1. Attendo il tuo messaggio.

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Continuavo a guardare lo schermo aspettando invano una sua maledetta notifica. Un solo messaggio. Una sola parola su ciò che era successo la sera precedente. Gli avevo mentito.
So che quello che ho fatto non va bene. È sbagliato nei confronti di lui, ma soprattutto di sua moglie Elizabeth. Vorrei tornare indietro e impedirmi di aver commesso quello sbaglio. L'avevo baciato. Ecco cosa cosa avevo fatto.
Le mie deboli labbra si erano posate su quelle sue. Lisce, umide e così perfette. È stato un attimo di follia mista a desiderio, a spingermi a compiere quel gesto. Un gesto che solo ora rimpiango amaramente. Mi vergogno. Che razza di persona si innamora del suo miglior amico, non ché sua collega sposato e padre di due bellissimi e tenerissimi bambini? Ovviamente io... io stupido Temothee Chalamet.
Perdonami Armie. Ti prego so che quello che ho fatto ti avrà messo in imbarazzo. È stato solo una stupida svista. Potrei dare la colpa all'alcool che ho buttato giù, ma la verità è che ti amo. Gli avrei voluto dire eppure non andò così.

La mattina successiva di quella strana sera, Armie aveva semplicemente fatto ciò che mi sarei aspettato. Si era alzato, aveva indossato le scarpe e con voce rauca e impastata per il sonno, mi aveva sussurrato all'orecchio: "La prossima volta non scolarti tutto il bar". Con una semplice frase, avevo paura che avesse capito ciò che si celava dietro quel bacio. Ma dopo un secondo avevo scacciato via quella paura.
"GRAZIE che sei rimasto" gli avevo risposto, mentre mi alzavo e mi stiracchiavo.
"Non potevo lasciarti sbrattare nel locale. E non mi andava vederti così solo e ferito. Ora devo andare. Beth mi aspetta. E mi raccomando non buttarti giù. Non hai vinto gli Oscar ma per me è come se l'avessi vinto." Detto ciò si era dileguato lasciandomi solo nella mia camera d'albergo.
E ora dopo solo sette maledettisime ore dall'accaduto, mi ritrovo ancora solo ed immerso nel mio rimorso. L'avevo offeso con quel bacio? Perché non mi aveva allontanato subito ? Che gli costava dirmi, Timmy fermati, non possiamo farlo. Perché non fermarmi ? Perché darmi la falsa illusione di uno scambio reciproco? Gli avevo fatto pena. Magari aveva scambiato quel bacio per un mio momento di debolezza legato alla sconfitta agli Oscar? Questo spiega il fatto perché si è prestato ad accompagnarmi ad un bar per svagarmi, subito dopo la nottata degli Oscar. Per passare assieme quell'ultima notte distogliendo dalla mia attenzione, quella delusione. Una delusione finta. Non ero deluso. Piansi per un altro motivo. Dopo quel giorno non avrei più rivisto facilmente Armie. Le sue mani grandi e liscie. Quei capelli folti e così biondi. Ma soprattutto piansi perché non sarei più riuscito a dimenticarmi di quel sorriso. Di quei canini che lo facevano sembrare il mio conte Dracula.
Armie però non sapeva cio che sapevo io. Quelle lacrime le avevo versate per lui e lui stesso aveva frainteso quel gesto.
"Timmy perché stai piangendo?" mi aveva chiesto .
"Perché?" replicò avvicandosi sempre di più.
Quella vicinanza. La sua presenza era come una droga per me. Sentivo il suo calore che si scambiava con il mio.
"Niente ". Gli risposi solamente.
A quelle parola, mi ricordo che mi cinse le spalle e mi soffocò nel suo abbraccio da orso.
Ti prego non abbracciarmi. Non rendere la cosa ancora più difficile, pensai in quel momento mentalmente.
Dopo avermi tranquillizzato con quell'affettuoso abbraccio, che solo un amico può dare (io per lui sarei rimasto solo ed esclusivamente un amico), mi aveva proposto l'idea di bere qualche birra in un Pub al centro di New York.
L'idea di stare soli io e lui mi aveva fatto impazzire, così senza che ci pensai due volte accettai. La serata era stata incentrata interamente a capire il senso dietro quel mio inaspettato pianto. Non gli avrei confessato mai e poi mai i miei sentimenti. Almeno per me, non si trattava di una semplice amicizia/fratellanza. Per questo gli mentii quella sera al Pub . GLi dissi che ero dispiaciuto per la perdita ricevuta e lui se l'era data a bere. E solo quel bacio che ha rovinato tutto. Io ho rovinato tutto. Mi sono lasciato andar, lasciando libero il desiderio che mi portavo dentro. Fu veloce e senza indugio. Le mie labbra sulle sue. E lui allora ? Perché mai assecondarmi ?
Filippo (la guardia del corpo di Armie) aveva sempre visto giusto riguardo alla nostra amicizia. Aveva capito che il modo in cui lo guardavo era lo stesso con cui Elio guardava Oliver, e lo diceva non perché avevamo dato vita a quei personaggi, ma per il semplice motivo che uno dei due era innamorato dell'altro. E si dal caso che quello ero io.
22 ore fa ho dato via libera alle mie emozioni. E Arm aveva contribuito a rendere quel bacio ancora di più speciale e una colpa dalla quale non mi sarei ripreso facilmente.
Arm, scrivimi maledizione. Dimmi che non hai capito nulla. Dimmi che hai dato la colpa all'alcool e a nient'altro. Scrivimi almeno qualcosa perché sto impazzendo. Io non ti scrivo perché ho paura. Ho paura delle mie emozioni, perché possono prendere il sopravvento di nuovo e farti capire una volta per tutte che sono come Elio e tu sei per me, il mio Oliver.

Tu sei il mio Oliver ed io sarò il tuo Elio - La Scoperta del CambiamentoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora