41. COLORA LA MIA VITA

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Sbuffo quando vedo a poca distanza da me una ragazza che ho già visto in parecchie foto fuori da Trigoria assieme a Stephan. Saltella con il telefono in mano continuando ad allungare il collo per vedere se i primi giocatori della Roma escono dalla porta scorrevole degli arrivi. Vorrei dirle che il volo non è ancora atterrato e quindi è improponibile che i calciatori sia già a terra, a meno che non si siano catapultati giù in fase di atterraggio "Manca ancora qualche minuto" tento di dirglielo ma lei si butta sulla schiena i folti capelli scuri e mi fissa con disprezzo "Lo so..." mi guarda come se fossi assolutamente inutile, infagottata nel mio piumino, mentre lei indossa una maglia della Roma, con cui io congelerei all'istante. Sono le dieci circa di giovedì mattina e fra pochissimi minuti l'aereo con la squadra arriverà dall'Ucraina dove la sera prima la Roma ha perso l'andata degli ottavi di Chiampions League. La cosa per me fondamentale è che Stephan è stato spedito in tribuna, per scelta tecnica. Una scelta che ovviamente io non ho ancora capito...ma quella è una cosa che cercherò di capire in seguito. Per ora mi basta essere all'aeroporto, dato che Stephan mi ha praticamente proibito la trasferta. È dal venerdì precedente che lui è perennemente in giro, prima ad Udine e poi in Ucraina...se nella città friulana lui ha giocato, non una delle sue migliori partire devo ammetterlo, la sera prima è stato confinato in tribuna. Diciamo che il momento non è dei migliori ma come gli ho promesso gli starò accanto anche in quel frangente, anzi soprattutto durante quel frangente. Lui al telefono ha cercato di fare quello calmo e controllato ma sotto sotto so che la rabbia rischia di fargli strafare in allenamento per dimostrare al mister di essere in forma e soprattutto utile alla squadra. Starà a me calmarlo e dimostrargli che per me lui vale a prescindere. Speravo che ci fosse meno gente ad aspettare la squadra, soprattutto meno ragazze direttamente lì per lui. Seppur rispetti e cerchi di non entrare nel rapporto che lui ha con le sue fan inevitabilmente in alcuni casi le trovo eccessive e sopra le righe. Io ho pensato tutta le notte se andare lì ad aspettarlo, e sono sua moglie. Loro avranno riflettuto circa 3 minuti. Mentre loro sono sorridenti e truccate, già con il cellulare in mano, io sono preda di un'ansia che mi attorciglia le viscere e rischio di collassare da un momento all'altro. E se lui non mi volesse lì? E se mi giudicasse troppo appiccicosa e invadente? Mentre io saltello per scacciare la sensazione di gelo che mi attanaglia vedo dal display che il loro aereo è atterrato. Cerco di mettermi in un posto in cui lui possa vedermi ma senza sbandierare a tutti e tutte chi sono. Certo che se Stephan è complicato, io lo sono diecimila volte di più. Quando la porta scorrevole si apre, rivelando i primi giocatori noto che le loro espressioni sono abbastanza rilassate. Stephan logicamente è uno degli ultimi che esce. Ha le cuffiette ma quando oltrepassa la porta se le toglie e poi prende in mano il cellulare. La mia suoneria, sparata al massimo mannaggia a me, è inconfondibile. 'PERFECT' di Ed Sheeran risuona per tutto l'aeroporto. Non faccio in tempo a zittirlo che lui si gira verso di me. Il suo viso che fino a due secondi prima era abbacchiato e preoccupato, si apre in un sorriso. Alzo le spalle come per scusarmi e lui mi fa cenno di avvicinarmi. Scanso la ragazza di prima e cammino verso di lui...dopo pochi metri mi metto a correre e fregandomene del fatto che mezzo aeroporto di Fiumicino ci fissa, gli prendo il viso fra le mani e lo bacio "Bentornato a casa amore mio"
"Che diavolo ci fai qua?"
"Ci sono le tue fedeli fan...ci dovevo essere per forza anche io" lui scuote la testa ma vedo che quella mia sorpresa l'ha reso felice e sono contenta di essere andata fino a lì "Ci saremmo visti a casa stasera"
"Lo so..ma contava che io ci fossi anche adesso...per dirti di stare tranquillo durante l'allenamento di oggi. Per dirti che comunque vada io sono orgogliosa di te...per dirti che ti aspetto stasera, a casa nostra...per dirti che io e lui o lei stiamo bene...quindi pensa solo a riprenderti quel posto che è tuo. Spetta a te..."
"Non ne sono così convinto sai?" lui si guarda attorno e poi fa un cenno a Di Francesco che passa proprio in quel momento "Chiara..." io saluto con la mano il Mister che si ferma "Se vuoi accompagnarlo tu a Trigoria con la macchina e poi fermarti non c'è problema" sono tentata di accettare ma all'ultimo scuoto la testa "Vado a casa...devo studiare...tanto io e Stephan ci vedremo a casa più tardi...lo saluto un attimo e ve lo mando al pullman" il Mister annuisco annuisce e poi si allontana "Scusa se ho deciso di non venire ma credo che tu debba dimostrare a tutti quanto vali a prescindere che io ci sia o meno..."
"Hai fatto bene a rispondere così  a Di Francesco...da una parte ti avrei voluta lì ma...so che comunque tu ci sarai in un modo o nell'altro...e devo farcela da solo" annuisco contenta che lui abbia capito la mia decisione. Io sono sua moglie e fra le quattro mura di casa nostra lui potrà sfogarsi con me, potrà arrabbiarsi o piangere ma a Trigoria dovrà essere lui a trovare la quadratura del cerchio. Io gli sono stata vicino quando non stava bene, quando gli sembrava che ogni cosa complottasse contro di lui ma adesso io e lui sappiamo che ha le potenzialità ed i mezzi per tornare ai suoi livelli. Deve solo credere in se stesso "Vai a fare le foto con le tue fan" lui mi prende il mento fra le dita e mi fissa negli occhi. In quel momento tutto scompare, non so neanche se siamo ancora in mezzo a Fiumicino o ci siamo solo noi due "Non vuoi che vada dalle mie fan ammettilo"
"Non è assolutamente vero...tanto stasera torni a casa da me...io mi godrò una parte di Stephan El Shaarawy che loro non potranno mai vedere..." lui sorride e poi mi bacia teneramente "Anche questo non lo farò mai con loro"
"Credo bene..." gli strappo un altro bacio e poi lo spingo via "Ti amo...e grazie di esserci stata ancora una volta"
"Sai che ci sarò sempre per te...qualunque cosa accada io sarò lì..per te" quando lui si allontana io mi giro e torno alla macchina. Non lo guardo mentre fa la parte del calciatore alle prese con le fan...è una parte della sua vita che io non riuscirò mai a digerire fino in fondo. A me interessa lo Stephan che tornerà a casa da me quella sera, quello che starò a sentire anche tre ore se vorrà parlare, o quello che guarderò in silenzio se lui vorrà solo guardare nel vuoto. In tutte e due i casi io alla fine lo avrei abbracciato e cullato fino a quando non si fosse addormentato fra le mie braccia..

VOLEVO SOLO SCOMPARIRE IN UN TUO ABBRACCIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora