pasqua...ma non abbiamo la bacchetta magica per riportare indietro l'orologio..so di avere le mie colpe, anche se tu dici di no..so che ho sbagliato, perché avevo questa assurda voglia di tenere tutto sotto controllo e anche se ho cercato di soffocarla non ce l'ho fatta ed ho rovinato tutto...mi dispiace Stephan...immensamente..perché ti amo così tanto...ma..non posso passare sopra a quello che hai fatto...e questo non vuol dire che non ti perdono ma che non posso passarci sopra. Perché nonostante pensi che noi due potremmo essere comunque felici, la fiducia ormai è compromessa...avrei sempre la costante paura che tu possa tradirmi, e sai che ce l'avevo già prima..."
"Mi dispiace così tanto" so che gli dispiace e a me dispiace aver mancato in qualche cosa ma purtroppo sono fatta così...probabilmente i nostri caratteri e le nostre vite combinate non possono coesistere nonostante l'immenso amore che l'uno proviamo verso l'altra "Hai la faccia stanca amore..." lui sorride al modo in cui lo chiamo ma è l'abitudine e poi è la pura e semplice verità..nella vita di una persona esiste un unico grande e vero amore e il mio è lui, come credo di essere il suo "Faccio fatica a dormire Chiara..."
"Anche io...vuoi che ci mettiamo giù e proviamo a dormire?" lui annuisce e fa per alzarsi ma io lo blocco "Come vuoi chiamarlo? Vuoi decidere con me il nome?"
"Non lo so Chiara...non riesco a pensare a nulla in questo momento...voglio solo abbracciarti e tenerti stretta..ti va se dormiamo assieme sul tuo letto? Sarà l'ultima volta e non voglio sprecarla stando su un letto diverso dal tuo"
"Va bene...ma devi calmarti Stephan...vuoi che ti abbracci? Allora ti abbraccerò..." stavolta quando mi alzo io è lui a bloccarmi prima che mi sposti. Inclina la testa e mi fissa facendomi venire i brividi lungo la schiena...è come se mi risvegliassi da un letargo durato tre settimane intere. Tre lunghissime settimane dove ho vissuto completamente avvolta nel mio dolore, facendo anche solo fatica a respirare "Cosa c'è Stephan?"
"Ho bisogno di baciarti piccola" come ipnotizzata dai suoi occhi e dalla sua voce mi siedo sulle sue gambe e gli passo le mani fra i capelli "Anche io ma..." lui mi posa l'indice sulle labbra "Lo so...è finita, l'ho fatta finire io, perché nonostante tu dica che hai anche tu delle colpe so che la colpa più grande è mia, soltanto mia..."
"Ho bisogno che tu mi dia un pochino del tuo respiro Stephan...per ricordarmi come si sta" lui sorride e per la prima volta quel giorno è un sorriso vero, uno di quelli suoi che illuminano tutta la stanza e che mi fanno pensare a quanto la mia vita sia migliorata da quando l'ho conosciuto "Ti amo da morire" credo alle sue parole, ma soprattutto credo ai suoi occhi che mi guardano come mi hanno guardata quel giorno in ospedale o il giorno successivo alla Fontana di Trevi "Ti amo anche io" gli sfioro velocemente le labbra con le mie per paura di perdere il coraggio necessario "Sai fare di meglio piccola" rido, una vera risata che mi scuote dentro e che mi fa battere il cuore "Sei il solito cretino" poso la bocca sulla sua e sfrego le labbra sulle sue ritrovando la sensazione paradisiaca che ricordavo...dopo un attimo però ripenso al fatto che le sue labbra non sono mie adesso, sono di Noemi..sono io l'altra adesso "Mi spiace Stephan ma..." lui non mi fa finire la frase perché mi posa la mano dietro al collo e mi riporta vicino a lui. Mi sfiora le labbra con la lingua ed io sento il sangue rombarmi velocissimo nelle vene...schiudo le labbra e gli do accesso alla mia bocca...prendo il suo respiro e gli do il mio...fondo la sua anima con la mia, forse per l'ultima volta. Magari lui deciderà di stare stabilmente con Noemi da domani...per ora è mio...non c'è imbarazzo fra di noi anche quando ci mettiamo sotto le coperte, nel mio lettino singolo che è diversissimo dal nostro letto king size che abbiamo a casa...a noi quella notte va benone quello, perché ci abbracciamo stretti, io con una maglia a maniche lunghe per coprire le braccia troppo magre ma solo con un paio di shorts sotto e lui solo in boxer. Gliel'ho chiesto espressamente io, perché ho bisogno di avere meno barriere possibili fra me e lui. Il suo profumo è sempre lo stesso, così come la sensazione delle sue braccia attorno a me...ci baciamo a lungo, ci sfioriamo il viso ma non andiamo oltre, anche se entrambi lo vorremmo. Quando sono circa le dieci e mezza lui chiude gli occhi e si addormenta..io rimango a fissarlo, è la cosa che amo più fare, ed è una cosa che mi mancherà un sacco. Faccio scorta della sua espressione rilassata e senza filtri che ha quando dorme....me la imprimo bene in testa, perché verranno notti in cui solo quell'immagine mi farà compagnia e solo riportandola alla mente riuscirò a dormire...

VOLEVO SOLO SCOMPARIRE IN UN TUO ABBRACCIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora