Arrivato a casa, cercai di fare il più piano possibile per non svegliare i piccoli e mia moglie. Mi levai le scarpe, lasciandole all'ingresso e in punta di piedi mi diressi in cucina.
Dato che erano appena le 8 passate, decisi di preparare per tutti quanti la colazione. Di solito la mattina quel compito spettava a Beth. E come sapeva fare lei, prima avrebbe pensato ai due nanerottoli dato che richiedevano più tempo, e poi solo dopo aver riscaldato e sufficientemente raffreddato al punto giusto il latte, sarebbe venuta in camera e mi avrebbe svegliato baciandomi lentamente il collo fino ad arrivare sulle mie labbra. Quello era il nostro rituale e il nostro modo di darci il buongiorno.
Tuttavia quella mattina, pensai che nonostante i ruoli si erano inverti, sarebbe stato più opportuno sorvolare il bacio mattutino.
E baciarla di certo non sarebbe stato facile. Non dopo che solo poche ore prima le mie labbra erano state a contatto con quelle di Timmy.
La vergogna che provavo sarebbe uscita e avrebbe dato vita ad un tragico spettacolo. Meglio evitare, mi dissi.
Che diavolo avevo combinato? Lo avrei dovuto respingere, invece di lasciargli il via libera anche per quei pochi secondi.
Lui non si sarebbe ricordato di nulla per via del post-sbronza, ma io si. Avrei ricordo facilmente la morbidezza delle sue labbra.
Cacciai via quegl'ultimi barlumi di ricordi e iniziai a riscaldare il latte in polvere per i piccoli Harper e Foster.
Nel porgere il cucchiaino del contenitore all'interno dell'acqua calda, mi scivolò tutto addosso, sporcando di bianco i miei pantaloni neri della tuta.
L'acqua calda del pentolino era caduta vicino alla pianta del mio piede e nemmeno due secondi dopo, avvertii il bruciore della scottatura.
"Dannazione" imprecai ad alta voce pentendomene subito dopo.
"Non mi dire che non sai nemmeno riscaldare il latte" disse Elizabeth, sulla soglia della cucina. Non l'avevo vista arrivare.
"Da quanto tempo sei li?" le chiesi sorridendo.
"Il tempo sufficiente per vedere il mio adorato marito combinare guai nella mia cucina nonché il mio territorio."
Mollai quel pentolino e con una pezza asciugai il resto del contenuto riverso a terra.
"Com'è andata ieri sera?"
"Bene" mi limitai a dirle.
"Mi fa piacere. Ma Timmy dove l'hai lasciato? Pensavo che tornasse assieme a te" Mi guardò dritto negli occhi.
"Timmy è tornato a casa sua. Di certo non può essere sempre con noi 24 h su 24." Gli dissi piuttosto spazientito.
"Qualcuno qui si è alzato con la luna storta.. Credo che voi due la scorsa notte vi siete divertiti molto. Non è così?
Era così evidente il mio turbamento da falle capire che l'altra sera avevo commesso un errore? Oppure quella mattina era particolarmente attenta ad ogni dettaglio?
Elizabeth era una donna e una mamma eccezionale. Rigorosa sia all'interno del nostro nucleo familiare sia sul luogo di lavoro. Non gli si poteva dire nulla. Era preparata in tutto. È proprio quella sua curiosità e sicurezza di sé che mi fecero impazzire di lei.
Eppure quella mattina, la sua stessa curiosità e fermezza mi stavano mettendo alle strette.
"Si. Abbiamo bevuto un po' e Timmy non ha molto retto l'alcool. Mentre io sono sprofondato subito in un sonno senza sogni. Ma comunque sono un po' stordito ancora" le mentii parzialmente facendo attenzione a non tradirmi da solo.
"Lo vedo". Ridemmo entrambi. Le cinsi le spalle e con naturalezza e voglia, la baciai.
La baciai con più ferocia che mai. Come se fossero passati mesi che non la vedevo. Avevo voglia di lei li in quel momento.
"Arms, non qui tesoro. Abbiamo una stanza di sopra e i bambini tra poco si sveglieranno."
Giusto, pensai.
"Abbiamo tempo." disse baciandomi le orecchie, le gote e infine le labbra.
"Già... Ahiiii" avevo scordato di essermi scottato la pianta del piede.
"Fammi vedere amore." Alzai leggermente il piede destro e come mi aspettavo, vidi un alone rosso e gonfio.
"DANNAZIONE CI MANCAVA SOLO QUESTA" urlai per la frustazione.
"Tranquillo è solo una stupida scottatura."
"Amore c'è qualcosa che non va? Perché sei cosi teso?"mi chiese Beth cingendomi le spalle.
Perché doveva essere così dannatamente attenta quella mattina?
"Te l'ho detto sono ancora spossato"
Elizabeth in un primo momento sembrò non crederci ma poi vedendomi capì che in fondo ero molto stanco e che avevo bisogno di rimanere solo.
"Dai qui ci penso io. Vai a farti una doccia e stenditi sul letto. Prometto che finito di fargli fare colazione ti raggiungo in camera e ti faccio un bel massaggio decontratturante."
La baciai con la stessa foga di prima mista a stanchezza e solo dopo averla ringraziata di nuovo mi diressi verso la doccia. Sperando con tutto me stesso, che quel piccolo getto d'acqua bollente mi avrebbe rilassato ma soprattutto ripulito dalla vergogna che mi portavo appresso dalla notte precedente.
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Tu sei il mio Oliver ed io sarò il tuo Elio - La Scoperta del Cambiamento
Fanfiction!!!!!!!! IN REVISIONE !!!!!!!! «...replicai il gesto di quella notte, portando questa volta, le mie labbra umide e calde su quelle di Tim. E questa volta senza nessuna esitazione, senza paura e vergogna, ma solo e semplice desiderio di averlo...» ...