Quell'abbraccio, quella magia che galleggiava attorno a noi, durò il tempo necessario a farmi capire che Armie stava cambiando. E credo che piano piano ci fosse arrivato anche lui.
Piangevamo e ridevamo allo stesso tempo.Dal mio bacio siamo arrivati a questo ? A cosa stavamo andando incontro ?
"Non dire più certe cose. " gli dissi stringendolo di più a me.
"Tu non mentirmi. Gli amici non si mentono a vicenda"
Amici? Siamo solo questo Armie? In quel momento però accantonai quella domanda, perché volevo gustarmi a pieno il suo odore e l'intimità che raramente usciva fuori.
"Io non ho mentito. Io e Sors siamo solo amici." Gli dissi sperando che avesse intuito ciò che provavo per lui.
Senza che ricevetti risposta, appoggiò il suo mento sulla mia testa. Dopo un po' disse:" Ti credo. Timmy. E non è vero che sei un ragazzo viziato. Odio il modo in cui mi fai preoccupare. Sei così fragile."
Fragile? Ero fragile? Forse per lui ero come un oggetto prezioso? A quel pensiero mi venne voglia di confessargli tutto. Mi trattenni, non volevo rovinare quel momento magico tra noi.
A rompere quell'atmosfera,fu Saoirse che entró in camera come un'intrusa e anche un po' indesiderata.
"Timmy, hai trovato quel che stavi cercando ...... Ho interrotto qualcosa percaso?" disse sorpresa, vedendoci l'uno perso tra le braccia dell'altro.
"No no" dissi asciugandomi velocemente gli occhi e staccandomi da Armie. Anche lui fece altrettanto.
"Andiamo" disse lui superandomi e uscendo dalla mia stanza.
Lo lasciai scendere per dargli il tempo di metabolizzare.
"Sei sicuro che vada tutto bene?" mi chiese Saoirse più invadente di prima.
Perché mai doveva essere così fastidiosa in quel momento? La risposta era una sola: aveva interrotto un momento importante.
"No no tranquilla"
Raggiunsi di nuovo mia sorella. Gli sorrisi, nonostante ancora avevo addosso una tristezza assoluta.
"Buon compleanno Sorellona." le dissi, dandole il pacchetto nero che avevo in mano.
"È per me ? Oh non dovevi Tims"
"Shhhh, fai silenzio ed apri"
Ci mise più del dovuto ad aprire quel grosso pacchetto nero. Il libraio aveva fatto un ottimo lavoro e forse decisamente minuzioso.
Dopo il terzo tentativo, riuscì finalmente a rilevare ciò che era nascosto da tutto quell'involucro nero.
"Non ci posso credere" disse non appena lesse i nomi delle sorelle Brontë.
"Tims era quello che ho sempre cercato. Ma come hai fatto ?"
"Pura fortuna."
"Ora tocca al mio" disse Saoirse cedendole una busta marrone.
Con più fortuna di prima, Pauline riuscì a tirare fuori il contenuto della busta.
"Ma è un..."
"Vinile. " terminò la frase Saoirse.
"È il vinile degli The Psychedelic Furs. Sono uno dei miei gruppi preferiti. Oh grazie mille."
Non li avevo mai sentiti nominare, nonostante vivessimo sotto lo stesso tetto. Sicuramente era una delle tante band di inizi anni 80 che facevano impazzire mia sorella.
Venne il turno del regalo di Armie e di Elizabeth. Preso da un insaziabile curiosità mi avvicinai sempre di più alla tavolata centrale. Che gli avevano regalato?
"Questo è da parte mia e di mia moglie."disse dolcemente.
Il regalo era contenuto in un piccola scatola argentata, ricoperta da un fiocco di colore lilla. Al suo interno, nascosti dietro una abbondante carta velata, vi erano due piccoli orecchini d'oro bianco a forma di gufo.
"O mio dio. Sono stupendi. Grazie tanto Armie e ringrazia anche Liz" disse mia sorella abbracciandolo.
Non stargli troppo così appiccicata, pensai.
Soffocai la gelosia che si stava piano piano facendo breccia dentro di me. Da quando ero geloso di mia sorella ?
Dopo aver scartato i regali, Pauline volle provare il suo nuovo regalo.
Tolse il venile dall'interno dell'involucro e con molta delicatezza, lo posizionò sul giradischi del nonno.
"Vediamo se questa vi piace."
Fece partire il disco e dopo qualche minuto all'interno della camera da pranzo, si diffuse un bel ritmo. Si sentiva che era vecchia musica.
Mi sembrava di conoscere il ritornello che diceva:
In Love my way,
It's a new road
I follow where
My mind goes
All'improvviso, mi ricordai tutto. Ricordai esattamente quelle parole. Era la canzone Love my way della scena "danzing" del film che avevamo girato.
Immediatamente spostai lo sguardo su quello di Armie. Era sorpreso anche lui. Se lo ricordava.
Mentre cercavo di evitare che ricordi dei momenti delle riprese sul set riafforassero, guardai Pauline, mia madre e Saoirse che iniziarono a muoversi, lasciandosi travolgere da quel ritmo degli anni ottanta.
Mio padre, che amava ascoltare la musica ma odiava ballarci sopra,invece rimase seduto sulla sua sedia , mentre Giacomo ballava sul posto, improvvisando.
Io e Armie invece rimanemmo al nostro posto. Lo conoscevo fin bene. Armie odiava ballare. «Sono scoordinato» aveva detto in un giorno lontano, per questo odiava farlo. Mi stava osservando e intanto sorrideva.
Era davvero servita quella litigata per ripristinare il suo adorabile sorriso? Si ne era valsa la pena.
"Dai ragazzi su venite a ballare" incitò mia sorella.
"Vieni?" gli chiesi quasi urlando per sovrastare quel fracasso.
"No. No. Io non sono.." disse quasi arrossendo.
"Che ti frega siamo in famiglia. Nessuno giudicherà come ti muovi. Guarda Giacomo" gli dissi indicandolo.
"Ma lui almeno si muove. Io sono ...." non gli permisi di finire la frase che lo spinsi sulla pista da ballo improvvisata.
"Ohh finalmente Armieeee" disse Sors scherzosamente.
Armie si lasciò andare come tutti del resto. Tutto sembrava così surreale. La mia famiglia, mia sorella con il suo ragazzo. La mia migliore amica e Armie. Per quella sera sarebbe rimasto solo Armie, anche se per me era qualcosa di più. Ma quella sera, alla festa di compleanno di Pauline, qualcosa in lui era cambiato. Un qualcosa che lo aveva fatto avvicinare più alla verità, anche se non voleva ammetterlo, ma io lo avevo capito.
La frase e il modo con cui aveva detto, «per me sei troppo importante» per lui poteva significare tanto e nulla, ma per me, era la risposta alla questione che ormai mi frullava in testa da una settimana, o meglio da quella fatidica notte. Armie mi aveva assecondato. Aveva risposto spontaneamente al bacio. E quel gesto significava solo una cosa: LUI AMAVA A SUO MODO.
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Tu sei il mio Oliver ed io sarò il tuo Elio - La Scoperta del Cambiamento
Fanfiction!!!!!!!! IN REVISIONE !!!!!!!! «...replicai il gesto di quella notte, portando questa volta, le mie labbra umide e calde su quelle di Tim. E questa volta senza nessuna esitazione, senza paura e vergogna, ma solo e semplice desiderio di averlo...» ...