74. FRAGILE

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"Questa cosa che non ci vediamo fino a stasera alle sei non mi convince fino in fondo sai?" non so se strozzarlo a poche ore dal rinnovo delle promesse sarebbe una buona cosa ma l'istinto è quello...se non la smette sarò costretta a trovare qualcuno che lo sostituisca perché lui non potrà mai essere presente alle 18 ad Ostia dato che seppellirò il suo corpo da qualche parte "Stephan...finiscila...vattene fuori da sta casa...non ti voglio più vedere né sentire fino alle sei di oggi...non ti sopporto più" lo dico ridendo ma lui se ne esce con la miglior faccia da cucciolo che mi fa stringere il cuore...lo amo immensamente, più di quanto avrei mai pensato di poter mai amare qualcuno in vita mia e amo anche quel suo lato insicuro e quasi da bimbo bisognoso di affetto e continue conferme ma già sono io piena di ansie...se si aggiungono anche le ansie che lui mi fa arrivare non ne usciremo più "Cattiva..." si finge offeso e si mette in spalla il borsone prima di aprire la porta di casa "Vieni qua va" lui si gira ed io gli butto le braccia al collo stringendogli anche le gambe in vita "Ci vediamo alle sei...puntuale mi raccomando" lui annuisce sfregando il naso contro il mio "Puntuale...sarò lì" lo bacio sulla soglia di casa poi lo spingo via scatenando le sue proteste. Se non esce in quel momento lo chiuderò in casa a doppia mandata e il matrimonio lo dovremo celebrare direttamente in camera da letto. Quando chiudo la porta e mi ci appoggio contro penso di essermi liberata della sua ansia che si mescola con la mia almeno per qualche ora ma tempo due minuti e la porta di casa si spalanca di nuovo. Caccio un urlo poi scoppio a ridere quando lui mi prende il viso fra le mani e incolla di nuovo le sue labbra alle mie "Ti amo piccoletta....e non vedo l'ora che siano le sei di stasera..."
"Anche io..ora fila via..che ho un sacco di cose da fare...tu potresti sposarti in jeans e maglietta e saresti comunque perfetto mentre io devo prepararmi e sai come sono pignola"
"Il vestito ti aspetta alla casa di Ostia, spero ti piaccia..io l'ho scelto perché mi piacerebbe tantissimo sfilartelo a fine serata, quando tutti saranno andati via e saremo solo noi due...sai che sarà la nostra prima volta nella casa al mare?" anche io ovviamente ho pensato che quella notte per la prima volta io e lui dormiremo nel nostro letto nella nostra stanza nella casa al mare. Quando avevo visto la casa finita, nei tempi che lui aveva voluto per forza far faticosamente rispettare mi era solo venuto da piangere. La casa è favolosa, più bella di quanto avrei mai potuto immaginare o desiderare...il dettaglio più bello è il giardino, e poi quel patio dove già immaginavo di far colazione con lui guardando il mare a pochissima distanza. La villetta sembrava un'altra rispetto a quella dove stavo con i miei genitori...se avevo pensato da bambina che fosse assolutamente da favola adesso era dieci anzi no 100 volte più bella..ogni stanza era stata rifinita con cura maniacale..ogni dettaglio era pieno di amore...in ogni più piccolo soprammobile c'era un pezzetto dell'immenso cuore di mio marito. Nonostante quello che era successo lui si era impegnato fino allo sfinimento di modo che io avessi la mia villetta al mare in tempo per la bella stagione. Avevo passato lì tutti i mesi più caldi, immaginando che un giorno o l'altro lui venisse lì, si inginocchiasse davanti a me e mi dicesse che senza di me non poteva stare. Avevamo dormito almeno una ventina di volta in quella casa, io nella stanza che sarebbe dovuta essere nostra e lui nella camera degli ospiti...spesso la notte passavo davanti a quella stanza e l'istinto di abbassare la maniglia per vederlo dormire era fortissimo..ma tiravo dritto, maledicendo il nostro dannato orgoglio che ci faceva stare ancora separati. Quella sera sarebbe stata la prima che avremmo passato insieme alla villetta e sinceramente non vedevo l'ora "Se inizi così però non vedo come potremmo resistere a tutta la festa post matrimonio..."
"Possiamo imboscarci da qualche parte durante la festa...agli sposi è permesso fare di tutto.." avrei da obiettare ma credo che nessuno potrebbe staccarmi da lui se Stephan decidesse di chiudermi da qualche parte mentre tutti gli altri festeggiano. So anche che dato che nessuno è stato presente al primo nostro matrimonio tutti ci tengono un sacco ad essere presenti quella sera..saremo in pochi ma ci saranno tutte le persone giuste, compreso Lorenzo "Poi vediamo...ora fila..." lo bacio ancora prima di farlo indietreggiare verso la porta..perdiamo ancora un sacco di tempo e solo dopo almeno altri venti minuti lo vedo scomparire nell'ascensore. La mia rigidissima tabella di marcia è già stata scombinata...ho imparato che con lui le mie tabelle sono praticamente impossibili da rispettare...per un ritardatario cronico come lui mantenere fede agli orari è una cosa troppo difficile. Butto le ultime cose che mi servono in un borsone, metto a posto e poi esco di casa. Ho chiesto a Jessica, Veronica e le altre di darmi un pochino di tempo da passare da sola..mi raggiungeranno alla casa di Ostia verso le tre..fino ad allora voglio dedicarmi agli ultimi preparativi da sola, disporre le cose come preferisco io, aiutare come posso in spiaggia, e poi prendermi un attimo di respiro...gli ultimi mesi, soprattutto l'ultimo anzi, sono stati un altalena continua di gioie e dolori, di momenti belli e di attimi da cancellare..voglio tirare un pochino il fiato, perché quella sera sarà l'inizio di una nuova fase della mia vita e voglio iniziarla con il piede giusto. Stephan è l'uomo della mia vita ma come tutti i grandi amori, come tutti gli amori giusti e da favola comporta un grandissimo dispendio di energie, fisiche e mentali. In 9 mesi la mia vita è stata ribaltata e nonostante non farei mai a cambio con la vita che avevo prima, perché questa è mille volte più appagante e piena, a volte ho bisogno semplicemente di stare un attimo da sola. Prima passavo intere giornate da sola, sola con me stessa...c'ero solo io prima, dovevo solo badare a me stessa..non c'era nessuno a cui pensare, nessuno su cui le mie azioni si riflettessero...ero io e basta..ora Stephan riempiva ogni angolo della mia vita, delle mie giornate e delle mie nottate...quando mi addormentavo accanto a lui la sera, quando magari lui si addormentava prima di me, sfinito dopo gli allenamenti e dopo aver giocato sul tappeto insieme a Federico,  facendo un bilancio della giornata sapevo che la mia vita era piena e assolutamente favolosa ma a volte non era ancora facile per me convivere con tutti i cambiamenti che l'incontro con Stephan aveva portato con sé. Nonostante fossi più forte e una Chiara leggermente diversa da prima ogni tanto non mi capacitavo ancora di quanto la mia vita fosse cambiata. Guido lentamente verso Ostia, quando passo davanti al punto dove ho fatto l'incidente assieme ai miei genitori ormai quasi 13 anni prima mi fermo. Posteggio a lato della carreggiata e poi cammino fino a quel maledetto incrocio. Adesso so che non è stata colpa mia, che solo una serie di sfortunati eventi e coincidenze hanno fatto in modo che quella sera mia madre e mio padre finissero la loro vita, ancora troppo giovani, su quel tratto di asfalto. Mi accovaccio davanti al guardrail mentre le auto attorno a me vanno e vengono. Sono fermamente convinta che se non avessi incontrato Stephan non sarei mai riuscita a venire in quel luogo, sopratutto da sola. Lui mi ha dato un sacco di forza e anche la sicurezza necessaria per riuscire a fare in parte pace con me stessa "Li conoscevi?" mi alzo sentendo una voce che mi parla. È quella di una signora di circa 70 anni che mi guarda con occhi curiosi "Erano i miei genitori" la voce trema ancora e la signora si mette una mano davanti alla bocca "Quanto sei bella...ora mi ricordo di te..." non credo di assomigliare molto alla ragazzina che ero 13 anni prima ma sorrido alla signora "Mio marito era venuto quando aveva sentito il rumore dell'incidente..." non amo che qualcuno riviva quel momento davanti a me, già venire in quel punto è difficile e non so se riesco a sopportare che quella signora mi parli di quella sera "Sono contenta di sapere che stai bene...ho tanto pregato per te" annuisco e non riesco a fare altro che abbracciarla goffamente prima di allontanarmi quasi correndo. Risalgo in macchina e mi prendo un attimo per riordinare i pensieri...quando riparto lascio su quel piccolo tratto di asfalto un piccolo pezzettino di me. Lascio la Chiara di dieci anni che stringeva il suo peluche e che aveva insistito fin troppo per arrivare ad Ostia anche con il diluvio. Non sopportavo che mio padre mi dicesse di no e avevo sfoderato ogni arma possibile ed immaginabile per convincerlo a mettersi in macchina. Con il senno di poi ovviamente sarei rimasta a casa, ma la vera domanda che spesso mi ponevo era a che punto sarebbe stata la mia vita se quella sera io fossi rimasta a casa...dove sarei? Con chi sarei in quel momento? Ovviamente la mia vita per 12 anni sarebbe stata più felice ma forse non avrei mai incrociato lo sguardo di Stephan...guido con mille domande in testa fino alla villetta. Coloro che mi hanno aiutato ad allestire in tempo record, meno di due settimane, il matrimonio sono già all'opera. In realtà non c'è molto da fare, il gazebo in spiaggia, con le poche sedie e la passatoia bianca è già pronta. In casa tutto è già stato sistemato, il servizio catering direttamente dal Kuro arriverà più tardi, portando anche la torta nuziale. Ovviamente abbiamo chiesto che non ci sia fatto nessun regalo, chi vuole potrà donare qualcosa all'ente di beneficenza dell'ospedale dove io e Stephan ci siamo conosciuti. Saluto i ragazzi che stanno lavorando e giro per le stanze del pianterreno...poco dopo un camioncino si ferma davanti alla villetta "Ho il vestito da consegnare" ecco l'unica cosa su cui non ho potuto mettere becco. Di solito è l'esatto contrario, è lo sposo che non può vedere l'abito della sposa fino a quando non la vede arrivare in Chiesa o nel nostro caso in spiaggia..invece Stephan ha dovuto fare per forza il solito megalomane e non mi ha permesso di scegliere l'abito. Prendo la scatola e la porto di sopra...mi chiudo in camera e sollevo subito il coperchio. So che dovrei aspettare, so che Veronica e Jessica vorrebbero essere con me nel momento in cui scopro cosa dovrò indossare per il rinnovo delle promesse ma sono sempre stata contro le cose convenzionali. A parte Stephan fatico ancora a condividere con chiunque altro le mie emozioni...ho la lacrima facile quel giorno e per come sono fatta ho già pianto abbastanza davanti agli altri negli ultimi mesi...la carta velina dorata ricopre un vestito color avorio, semplicissimo ma stupendo. Ha il corpetto tempestato di paillettes ma non è pacchiano né eccessivo..la scollatura è profonda ma non volgare. Dalla vita parte una gonna dritta che termina in un piccolo strascico. C'è anche un completo intimo color avorio, con il reggiseno a fascia e un tanga minuscolo...non ci sono scarpe ma una piccola stola chiara....un bigliettino accompagna la scatola "Ti aspetto in spiaggia...sarò quello impanicato a mille, quello con la paura folle che la donna della sua vita abbia cambiato idea e non lo sposi più...siamo già sposati in effetti quindi non cambierebbe molto ma forse sono più agitato oggi che a gennaio...sono passati 8 mesi da quel 'si' a 2100 metri...faceva un freddo cane, per me che odio il freddo è stata la più grande dimostrazione d'amore che potessi darti...dirti 'lo voglio' in mezzo al nulla e alla neve...ora saremo a 0 metri, ci sarà il mare che amiamo entrambi, ci sarà qualche persona in più, ci sarà qualche consapevolezza in più...ora sappiamo che lontani noi due proprio non sappiamo stare...sappiamo che siamo folli, contro le regole, sappiamo che fra noi due c'è un amore che ha ribaltato qualsiasi convenzione..un amore che va oltre quello che la maggior parte delle persone potrebbe comprendere...sappiamo che staremo assieme per sempre...quindi ti aspetto, sarò quello che ti guarderà come sempre, come se fossi la persona più importante sulla faccia della terra...e lo sei...e lo sarai sempre..ti amo tuo Stephan" vado alla finestra e guardo il tratto di spiaggia. Immagino che mia madre e mio padre quella sera, alle 18 precise, saranno lì..immagino che abbiamo compreso, capito ed accettato qualsiasi decisione che ho preso...immagino che siano fieri ed orgogliosi di me..immagino che alla fine io sia esattamente la figlia che loro avevano immaginato di crescere...

VOLEVO SOLO SCOMPARIRE IN UN TUO ABBRACCIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora