"Svegliati dormiglione. Sono le 12 di mattina passate. È quasi l'ora di pranzare."
Mi destai da quel sonno profondo e senza sogni, improvvisamente richiamato dalla voce calda di mia moglie.
"Finalmente. Pensavo che fossi andato in come etilico. Per poco non chiamavo il 911." Disse scherzando.
"Che ore..."
"Le 12:36" disse guardando l'orologio sul comodino accanto al letto matrimoniale.
"Oh merda." Mi alzai velocemente e per poco non andai a sbattere contro la sua fronte. Elizabeth era ferma accanto a me con un sorriso stampato sul volto.
"Che c'è così tanto da ridere?"
"Beh guardati."
"Guardare cosa?"
Spostai lo sguardo verso ciò che osservava lei. Ero nudo. Ma che diavolo ? Poi ricordai che mi ero seduto sul letto senza asciugamano e tutto bagnato. Le lenzuola tuttavia era leggermente umide. Quante ore avevo dormito ?
"Hai dormito per un bel po'. Ti ho lasciato dormire perché non ho avuto il coraggio di svegliarti. Eri così imbronciato anche nel sogno. Mi facevi tenerezza. Così ho portato io stessa i bambini a scuola."
"Oh cazzo. I bambini." dissi- "scusami scusami Beth. Ero'.."
"Si si ho capito. Non devi spiegare nulla. L'altra notte l'hai passata in bianco per via di Timmy. "
Quando pronunciò quel nome, tutte le preoccupazioni di prima, piombarono di nuovo con il doppio della forza.
"Si.. proprio per quello" dissi guardando fisso il guardaroba e ripensando alla mia vergogna.
Stanza 234. La notte insonne, Timmy che si stende sul letto ed io affianco a lui, preoccupato per quel suo stato fragile. Poi lui che si avvicina e preme fortemente ma in modo veloce, il suo profilo delle labbra sul mio.
Ed io che lo chiamo per nome per impedirgli di continuare, ma invano cedo per quella sua vulnerabilità e assecondando il piccolo movimento delle sue labbra.
"Amore tutto bene ?" mi disse scuotendomi leggermente.
"Si."
" Credo che cucina ti faccia proprio male. Dov'è finita l'eccitazione di quel bacio ?"Acqua , pentolino, latte, bruciatura piede destro (potevo non pensarci!) e...... un.... bacio ? Oh no gli avevo confessato tutto?
Poi ripensai che se era così felice non poteva essere successo nulla.
"Ei rincoglionito . Terra chiama base. Terra chiama base. Stamattina eri così preso ed eccitato."
Ah certo... la voglia matta di farlo in cucina pur di dimenticare quel senso di vergogna che mi attanagliava.
"Certo" le dissi baciandole dolcemente la spalla.
"Sai. Abbiamo la casa tutta per noi. Mia madre tornerà con i bambini verso le 16. Quindi dato che sei così ...." non terminò la frase. Le sue mani scesero piano piano fino alle miei glutei.
Con una sola mossa le tossi maglia e il reggiseno, lasciandole scoperti quei seni abbondanti.
"Allora sfruttiamola questa casa."
Detto ciò, Beth si tolse la parte di sotto dei vestiti, restando così completamente esposta.
Quanto adoravo il suo corpo. Così curvilineo ma ben tonico. Così soffice e caldo.
Le accarezzai i seni morbidi e annusai il suo odore del profumo Chanel misto a quello della pelle. Lei ansimò debolmente e quel suono me lo fece diventare ancora più eccitato. Se ne accorse e divertita da quella prova, si mise sopra di me e con movimenti dolci e anche un po' aggressivi, iniziò a muoversi su e giù.
"Dio Beth ti voglio troppo" dissi, mentre assecondavo i miei movimenti con quelli del suo bacino.
"Oh Armie continua." Rispose.
Le baciai ogni centimetro di quei seni. E ad ogni suo movimento sentivo che quel pensiero, l'emozione di piena vergogna ormai appartenevano per sempre a quella sera. Quel bacio (finalmente ero riuscito a dire quella parola) era stato insignificante. Timmy era Timmy. Io ero Armie e sarei rimasto il solito. Un amico, un fratello e un collega. Niente di più.
Perché Elizabeth è ciò che voglio. Le mie due pesti. Nient'altro contava in quel momento.
La continuai a baciare avidamente, muovendomi in modo sincrono con i suo seni ritti, fino a quando entrambi, presi all'estremo delle nostre emozioni, non raggiungemmo l'apice del piacere.
"Ti amo Armie "
"Ti amo anch'io tesoro" le risposi con tutta sincerità. In quel momento mi sentivo nuovo, diverso.
"NIENTE PREOCCUPAZIONI Armie, Timmy capirà..." pensai.***************************
"No preoccupazioni, Armie." Continuai a ripetere, e pian piano il senso opprimente della triade d'emozioni si fece sempre più piccolo. Ero felice. Era bastato solo un po' di sereno sesso per farmi momentaneamente sentire diverso. Meno spensierato.
Perché proprio in quel momento, niente poteva farmi sentire diverso da ciò che ero. Un brav'uomo. Un padre presente ma soprattutto un amico per Timmy. Con lui sarei dovuto cambiare, prendere decisioni diverse su come approcciarmi con lui e magari non rendergli la mia presenza così influente per lui stesso. Avrei cercato di essere meno condiscente su certe cose e più distaccato su altre. Forse così gli avrei facilitato la vita. Ma se così non fosse ? Se quel bacio fosse stato solamente una "sciocchezza" (cosa che faccio ancora fatica a credere) , allora il mio distacco avrebbe incasinato la nostra amicizia? Su una cosa ero certo, l'amicizia con Tim, non poteva essere distrutta, non potevo permetterlo. Gli volevo bene come un fratello perché Tim per me è un amico e allo stesso tempo un fratello.
Convinto di ciò, presi il telefono e come mi aveva suggerito Beth dopo aver fatto l'amore, gli scrissi per invitarlo alla cena del nostro anniversario.
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Tu sei il mio Oliver ed io sarò il tuo Elio - La Scoperta del Cambiamento
Fanfiction!!!!!!!! IN REVISIONE !!!!!!!! «...replicai il gesto di quella notte, portando questa volta, le mie labbra umide e calde su quelle di Tim. E questa volta senza nessuna esitazione, senza paura e vergogna, ma solo e semplice desiderio di averlo...» ...