87. VOLEVO SOLO SCOMPARIRE IN UN TUO ABBRACCIO

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20 DICEMBRE 2021
"Ferma così che voglio farti almeno una foto" la voce di Stephan mi blocca mentre sto tentando di raddrizzare le palline che sono messe più in alto sull'albero di Natale "Fai poco il deficiente El Shaarawy...dato che sei sempre in perenne ritardo ho dovuto fare io l'albero dato che i bambini si aspettano che tutto sia perfetto per quando si sveglieranno dal riposino...dove diavolo stavi? E non dirmi da Gennaro che ti uccido quando scendo" sento il suono dello scatto di una foto e poi la sua risata. Dato che ho parzialmente superato la paura dell'altezza ora stare su una scala non mi fa più salire il panico ma questo non mi impedisce di poter guardare solo davanti a me. Non arrischio un'occhiata dietro, ma so già che quando scenderò e guarderò in faccia Stephan lo vedrò con il taglio rifatto, anche se lui è stato da Gennaro solo 5 giorni prima "Dai che ti piaccio quando ho i capelli appena fatti"
"Perché posso farti incazzare scompigliandoteli...dai ora aiutami a scendere"
"Il puntale amore mio?" muovo la mano e gli faccio il dito medio sperando che nessun bambino del reparto passi in quel momento "Lo metti te...tanto sei bravo no? Quattro anni fa mi pare che tu abbia raddrizzato lo stesso puntale in modo perfetto..." siamo nello stesso corridoio dell'Ospedale Sant'Andrea che ha visto nascere la nostra storia ormai quattro anni prima giusti giusti. 48 mesi prima io stavo sulla stessa scala, cercando di raddrizzare quel benedetto puntale e lui mi ha aiutata...da quel giorno mi ha aiutata in mille modi diversi, ma quel giorno quel primo aiuto forse è stato il più importante perché non so quanti ragazzi mi avrebbero aiutata nello stesso modo in cui mi ha aiutata lui. La maggior parte si sarebbero messi a ridere della mia incapacità di mettere a posto quel piccolo oggetto e soprattutto della mia avversione per l'altezza "Dai che ti aiuto che poi dobbiamo incartare i regali per i bambini...Federico? Andrea? Gioia?"
"Federico sta con Veronica, Lorenzo e Riccardo... dopo ci raggiungono, anche se dovranno staccarli a fatica dai mille giochi che ci stanno a casa Pellegrini...Andrea a Gioia sono con tua madre e tuo padre, dovrebbero arrivare a momenti"
"Questa mega festa al Sant'Andrea per Natale ci sta lentamente sfuggendo di mano sai?" sorrido "Sai che tutti ci tengono un sacco...in fondo dobbiamo a questo reparto se siamo felicemente sposati e genitori di tre bellissimi bimbi" quell'ospedale è stato teatro di tantissime cose che ci riguardano, alcune postitive ed altre meno perché in quell'ospedale oltre ad aver conosciuto Stephan ho anche perso una figlia e ho pure rischiato di morire ma se devo mettere sul piatto della bilancia le cose positive e quelle negative, le prime sono nettamente di più...tre anni prima per festeggiare la ricorrenza del primo anno dal nostro primo incontro io e Stephan avevamo deciso di comprare un sacco di regali e di portarli in reparto e da allora quella tradizione era diventata qualcosa che aveva coivolto anche i genitori di Stephan e poi Lorenzo e Veronica...
"Quattro bimbi Chiara...prima o poi dovremo dare l'annuncio no?" si, la famiglia El Shaarawy continua ad allargarsi anche se credo che dopo il quarto figlio io e lui ci fermeremo, forse...scendo all'indietro e sento la sua mano che si posa sulla mia gamba "Pensavo di farlo oggi...va bene?" sono incinta di quasi tre mesi e qualcuno mi ha già chiesto se io e mio marito abbiamo già messo in cantiere un altro erede quindi è decisamente ora di dirlo a tutti...
"Mi pare perfetto...tu come stai?" quando sono quasi arrivata a terra lui mi posa le mani sui fianchi e mi aiuta a posare i piedi sul pavimento...ora sto molto meglio...seppur io abbia superato la mia cronica paura dell'altezza sono molto ma molto più tranquilla quando ho entrambi i piedi ben piantati a terra "Sto benone Stephan...ormai sono arrivata alla terza gravidanza quindi sto bene...ovviamente sono un pochino stanca ma sai che è anche il periodo...diciamo che il 20 dicembre e dicembre in generale porta tanti ricordi bellissimi legati a te ma anche un sacco di ricordi meno belli...però sto bene bimbo.. tu? L'allenamento?"
"Bene..." mi volto fra le sue braccia e sorrido "Ora che posso vederti sto decisamente meglio...e tu sei dannatamente troppo bello con questo taglio appena fatto..fai quasi schifo da quanto sei bello sai? Pensavo che alla veneranda età di 29 anni tu diventassi leggermente più brutto o comunque meno bello ed invece devo ancora combattere con la miriade di fan che ti ritrovi ancora...poi adesso che sei capitano quando Lorenzo non gioca tutte sono ancora più in delirio per te....cosa ho fatto di male per meritare questa croce?" Stephan mi fissa inclinando la testa "Sei consapevole che molte ragazze ucciderebbero per essere al tuo posto?"
"Perché non sanno che scassapalle che sei...ora vuoi baciarmi o no?" lui ride poi mi spinge lentamente all'indietro fino a quando entriamo nella saletta dove quattro anni prima lui mi ha dato quella famosa bustina di zucchero per cercare di farmi riprendere dal mezzo svenimento che mi era preso appena scesa da quella dannata scala "Che intenzioni hai?"
"Baciarti ma preferisco farlo al riparo da sguardi indiscreti..." chiude la porta dietro di noi e poi finalmente mi bacia "Ciao bimba...questa sera siamo a casa da soli allora?" annuisco e lui sorride con gli occhi che gli brillano "Quindi possiamo fare i fidanzatini? Cena a letto e tante coccole?" annuisco di nuovo ed il suo sorriso si allarga..mi fa sedere sul piccolo tavolino bianco e mi allarga le gambe per riuscire ad abbracciami meglio "Sai che è il mio programma preferito in assoluto vero?"
"Pensavo che preferissi le tue uscite con Lorenzo e gli altri quando folleggiate per locali sai?"
"A parte che non folleggiamo dato che al massimo usciamo a cena e poi ti assicuro che nessun locale batte una serata ed una nottata passata accanto a mia moglie...sai che fra poco facciamo tre anni di matrimonio vero? Cosa vuoi per regalo?"
"Altri quattro anni uguali...e poi altri quattro...e altri quattro ancora...non chiedi altro guarda...poi che i bimbi stiano bene e che tu stia bene...e che siamo felici come lo siamo stati fino ad adesso...e che magari questa cosa di fare i fidanzatini la sera soli soletti a casa la riusciamo a replicare almeno una volta al mese..."
"Sono perfettamente d'accordo con te...e proporrei che questa cosa avvenga una volta ogni due settimane...ci meritiamo di fare i fidanzatini ogni tanto...ti amo da morire sai? E amo che ogni tanto torniamo qui, dove è iniziato tutto, perché è iniziato tutto proprio qua...mi sono innamorato di te proprio qui..."
"Anche io mannaggia a te....non riesco a convincerti a mettere il cappellino rosso di Babbo Natale vero?" scuote la testa ed io sbuffo "Tu sei carinissima con quel cappello però...eri bellissima allora e lo sei anche adesso...con qualche chilo in più sei ancora più bella Chiara.." la gravidanza gemellare mi ha lasciato in eredità qualche chilo, poca roba in effetti...io che sono sempre stata fin troppo magra ora sono giusta e pare che a Stephan quei chili in più non dispiacciano affatto anzi...gli piace il fatto che quando mi abbraccia non sente più le ossa ma qualche forma più rotonda. I miei capelli sono sempre gli stessi, così come il resto...di diverso rispetto a tre anni fa ho due fedi al dito e la consapevolezza che quando torno a casa non sono affatto sola come succedeva allora ma torno in una casa piena di vita e piena di amore. La mia laurea specialistica conseguita dopo la nascita di Andrea e Gioia mi ha permesso di realizzare un mio sogno molto molto particolare...con tre figli ed un marito come Stephan non potevo certo pensare di diventare pediatra a tempo pieno così sono diventata volontaria e mi sto sempre più specializzando nel sostegno psicologico a bambini che come me hanno perso i genitori in incidenti o a causa di qualche malattia....il Sant'Andrea è la mia seconda casa e devo dire che il mio lavoro seppur sia molto faticoso soprattutto a livello mentale riesce a darmi anche un sacco di soddisfazioni "Sei sempre convinta di portare avanti la gravidanza vero?" ne abbiamo parlato appena ho avuto il sospetto di essere incinta ma ovviamente non esiste ragione per cui io e lui potremmo mai decidere di interrompere una gravidanza. Nonostante Gioia sia nata con una leggera forma di autismo e ci sia il rischio che anche un altro nostro figlio o figlia erediti lo stesso problema io e lui non abbiamo mai messo in conto di non avere altri figli...ogni tanto però lui mi fa quella domanda perché in fondo non è stato affatto facile per nessuno dei due affrontare quella cosa "Assolutamente no...ce lo siamo detti mille volte dopo la nascita di Gioia...accetteremo ogni cosa...l'unica cosa che non accetteremo mai è di darla vinta al destino...abbiamo sempre vinto noi, anche o forse soprattutto con Gioia..." dagli esami che avevo effettuato in gravidanza non era risultato nulla di anomalo, solo quando avevo partorito i medici ci avevano dato la notizia. Non era stato facilissimo accettare quel piccolo dettaglio di nostra figlia, non perché non la amassimo nello stesso modo di suo fratello ovviamente ma perché per una piccola frazione di secondo avevamo pensato che in un certo senso il destino ce l'avesse con noi. Avevamo pianto, un sacco...avevamo chiesto ad un ipotetico Dio, anche se alla fine io non ci credevo molto, semplicemente 'Perchè?' ma alla fine avevamo capito da soli che non esisteva assolutamente una spiegazione logica. Esisteva solo una trama già scritta, un destino che forse si era accanito un pochino troppo contro di noi, contro di me, ma alla fine avevamo deciso che non l'avremmo data vinta al destino. Avevamo superato un sacco di cose e quella ci era sembrata solo una piccola deviazione dal percorso naturale. Gioia ed Andrea avevano un anno e mezzo ed erano la nostra piccola grande vittoria insieme a Federico...due maschi favolosi ed una femminuccia che era speciale, anzi specialissima. Non era facile, e non era stato facile decidere di mettere in cantiere un altro figlio ma a 25 anni io non volevo fermarmi ma soprattutto non volevo arrendermi davanti al percorso fin troppo tortuoso che la vita mi aveva messo davanti. Avevo maledetto più volte il destino, perché negli ultimi 15 anni non mi aveva mica reso la vita semplice, anzi...ma se mettevo su un piatto della bilancia le cose positive e sull'altro quelle negative mi rendevo conto che le prime erano molto di più delle seconde. Avevo perso i miei genitori, avevo sofferto un sacco, avevo subito una violenza fisica e avevo perso una figlia, e una delle mie figlie era affetta da una sindrome che l'avrebbe messa davanti ad un sacco di prove faticose che inevitabilmente si sarebbero riflesse anche su di me...ma dall'altra parte avevo Stephan, tre figli favolosi, un altro in arrivo ed ero felice...si, non lo ero nello stesso modo tutti i giorni ovviamente ma alla fine della maggior parte delle mie giornate ero felicissima "Sei una mamma favolosa sai?"
"Tu sei un papà favoloso...sai a cosa stavo pensando prima?" gli faccio scorrere la punta del naso lungo il collo e lo sento rabbrividire "Che non vedi l'ora di stare chiusa nella nostra camera da letto questa sera, o meglio non vedi l'ora di stare sotto le coperte assieme a me, e non vedi l'ora che ti coccoli come si deve?"
"Anche ma non stavo pensando a quello...stavo pensando alla possibilità che quel giorno di quattro anni fa noi non ci fossimo incontrati....a come sarebbe stata la mia vita...se sarei ancora qua" a volte penso che non ci sarei, perché quando ho conosciuto Stephan ero così al limite psicologicamente che sicuramente avrei fatto qualche cazzata colossale...oppure sarei ancora viva ma la vita non si potrebbe neppure definire una vita..magari sarei laureata, magari alla fine avrei aperto il mio studio da pediatra ma che vita sarebbe stata? Non avrei mai conosciuto la.felicità assoluta di stare assieme all'uomo della mia vita, l'unico capace di farmi diventare una donna e di rendermi la persona che sono in quel momento "Ti sarei venuta a cercare, ti avrei trovata in qualche modo perché sapevo che da qualche parte la donna della mia vita doveva esserci per forza. Insomma sapevo che tu c'eri, e ti avrei cercata per tutta Roma fino a quando non ti avessi trovata e non ti avessi convinta a sposarmi...perché io e te separati proprio non possiamo stare lo sai...ci abbiamo provato ma non ci siamo riusciti...." ecco lui continua ad avere la capacità unica di spiazzarmi totalmente e di lasciarmi inevitabilmente senza parole..io e Stephan abbiamo avuto delle litigate epiche, di quelle dove ti rinfacci anche cose che sono successe anni prima, anche cose senza senso o che non hanno importanza. Litigate dove urli così tanto che la gola ti fa male e dici un sacco di cazzate tipo che la mia vita sarebbe stata molto migliore se non l'avessi incontrato.. cazzata colossale dato che se non l'avessi incontrato probabilmente ora sarei a far compagnia ai miei genitori. Invece sono davanti all'unico uomo, perché a 29 anni Stephan è un uomo favoloso, che mi ha insegnato ad amare e soprattutto a farmi amare...abbiamo superato cose che avrebbero diviso tantissime coppie e nel tempo abbiamo parlato ancora di quanto successo con Noemi e con Patrick. Lui si sente ancora in colpa per avermi tradita ed io continuo a pensare che avrei potuto chiedere a qualcuno di accompagnarmi da Schick...ma loro due sono solo un pallido ricordo, qualcosa che ci ha insegnato che noi due siamo più forti di ogni altra cosa "Vieni con ne che ti devo far vedere una cosa" lo prendo per mano e lo porto fuori dalla piccola stanzetta "Metto il puntale prima così se i bambini si svegliano avranno il loro albero di natale pronto..." lui sale sulla scala e riesce in un secondo a mettere perfettamente dritto il puntale in cima all'albero. Quando moltissimi bambini del reparto avevano chiesto di comprare un nuovo puntale mi ero opposta fermamente...quel piccolo oggetto aveva un significato molto importante per me e quando mi capitava di raccontare la storia mia e di Stephan tutti corcordavano sul fatto che quel puntale sarebbe dovuto rimanere al suo posto per sempre "Mi stai guardando il fondoschiena per caso?" Stephan scende dalla scala e la ripiega per poi metterla dietro alla porta "Assolutamente no, in questi quattro anni ho imparato a non farmi assolutamente distrarre da qualche dettaglio del tuo corpo, compreso il tuo fondoschiena..." quella è una cazzata colossale perché non è assolutamente vero che negli anni la sua capacità di distrarmi è diminuita, anzi...lui mi piace sempre, anzi credo che con il passare del tempo riesca a piacermi ancora di più...quattro anni prima era un ragazzo di 25 anni che mi aveva conquistata con la sua dolcezza, con la sua strafottenza e con la sua sicurezza nel dirmi che noi eravamo la cosa giusta, a prescindere da tutto il resto, oltre che con due occhi ed un sorriso che non mi avevano dato scampo. A 29 anni era un uomo che aveva sofferto un sacco e si vedeva dalla sua espressione e dalle piccole rughe che gli comparivano attorno agli occhi quando rideva. Era sempre lo stesso esteriormente, era sempre bellissimo, sempre fissato con i suoi capelli e con quelle maglie rosse che mi facevano letteralmente impazzire. Ma era anche leggermente diverso...era più responsabile e amava in modo incondizionato i nostri figli e me ovviamente...mai era passato un giorno senza che mi dicesse che mi amava, anche se eravamo incazzati per qualcosa lui a fine giornata veniva da me e diceva che mi amava anche se sarebbe stato molto più semplice per lui odiarmi a volte. Si, ero complicata non solo a volte ma molto spesso e molto spesso lo facevo diventare scemo ma ero fatta così e neppure lui era semplicissimo alla fine "Bugiarda che sei..." mi riprende la mano e mi segue fino ad un piccolo ufficetto...dato che faccio ormai stabilmente la volontaria in quell'ospedale mi è stato assegnato un ufficio che è grande come il bagno di casa nostra è vero ma è pur sempre il mio ufficio "È piccolino bimba...è grande come..." lo zittisco tirandogli una sberla sulla spalla "Come il nostro bagno..lo so...ma a me serve solo una scrivania e qualche sedia...e poi è il mio piccolo regno...e guarda cosa ho appeso qui" accendo la luce e gli mostro la parete dove ho appeso un sacco di nostre foto...alcune sono veramente bruttine, o almeno io lo sono perché lui è sempre bellissimo...c'è una foto del nostro matrimonio ad alta quota e poi del rinnovo delle promesse ad Ostia, c'è la foto con Federico e poi quelle con Andrea e Gioia...poi c'è una nostra foto che non è legata a nulla di particolare ma è soltanto la primissima foto che abbiamo fatto assieme "Sembra una vita fa..." lui fa passare le dita sulla superficie di quella foto e sorride "Quattro anni...ci avresti mai creduto se te lo avessero detto?"
"Assolutamente si..perché è da quando ti ho vista sulla scala che ci credo a noi due...si, ci sono stati momenti difficili piccoletta ma ci ho sempre creduto, a dispetto delle circostanze, a dispetto dei casini, anche a dispetto di tutto quello che possono aver pensato gli altri...ci ho sempre creduto Chiara e ci crederò sempre..." mi acchiappa per la vita e mi fa sedere sulla scrivania "Tu hai sempre creduto a noi due?"
"Sempre...anche quando sembrava impossibile e anche quando sarebbe stato molto più semplice mollare il colpo...ci ho sempre creduto" mi sorride e poi mi bacia, come solo lui sa fare..quando si allontana per andare a chiudere a chiave la porta non capisco che diavolo stia facendo ma lo capisco quando torna da me e riprende a baciarmi infilandomi le mani sotto alla maglia rossa "Che diavolo fai?"
"Ti dimostro che ti amo e che mi piaci esattamente come quattro anni fa...sempre che tu sia d'accordo...ovviamente lascerò la parte più importante per quanto saremo da soli, a casa nostra, questa sera, su un comodo letto ma sai che si possono fare altre cose molto carine" l'attrazione fra di noi si è sempre mantenuta altissima, anche quando io dopo la seconda gravidanza gli dicevo che mi sentivo bruttissima e che non volevo neppure che lui mi guardasse....Stephan ovviamente mi diceva che ero completamente scema e che lui mi avrebbe trovata sempre la più bella ragazza sulla faccia della terra "Siamo in una stanzetta in un ospedale..." rido quando lui mi bacia il collo e poi mi mordicchia la pelle facendomi il solletico "E questo ci ha mai fermato? Ti devo ricordare che lo abbiamo fatto praticamente ovunque ed in qualsiasi situazione? In aereo, in macchina...l'ospedale ci mancava...o meglio lo abbiamo fatto quando tu stavi in ospedale ma era un altro..." si, eravamo al San Camillo e in quel momento pensavo che lo avrei perso a favore di Noemi. Per fortuna non era stato così "Puoi spuntare un altra voce della nostra infinita lista...doveva essere di pochi punti ed invece è diventata una lista lunghissima..." si, la famosa lista esiste ancora ed è anche quella diventata una cosa che spesso e volentieri racconto in giro..nata come un gioco è diventata una cosa tremendamente seria, che ci ha aiutato un sacco. È diventata così seria che abbiamo un foglio appeso nella cabina armadio dove ogni volta scriviamo delle nuove cose che dobbiamo fare per forza assieme. Nel tempo abbiamo fatto marea di esperienze ed i fogli strapieni di cose che abbiamo spuntato dalla nostra lista sono ordinatamente impilati nel cassetto. Siamo andati al mare e abbiamo fatto l'amore in acqua, all'alba e al tramonto...siamo andati nel deserto e siamo saliti sui cammelli, abbiamo fatto snowboard e qualche mese prima mi sono anche lanciata con il paracadute.. siamo andati in mongolfiera e abbiamo fatto un sacco di pazzie come organizzare un viaggio in pochissimi giorni, scegliendo solo la meta e prenotando l'aereo ma assolutamente alla cieca. La nostra lista però ha sempre compreso anche delle cose più semplici come prendere quelle famose lezioni di ballo o cui abbiamo aggiunto anche imparare entrambi a suonare la chitarra "Quella lista è ormai il nostro marchio di fabbrica...ora intendi mantenere la tua promessa di farmi una delle cose molto carine che si possono fare o devo fare tutto da sola?" nel tempo sono diventata molto più intraprendente ma devo dire che mi prende ancora male prendere l'iniziativa con lui anche perché lo reputo sempre al di fuori della mia portata..mi sento sempre inferiore anche se Stephan mi ripete sempre che io sono l'unica donna, e sottolinea donna e non ragazza, che lui abbia mai amato veramente nella sua vita. Sono la donna con cui ha vissuto le esperienze più forti, quella con cui ha riso ma ha anche pianto di più e con il tempo sono diventata sempre più sicura del fatto che io sia la donna della sua vita, l'unica che avrebbe potuto renderlo felice, anche se prima di esserlo abbiamo superato un sacco di ostacoli...sul fatto che lui sia l'uomo della mia vita non ho mai avuto dubbi "Insaziabile" mi fa scendere lentamente la cerniera dei jeans e mi sfiora le mutandine "Tu mi hai resa insaziabile...." quando mi tocca butto la testa all'indietro e sospiro "Tu vuoi fare qualcosa o devo fare tutto io piccola Chiara?"
"Non sono più tanto piccola sai? Ho 25 anni ormai...." gli abbasso i pantaloni ma in quel momento sentiamo bussare alla porta "Chiara...sei li dentro?" è uno dei dottori del reparto, quello di cui Stephan è geloso perché dice che mi fa il filo..sto per rispondere quando mio marito risponde al posto mio "Si, siamo qui dentro...fra poco usciamo..."
"Ok....avrei una cosa da chiedere a Chiara...riguarda la distruzione dei doni ai bambini" ridacchio quando Stephan lo manda a fanculo "Ce ne occupiamo io e lei della distribuzione dei regali ai bambini..è una cosa di cui ci occupiamo io e mia moglie..comunque ora siamo impegnati..." lo sentiamo allontanarsi dopo aver detto un 'ok' colpevole ed io pizzico il fianco di Stephan "Sei stato molto scortese sai?"
"Non me ne frega assolutamente nulla amore mio....quello deve stare al suo posto che è a mille miglia da te...sono tremendamente geloso lo sai.." lo so e dopo la storia di Patrick e tutto quello che ne è conseguito la sua gelosia è aumentata. Ovviamente non gli do torto perché con il tempo e grazie alle mie discussioni costruttive che abbiamo affrontato nel corso dei mesi ho capito che quell'evento ha segnato profondamente entrambi, non solo me. Io per un verso e lui per l'altro siamo rimasti molto scossi da quello che è successo e il suo istinto di protezione nei miei confronti è cresciuto a dismisura "E tu sai che io amo solo te...sei stato l'unico che io abbia mai amato e sarai l'unico che amerò per tutta la mia vita" glielo dimostro in uno dei mille modi che ho imparato ad usare per fargli capire che quello che provo per lui va oltre qualsiasi cosa abbia mai pensato di poter provare per un ragazzo. Ho imparato con il tempo che il lato fisico predomina ovviamente ma non è l'unico lato...ci sono anche le colazioni a letto, ci sono i mille regali, a volte banali che ci facciamo ogni giorno, ci sono gli abbracci e ci sono i baci..e poi c'è ovviamente il fatto che io e lui abbiamo dato vita a quattro bambini "Ti amo da impazzire bimba" nonostante siano passati anni sentirglielo dire, soprattutto poco dopo che lui è venuto, è qualcosa a cui non mi abituerò mai...la scarica di brividi è la stessa ed ovviamente è qualcosa che credo nessuna donna sana di mente potrebbe mai dare per scontato "Anche io ti amo da impazzire...ora usciamo che altrimenti ci danno per dispersi..." ci prendiamo ancora due minuti per baciarci e alla fine gli rompo così le palle che lo convinco a mettere il cappello rosso...in cambio gli dico che quella notte indosserò solo quello e lui alla fine è stracontento con quella promessa...basta poco per vederlo ridere..a me basta ancora meno, basta che lui sia accanto a me..basta che lui apra le braccia e mi ci faccia sprofondare dentro...

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