83. PARADISO

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"Quindi è tornato il sereno in paradiso?" sorrido alla domanda di Lorenzo "Diciamo che siamo sulla buona strada" Chiara dorme accanto a me, rannicchiata su un fianco, con una mano posata sulla mia gamba e l'altra ripiegata sotto la guancia...sembra serena, anche se ogni tanto si agita...io allora le passo le dita fra i capelli per tranquillizzarla e lei torna a sorridere nel sonno "E avete fatto passi avanti anche per quanto riguarda...? Insomma lo sai"
"Anche per quello siamo sulla buona strada" di solito non parlo con nessuno degli aspetti più intimo del mio rapporto con Chiara ma considero Lorenzo tipo un fratello quindi mi sono spesso ritrovato a confrontarmi con lui in quel mese. Mi mancava in modo assurdo averla vicina, anche se dopo quello che è successo attorno a mezzogiorno Chiara si è chiusa in se stessa e pare rintanata in un suo mondo dove per ora io non sono invitato. Non voglio forzarla e lei mi ha detto che va tutto bene ma so che ricreare il rapporto che avevamo prima, o una pallida copia, sarà difficile e faticoso "Ora che fa? Ti sta guardando adorante mentre parli con me al telefono o si è già stufata di guardarti in faccia e preferisce fare altro?"
"Sta dormendo" poco dopo chiudo la telefonata con Lore e mi rimetto a giocare alla play. Seppur sia stanco non riesco a chiudere occhio, anche se mi servirebbe. Il problema è che non voglio perderla di vista, almeno per il momento. Un tuono più forte degli altri scuote la casa. Sono le sei di sera quasi e già dal primo pomeriggio Roma è scossa da un temporale di proporzioni epiche. Le strade sono allagate e il mio proposito di andare a fare un pochino di spesa è andato a farsi benedire. Il giorno successivo ho promesso a Chiara di andare a Trigoria per riprendermi ad allenarmi..lei ha detto che andrà a comprare qualcosa e poi aspetterà il ritorno di Federico. Siamo sulla buona strada per rimettere in carreggiata la nostra vita, anche se ho l'impressione che le cadute ci saranno ancora e saranno anche abbastanza rovinose. Ma la cosa di cui sono più sicuro è che voglio starle accanto, anche se sarà difficile, anche se a volte quello che ha fatto Patrick peserà e non poco sulla nostra coppia "A che pensi?" la sua voce mi riscuote "A nulla piccoletta...a nulla.." poso il joystick e mi alzo per andare a spegnere la televisione "Senti cosa vuoi mangiare? Posso andare a prendere qualcosa" lei scuote la testa e mi fa cenno di raggiungerla di nuovo a letto "Parla Stephan"
"Ti sei pentita?" Chiara si mette seduta e la mia maglia bianca le scende giù da una spalla, ha i capelli tutti sparati da una parte, e gli occhi ancora assonnati ma in quell'esatto momento le salterei addosso "Di cosa?"
"Di quello che abbiamo fatto" sgrana gli occhi e scuote la testa mettendosi in ginocchio sul materasso per raggiungere la mia altezza "Ma no Stephan...perché dici così?"
"Perché sei diventata strana dopo...ti sei rintanata nel tuo mondo"
"Ma non per colpa tua...a volte mi capita di nascondermi nel mio mondo, lo facevo già prima e adesso mi capita ancora più spesso ma non è assolutamente una cosa fatta contro di te, non pensarlo neanche per scherzo...tu sei stato favoloso Stephan e non so se ci sarebbero stati altri ragazzi che avrebbero fatto quello che hai fatto tu..che avrebbero capito che ho bisogno dei miei tempi...so che non è facile starmi dietro, soprattutto adesso...se sono strana è perché devo riabituarmi a vivere questa cosa, l'intimità fra noi due.." annuisco e le prendo il viso fra le mani per baciarla sulla fronte "Farei ogni cosa per te piccoletta...ma è difficile...non sai quanto" è difficile rinunciare ad una parte del nostro rapporto che è sempre stata fondamentale. A volte andrei ad ammazzare Schick per quello che ha fatto, per il fatto che ha reso quasi sbagliato un gesto che è naturale fra due persone che si amano...ho bisogno di lei, in un modo che a volte mi fa stare male...toccarsi è stato fantastico ma ho bisogno di qualcosa di più altrimenti diventerò scemo "Lo so che è difficile..." Chiara spalanca gli occhi ad un tuono ed io la abbraccio tranquillizzandola "Ci sono io...senti ho bisogno di farmi una doccia...tu decidi che cosa vuoi fare per cena ok?" non le do il tempo di replicare ma solo di annuire mentre mi fissa. Cammino verso il bagno e mi ci chiudo dentro prima di appoggiarmi con la schiena alla porta "Cazzo..." per 40 giorni ho gestito abbastanza bene il fatto di non avere rapporti con lei. Ovviamente la mancanza si è fatta sentire ma avevo così tante cose alle quali pensare che quella è passata quasi in secondo piano. Ora invece fatico a gestire quello che mi si agita dentro...ho bisogno di lei...di sapere che fra noi non è cambiato nulla e conosco solo un modo per spazzare via tutti i residui dubbi. Mi spoglio e apro l'acqua nella doccia...credo che una doccia gelata sia la soluzione ideale perché passare indenne la notte che ci aspetta sarà molto ma molto difficile. Entro nella cabina e come tutte le volte da 40 giorni a quella parte sogno di averla accanto a me, che fa la scema con la manopola dell'acqua, che butta la testa sotto il getto e poi inclina il viso, che mi fissa con le goccioline incastrate fra le ciglia...mi viene da piangere e non so perché...vorrei essere capace di farmi scivolare le cose addosso, vorrei saper gestire meglio le mille emozioni che il suo ritorno a casa mi ha provocato ma il fatto è che non ho mai saputo gestire Chiara, soprattutto quando si tratta di gestire la folle attrazione che sento verso di lei...sento la porta del bagno che si apre "Piccoletta...che succede?" Chiara non mi risponde ed io inizio a preoccuparmi. Anche se ho appena iniziato ad insaponarmi chiudo l'acqua e apro l'anta della doccia. Chiara è immobile in mezzo al bagno che fissa lo specchio mezzo appannato, ma non lo sta guardando veramente...fissa il vetro ma sembra che non sia neanche lì in quella stanza. Prendo un asciugamano e me lo annodo attorno ai fianchi poi esco dalla doccia e la raggiungo "Amore mio" lei pare riscuotersi solo in quel momento. Mi guarda come se mi vedesse per la prima volta da mesi, come se quasi non mi riconoscesse "Mi sono spaventata per un tuono più forte degli altri...scusa..." ha gli occhi spalancati e le mani le tremano "Tranquilla...rimani pure in bagno mentre io faccio la doccia" faccio per allontanarmi ma lei mi mette la mano sul fianco e mi ferma "Perché scappi?"
"Non sto scappando Chiara...solo che..." indico la doccia e lei annuisce. C'è quest'atmosfera strana fra di noi da mezzogiorno, come se quello che avessimo fatto avesse incasinato ancora di più tutto. È come se fossimo in un limbo...sto bene, ma non totalmente "Non sono abbastanza Stephan...non lo ero prima e non lo sono a maggior ragione adesso"
"Non è vero Chiara...tu sei abbastanza e anche di più..smettila di dire stronzate...hai deciso cosa vuoi fare stasera per cena?"
"Voglio mangiare a letto" annuisco e sorrido anche se penso soltanto al fatto che io e lei abbiamo mangiato centinaia di volte a letto, ma era dopo aver fatto l'amore...ci mettevamo mezzi stravaccati sul letto a cenare anche a mezzanotte passata, guardando qualche telefilm in streaming sul televisore "Va bene" le prendo la mano e me la porto alle labbra per lasciarle un bacio sulle nocche "Ora rimani qui che finisco la doccia"
"Posso farla con te?" mi posa le mani sui fianchi e poi le sposta sulla schiena "Magari la fai dopo...ok? Mi metto qua fuori e ti aspetto" lei si rabbuia e fa per spostarsi "Va bene"
"Piccoletta...non è che non voglio fare la doccia con te..." le racchiudo la guancia con la mano e le sfrego il pollice sulle labbra socchiuse "...solo che ho poca resistenza al momento...rischierei di fare qualche casino e sai che poi non me lo perdonerei mai"
"Mi vuoi?" dire di 'si' sarebbe una cazzata enorme, perché non sono la voglio e la desidero ma ho un bisogno viscerale di sentirla mia e so che riuscirei a scacciare totalmente dalla sua mente e nella mia il ricordo di quello che è successo "Certo che ti voglio...lo sai"
"Non ti ho detto tutta la verità...prima della cena a letto vorrei fare molto altro...la doccia assieme e poi..." Chiara si incarta a parole ma mi fa capire con i gesti quello che vorrebbe fare. Mi prende la mano e se la posa sul fianco poi porta la sua in basso, accarezzandomi attraverso il tessuto dell'asciugamano "Non devi farlo per me...veramente...solo che non sai quanto mi manchi...si, sei qui ed è già tantissimo, più di quanto avrei mai potuto sperare ma mi manchi tutto qua..."
"Anche tu mi manchi Stephan...mi puoi sfilare la maglia?" non so dove ci porterà quella cosa, non so se alla fine andremo fino in fondo ma se Chiara mi chiede una cosa del genere preferisco assecondarla. Le sfilo la maglia bianca e la faccio cadere a terra. A vederla così magra mi monta una rabbia dentro assurda, che mi farebbe venir voglia di spaccare qualcosa...solo che in quel momento voglio pensare al fatto che non la vedo nuda da troppo tempo "Non sono bella" mi abbraccia e sentire di nuovo la sua pelle contro la mia mi fa barcollare leggermente all'indietro "Smettila piccoletta...sei fin troppo bella per me"
"Tu sei troppo bello per me...perché ti sei fissato su di me Stephan? Avresti potuto avere tutte le ragazze più belle del mondo ai tuoi piedi ed invece ti sei andato ad incasinare con me.."
"Perché mi hai fatto impazzire fin dal primo momento in cui ti ho vista su quella scala...perché sei la ragazza giusta per me" la scosto e le alzo il viso...lei inclina la testa ed io le sposto i capelli su una spalla scoprendole il collo "Ho bisogno di te amore mio"
"Sei sicura? Puoi fermarmi in qualsiasi momento lo sai..." lei annuisce mordendosi il labbro "Non fare così che altrimenti finisce male...sai che quando ti mordi il labbro poi non riesco a capire un cazzo" Chiara, nonostante le mie parole, continua ad affondare i denti nel labbro ed io allora spengo i pochi neuroni che mi girano ancora per la testa e la bacio...la faccio sedere sul ripiano del bagno e alzo una mano per racchiuderle il seno "Ti prego"
"Cosa? Non puoi dirmi 'ti prego' così..dimmi cosa vuoi che ti faccia piccoletta altrimenti io non posso saperlo...non riesco ancora a leggerti nel pensiero"
"Era un 'ti prego' generale...continua a fare quello che stai facendo che va benissimo" sorrido e le stuzzico il capezzolo con il pollice "Dio, mi è mancato un sacco"
"Anche a me è mancato farti impazzire.." le bacio il collo mentre le sue mani mi accarezzano le spalle e la schiena...andrei avanti le ore a fare solo quello...ma le ho promesso di farla impazzire ed intendo farlo per bene. Le mordo la pelle e aspetto che lei mi faccia un cenno...quando non dice nulla vado avanti "Andiamo sotto la doccia?"
"La nostra nuova prima volta non sarà sotto la doccia piccoletta...sarà a letto, perché ce lo meritiamo tutti e due di stare su un comodo letto"
"Allora la doccia sfruttiamola per fare altro" mi scioglie il nodo dell'asciugamano e poi fa scendere lo sguardo sul mio corpo "Sei bellissimo"
"Non è vero..." ci sono stati momenti in quei 40 giorni dove ho sentito i miei 26 anni diventare il doppio se non il triplo. Adesso invece, come per magia, lei mi ha riportato indietro "Si che è vero..." scende dal ripiano con un saltello e si fa scendere lungo le gambe le mutandine. Sono 40 lunghissimi giorni che non la vedo completamente nuda e mi prendo un momento per ammirarla "Non guardarmi così.." penso che non voglia perché il mio sguardo in quel momento le ricorda in qualche modo quello di Patrick quel giorno ma lei mi prende le mani e se le porta alle labbra "Non è perché mi ricordi lui sia chiaro ma perché mi sono lasciata andare in queste settimane e non sono per nulla sicura di meritare che tu mi guardi così..." non so come la sto guardando..l'unica cosa che so per certo è che mai nessuna ragazza ha scatenato dentro di me quello che scatena Chiara..è un misto di possesso ed estrema dolcezza, è un senso di protezione innata mischiato con la voglia di far sapere a tutti che lei è solo mia "Smettila" mi sposto e apro l'acqua nella doccia poi entro e le allungo la mano per aiutarla a raggiungermi "La nostra doccia" mi metto a ridere quando lei mi sposta e si butta sotto il getto. Da quel momento ci viene naturale fare le esatte identiche cose che facevamo prima..ovviamente stiamo attenti a non stuzzicarci troppo a vicenda, soprattutto io perché l'istinto sarebbe quello di prenderla esattamente in quel momento, incollandole la schiena alla parete di vetro...ma non sarebbe l'ideale perché da quello che mi ha raccontato Chiara tutto quello che è successo con Patrick è iniziato contro una parete quindi per ora accantono il pensiero...la lavo e le mi lava..le insapono i capelli e lei fa lo stesso con me...ci tocchiamo ma evitiamo i contatti più intimi anche perché da parte mia non sono affatto sicuro di saper fermarmi poi "Sei al limite vero?" annuisco sorridendo alla sua domanda...si, sono al limite ma ho la prospettiva di fare l'amore con lei a breve, sempre che Chiara non abbia cambiato idea "Sai che sono al limite..." non è un rimprovero, è solo la constatazione che l'attrazione fisica fra di noi è sempre altissima. Vederla di nuovo nuda davanti a me mi fa schizzare l'eccitazione alle stelle e so che anche lei è eccitata. Lo capisco da come mi guarda, da come mi sfiora, da come cerca sempre e comunque un minimo contatto con il mio corpo "Posso fare qualcosa magari" mi tocca ed io poso una mano sulla parete dietro di lei "Era per questo che eri strano prima?"
"Sono strano perché ti ho immaginata in questo modo per un mese e passa e adesso che ti ho davanti di nuovo...insomma...è vero che ho detto che mi sarebbe andato bene anche solo starti ad abbracciare ma la verità è che mi manca da impazzire quella parte del nostro rapporto..." la aspetterei ma so che siamo pronti...so che quello che è successo avrebbe diviso definitivamente molte coppie, probabilmente quasi tutte...ma noi invece siamo ancora uniti, abbiamo capito che il nostro amore ha mille e mille sfumature..ma quella particolare sfumatura a me manca in una maniera pazzesca "Mi tocchi anche tu per favore?" senza staccare gli occhi dai suoi faccio scendere la mano e la tocco "Dimmi che va bene"
"Va benissimo...non fissarti sul fatto che a me non possa piacere perché ti assicuro che non è affatto così...mi piace la nostra intimità, da morire...e mi dispiace di averti fatto pensare che non avrei sopportato di farmi toccare da te...io stessa pensavo che sarei entrata in panico assurdo al pensiero di farmi fare quello che stai facendo adesso..invece mi piace un sacco..come è sempre stato del resto..."
"Quindi non ti viene in mente quello che ti ha fatto?" scuote la testa "Ovviamente ci penso, sarei bugiarda a dire che non penso assolutamente a quello che è successo...ci penso eccome ma la cosa a cui penso di più è che lui mi ha tolto un sacco..mi ha incasinato il cervello, mi ha portata a pensare che non fossi nulla, che non valessi nulla..invece quando sono con te capisco che ho tanto ancora da vivere, ho tanto da dare e tanto da prendere...ho una vita intera..e la vivrò con te..." sorrido alle sue parole perché è quello che aspettavo di sentirmi dire da 40 giorni...perché ho pensato veramente di perderla, sia in senso letterale, sia nel senso che lei mi sfuggisse fra le dita, che si perdesse dietro a quello che Schick le ha fatto. Che desse priorità ed importanza a quello che lui le ha detto, a discapito di quello che io le ho detto e che le continuo a ripetere "Ora pensa solo a quello che stiamo facendo" Chiara annuisce e poi si alza in punta di piedi per baciarmi..l'acqua scroscia attorno a noi, io la tocco e lei mi tocca...siamo sempre noi, leggermente diversi ma alla fine sempre uguali...e quando mi sussurra 'ti amo' e poi mi dona una parte di sé capisco che quello che abbiamo noi non è un amore comune. È qualcosa che è nato solo perché siamo io e lei, che è cresciuto in fretta, forse anche troppo ma che racchiude quello che siamo noi due...racchiude la nostra insicurezza ed il nostro bisogno di essere amati, racchiude le mille parole che non siamo capaci di dire a voce ma anche i mille discorsi che ci servono per buttare fuori una minima parte di quello che proviamo. Racchiude la paura di perdersi ma anche la sicurezza che io con lei non sarò mai solo e che lei con me non sarà mai sola..io non sarò più solo Stephan e lei non sarà solo Chiara..saremo sempre parte di qualcosa...qualcosa di immenso, più grande di noi, più grande di qualsiasi cosa avremmo mai pensato di provare "Ho bisogno di amarti e di farmi amare" chiudo l'acqua e poi la bacio..anche io ho bisogno di amarla ma soprattutto ho bisogno di farmi amare, nel modo che solo lei è capace di fare "Andiamo a letto allora" prima le asciugo i capelli e lei asciuga i miei..prima scherziamo e ridiamo...prima fisso lo specchio, il suo ed il mio riflesso...prima le do la possibilità di assimilare ogni dettaglio...poi la prendo per mano e la porto in camera "Ferma qui" lei ride e si siede sul materasso...amo vederla ridere, soprattutto se sono io a scatenare quella reazione "Ti amo piccoletta"
"Anche io bimbo" me lo dice arrossendo ed è ancora più bella...lo dice con gli occhi che brillano ed in quell'attimo sento di avere tutto quello che mi serve per essere felice...

VOLEVO SOLO SCOMPARIRE IN UN TUO ABBRACCIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora